Da lunedì, per la prima volta dopo oltre 16 anni, l’Italia non ha nessun giocatore tra i primi 30 del ranking Atp e nessuna giocatrice tra le prime 30 della classifica Wta. La statistica appare clamorosa, ma in realtà la situazione del nostro tennis è allarmante soprattutto in campo femminile; tra gli uomini le prospettive sono decisamente migliori, ed anche a breve termine i nostri giocatori potrebbero risalire la china e regalarci piazzamenti degni di nota già in questo finale di stagione.
Guidano il plotone azzurro, ai primi due posti sia nel ranking Atp che nella Race to London, Fabio Fognini e Paolo Lorenzi: forti del loro ranking rispettivamente di numero 31 e 36 Atp, non possono certamente preoccuparsi dei punti da difendere (360 e 283) da qui a fine anno, avendo la possibilità di entrare di diritto in tutti i migliori tornei. Terminare l’anno nei 30 è certamente un obiettivo realistico per entrambi (per Lorenzi rappresenterebbe anche un incredibile best rank a quasi 36 anni) e a nostro avviso non è impossibile anche un ritorno tra i 20 per Fognini, più adatto al cemento americano rispetto al senese.
Numero 3 d’italia e 80 Atp attualmente è Andreas Seppi, che sta vivendo uno dei momenti più tribolati della carriera: occhio però al tennista di Caldaro che ha solo 125 punti da difendere e riesce spesso a tirare fuori dal nulla grandi exploit, vedi gli ottavi all’Australian Open di quest’anno. Se si considera la Race però il terzo giocatore italiano è Thomas Fabbiano, protagonista di un avvio di stagione strabiliante, e attualmente addirittura numero 58 di questa graduatoria: considerate le caratteristiche del tennista pugliese, che ben si adatta a superfici veloci, non è azzardato sperare in una chiusura d’anno in top 50, risultato eccezionale per lui che attualmente vanta un best rank di #86 Atp.
Con la semifinale di Umago ha appena raggiunto il proprio primato personale al numero 84 Alessandro Giannessi, posizione tranquillamente migliorabile nei prossimi mesi con “soli” 110 punti da difendere. Stesse identiche cambiali in scadenza anche per l’attuale numero 6 azzurro Marco Cecchinato, che però nella race precede Giannessi: per il siciliano però la parte favorevole della stagione, ovvero quella su terra rossa, volge al termine e sarebbe già un ottimo risultato chiudere l’anno nei 100, dopo averlo iniziato da numero 187.
Settimo tennista di casa nostra nella Race è Luca Vanni, al gradino 113: se il fisico regge entrare nei 100 o comunque a ridosso è un risultato alla portata del bombardiere toscano. Dietro Lucone un quartetto con prospettive davvero interessanti e poco o nulla da difendere: i due Stefano, Travaglia e Napolitano, attualmente 125 e 157 della Race, hanno già fatto tanto quest’anno, ma sognare è lecito e la Top 100 non è lontanissima, soprattutto per Travaglia. Le maggiori aspettative però gravano sul più giovane di tutti, fresco di primo successo in un Challenger a San Benedetto, Matteo Berrettini e sul veterano Simone Bolelli. Il 21enne laziale, che dei nostri giovani è sicuramente quello più pronto e col maggior talento, ha polverizzato il suo best rank piazzandosi al numero 173, attualmente è anche al numero 17 nella Race all’ATP Next Gen Finals di Milano e “vede” lo Us Open. Bolelli, che addirittura vanta un best rank di numero 36 Atp datato 2009, sta ritrovando il suo tennis dopo una lunga sosta ai box, risalendo velocemente la classifica: dall’attuale posizione numero 217 e senza punti in scadenza, la Top 100 potrebbe sembrare molto lontana, ma anche molto vicina…