di Sergio Pastena
Anno 2006, torneo di Palermo: Filippo Volandri si aggiudica il titolo sconfiggendo in finale Nicolas Lapentti in tre set. Sono passati quasi cinque anni, il torneo siciliano non esiste più e Lapentti si è ritirato, abbiamo collezionato qualche finale (Di Mauro, Bolelli, Seppi e ben quattro con Starace) ma nessuno vittoria. Tutto questo fino a ieri, quando Andreas Seppi si è aggiudicato il torneo di Eastbourne battendo in finale Janko Tipsarevic.
Una vittoria inaspettata, sia per la crudele abitudine alle “cadute” degli italiani vicino al traguardo, sia perché si parla di un torneo su erba, superficie sulla quale negli ultimi anni abbiamo combinato poco o nulla. L’altoatesino è arrivato in finale sfruttando ottimamente il corridoio libero lasciato da Dolgopolov, fuori al primo turno contro Berlocq: dopo aver battuto Kamke in due set si è ripetuto contro Young, mentre con Rochus è arrivato al terzo senza mai perdere il controllo del match. Stessa storia in semifinale contro Kunitsyn, in finale gli è toccato il talentuoso Tipsarevic. Sicuramente meglio di Tsonga, caduto per mano di Stepanek, visto che “Tips” è uno che spesso si scioglie nelle occasioni importanti.
Stavolta, però, è stata lotta vera: Andreas ha vinto il primo set al tie-break per poi cedere nel secondo parziale dopo essere stato in vantaggio di un break. Nel terzo, mentre il serbo pensava più a litigare coi giudici per l’oscurità che a giocare, Seppi è volato 4-0 30-30 prima che il match venisse sospeso per pioggia. Al rientro in campo, poco dopo, ha subito due break di fila, ma sul 4-3 il match è svoltato: Tipsarevic è scivolato infortunandosi al quadricipite, Andreas è stato bravo a togliergli la battuta con una gran risposta di diritto e, sul 15-0 per Seppi nel game conclusivo, il serbo si è ritirato. Piccola parentesi: non c’è dubbio che il serbo fosse infortunato davvero, ma con pochi punti da giocare non è stato un bel gesto, visto che ha negato ad Andreas la soddisfazione del punto vincente.
Si giocava anche a ‘s-Hertogenbosch, dove è andata in scena la resurrezione di Dmitry Tursunov: il russo, sei titoli in carriera ed ex numero 20 del mondo, è andato avanti nella parte di tabellone lasciata sguarnita da Almagro (eliminato da Berrer) e ha messo in fila Kendrick, con qualche difficoltà Mahut e Giraldo per poi carburare e fare fuori Malisse e Dodig senza perdere neanche un set. Un’altra potenziale mina vagante in vista di Wimbledon.
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