Prosegue la tournèe americana del challenger tour con quattro tappe settimanali. Appuntamenti in Brasile, Stati Uniti, Messico e Cile. Vittorie di Dutra da Silva, Kyrgios, Lorenzi e De Bakker.
SAN LUIS POTOSÍ (40000$, RED CLAY) Continua a sorridere ai colori azzurri il torneo messicano, giunto ormai alla sua ventiseiesima edizione. Dopo il trionfo dell’aretuseo Alessio Di Mauro nel 2013, sull’americano Daniel Kosakowski, a mantener viva la tradizione italica ha provveduto Paolo Lorenzi. Finalista in ben tre occasioni negli anni passati, il senese d’adozione non era mai riuscito ad assestare l’allungo decisivo. Il 2014 è stato l’anno decisivo per l’italiano, che ha prevalso sul ventott’enne di Marbella, Adrian Menendez Maceiras. Perentorio lo score finale di 6-1 6-3 in favore di Lorenzi, mai in seria difficoltà durante tutto il match. Vittoria provvidenziale in chiave di programmazione stagionale per Paolo che, con la nuova classifica di numero 85 ATP, potrá giovarsi di una posizione di sicurezza per l’ingresso nel main draw di Wimbledon, ma non del Roland Garros. L’entry list del torneo parigino è stata infatti redatta in settimana e vede Paolo sotto il cut off di quattro posti. Facile pronosticare un ingresso direttamente nel main draw in seguito alle inevitabili defezioni degli aventi diritto. Per l’italiano si tratta dell’undicesimo titolo nel tour cadetto. Iscritto anche al challenger di Savannah, in programma da lunedì, Lorenzi ha deciso di cancellarsi per prendersi una settimana di riposo. Con tutta probabilità lo rivedremo all’opera sui campi colombiani di Cali, tra sette giorni. Rimarchevole il quarto di finale ottenuto dal siracusano Alessio di Mauro. Il siciliano, prossimo al ritiro a conclusione del 2014, ha ottenuto due buone affermazioni contro l’americano Nicolas Meister, ottava testa di serie, e il venezuelano Luis Martinez, al quale ha inflitto un clamoroso doppio bagel. Solo l’esperienza del dominicano Victor Estrella Burgos ha impedito il proseguo del cammino di Di Mauro, sconfitto per 6-3 7-6. In tabellone anche il vercellese Erik Crepaldi, fuori al primo turno contro l’ecuadoreño Ivan Endara; 6-3 7-5 il tabellino finale. Fuori a sorpresa al primo turno il colombiano Alejandro Falla. Già vincitore di due prove stagionali, il sudamericano è stato sconfitto in due set dall wild card locale Lucas Gomez.
SANTIAGO DEL CILE (40000$, RED CLAY) Da autentico outsider, l’olandese Thiemo de Bakker s’impone nella tappa cilena, prevalendo nell’atto conclusivo sull’aussie James Duckworth con lo score di 4-6 7-6 6-1. Il valore del titolo sudamericano acquisisce ancora più valore per il tennista orange che ha dovuto peregrinare sin dalle qualificazioni per riporre in bacheca il suo quinto titolo challenger. Accreditato con ritardo nel novero dei partecipanti, De Bakker avrebbe avuto addirittura una testa di serie nel main draw se avesse provveduto in tempo all’iscrizione. Gli organizzatori cileni hanno preferito, come da prassi consolidata, dispensare le quattro wild card a giocatori locali, costringendo ai turni preliminari l’olandese. Dopo il titolo a Wimbledon 2006, il paese dei mulini a vento sembrava aver trovato l’epigono dell’aitante Richard Krajicek, vincitore all’All England Lawn Tennis nel 1996. Dopo un 2009 che sembrava il trampolino di lancio per una rosea carriera, con quattro titoli challenger conquistati nella stagione, iniziò un progressivo declino in termini di risultati e di classifica per il tennista de L’Aia. Degni di nota i quarti di finale del ventiduenne Federico Coria, fratello minore del “mago” Guillermo, finalista a Parigi nel 2004 e dei coetanei Arguello e Collarini. Unico azzurro nel tabellone Gianluigi Quinzi. Dopo il recente divorzio dallo storico coach albiceleste Eduardo Medica, non più in grado di sopportare le pressioni mediatiche e le aspettative riposte sull’azzurrino, il tennista di Porto San Giorgio è stato seguito nella trasferta sudamericana dal coach federale Tomas Tenconi. Dopo un primo turno agevole contro la WC locale Nicolas Jarry, il giovane italiano è stato estromesso al secondo turno per mano dell’argentino Facundo Arguello per 7-5 6-1. Comprensibile lo stop di Gianluca, tanto per il valore dell’avversario quanto per le recenti modifiche nella composizione del suo staff. Il cambio di guida tecnica in corsa è sicuramente una variante alla quale il talento marchigiano non è abituato e dovrà abituarsi, data la longevità della precedente collaborazione e la giovane età del campione di Wimbledon jr, inesperto a questa variante di notevole importanza per un tennista. L’avventura con Medica conferma il trend abituale dei giocatori italiani nel non cambiare i coach per un ampio periodo di tempo, al contrario dei sudamericani, per i quali, in linea di massima, il cambio di guida tecnica è molto più frequente (Del Potro e Davìn sono l’eccezione che conferma la regola). La scelta dell’ex coach va comunque rispettata, posto che il divorzio è stato pacifico e consensuale, nonchè consapevole del reciproco impegno profuso. L’entourage del giocatore ha comunque reso noto che l’avvicendamento di Tenconi nel training team sarà pro tempore, in attesa del profilarsi dei risultati e delle sensazioni della trasferta sudamericana.
SAN PAOLO (40000$, RED CLAY) Prosegue la mini tournèe degli appuntamenti sulla terra rossa carioca. Profeta in patria Rogerio Dutra da Silva, che conferma la sua pressochè esclusiva attitudine alla vittoria nei tornei di casa. Impressionante il ruolino di marcia casalingo per il tennista verdeoro che., dei suoi quindici titoli (cinque challenger e nove futures), in una sola occasione è riuscito ad imporsi fuori dai confini brasiliani. Nativo proprio della città di San Paolo, il trentenne ha superato in finale la prima testa di serie Blaz Rola, col punteggio di 6-4 6-2. Nel cammino verso la vittoria, sconfitto anche il più quotato argentino Horacio Zeballos, che sta ritentando l’ingresso in top cento esclusivamente tramite il circuito challenger, proprio come fece nella tranche di stagione precedente all’affermazione di Viña del Mar 2013. I brasiliani hanno pressochè monopolizzato il main draw; oltre al vincitore, colui che s’è spinto piú avanti è stato ancora una volta Joao Souza, fuori ai quarti per mano del ventitreenne transalpino Axel Michon, in evidente miglioramento nelle ultime due settimane. Si rivede nel main draw, grazie ad una wild card, il tennista locale Flavio Saretta. Già ritiratosi dall’attività professionistica e rimasto senza punti nel ranking, l’esordio non è stato dei più semplici. Avversario dell’ex numero 44 del mondo al primo turno l’albiceleste Diego Scwhartzman, che ne ha piegato la resistenza con un periodico 6-2. Unico italiano in tabellone Alberto Brizzi. Il trentenne di Breno è stato estromesso al primo turno dal lusitano Rui Machado con lo score di 6-4 6-2.
SARASOTA (GREEN CLAY, 100000$) Nel ricco torneo della Florida ad imporsi è stato il promettente aussie Nick Kyrgios. La finale, ricca di winners e scambi avvincenti, è stata degno palcoscenico di due dei più interessanti prospetti in chiave futura del circus ATP. Il diciannovenne di Canberra ha avuto la meglio in due set lottati contro il ventiduenne serbo Filip Krajinovic; 7-6 6-4 il tabellino finale. Per il teenager australiano, di padre greco e madre malese, secondo sigillo nel tour cadetto. Affermazione impreziosita ulteriormente dallo stop di oltre un mese dal quale il giovane australiano proveniva. Un dolore al gomito destro non ha infatti consentito a Kyrgios di allenarsi con regolarità e di disputare i tornei di Acapulco e Delray Beach, ai quali era inizialmente iscritto. Il trionfo in Florida conferisce morale al giovane atleta downunder, che durante lo stop forzoso aveva più volte denunciato il proprio malessere per la lontananza dai campi. La vittoria permette un salto di ben cinquanta posizioni e l’assestamento alla piazza ATP numero 171. Unico azzurro in tabellone Andrea Arnaboldi. Sebbene l’avventura del lombardo si sia arrestata al secondo turno per mano del minore dei fratelli Melzer, da menzionare é lo scalpo d’assoluto valore ottenuto dal canturino nel turno precedente. All’esordio, a fare le spese della giornata di grazia di Arnaboldi, è stato l’americano Jack Sock, numero 88 ATP ed estromesso con lo score di 5-7 7-6 6-1.