Quentin Halys, classe ‘96, è l’ennesimo ottimo prodotto della scuola francese. Fisico atletico, buon servizio e capacità di alternare fasi di attacco e di difesa: sembrano esserci tutti i prerequisiti per continuare a crescere e fare il salto definitivo che può portarlo almeno nei primi 50 giocatori al mondo già in questa stagione. Difficile fare ulteriori previsioni, arrivare nei posti che contano della classifica è qualcosa che va oltre il talento e le capacità atletiche. Ciò che è certo è che Halys sta vivendo un ottimo periodo iniziato già lo scorso anno e la forma mostrata sui campi veloci del torneo Challenger di Bergamo ($64.000), dove solo un grande Janowicz al rientro nel circuito lo ha battuto in finale, fa ben sperare per il proseguimento di stagione. In questo 2017 il giovane talento francese ha alternato tornei Challenger e tornei ATP con un bilancio di 9 vittorie e 7 sconfitte, senza però aver ancora vinto alcun match ATP. Spicca la vittoria su Albot (n. 98 del mondo) e la buona partita giocata con Querrey all’Australian Open, persa 3 set a 1. A Bergamo disputa un ottimo torneo, cedendo un solo set al secondo turno (contro Masur) e raggiungendo appunto l’atto finale. Il torneo va dunque al polacco Jerzy Janowicz, ma il tempo sembra essere dalla parte di Quentin Halys.
La carriera professionistica di Halys inizia nel 2013, anno in cui ancora alterna tornei junior e Futures. Nel corso della stagione raggiunge le prime semifinali a livello Futures in Croazia e in Francia, perdendo rispettivamente da Salvatore Caruso e Niels Deseln. A maggio riceve una wildcard per giocare le qualificazioni dello Slam di casa, il Roland Garros. L’atmosfera esalta il giovanissimo Halys, appena 17enne, che supera in due set l’allora numero 149 del mondo Jimmy Wang. Al secondo turno del tabellone cadetto c’è Devvarmann a porre fine alla corsa per il main draw, ma per Halys è senza ombra di dubbio un ottimo esordio Slam. Grazie al Roland Garros guadagna più di 300 posizioni in classifica e conclude poi l’anno a ridosso dei primi 700.
Nel 2014 l’ascesa di Halys continua in modo costante, evidenziata dal primo sigillo a livello future in Grecia (nessun set perso per il transalpino) e dalla finale a livello Slam junior persa con Omar Jasika, altra promessa del tennis maschile. Dopo una seconda parte di stagione piuttosto solida Halys chiude l’anno con un salto in avanti di 70 posizioni rispetto al 2013, assestandosi al numero 636.
Il 2015 si apre con due finali perse a livello futures in Italia (a Sondrio e a Trento) e una semifinale in casa. Seguono immediatamente due titoli back to back a Poitiers (Francia) e Shrewsbury (Regno Unito) e una partita persa al photo-finish con il connazionale Lucas Pouille, oggi molte posizioni più su in classifica. Halys gioca dunque il torneo ATP di Nizza, dove passa le qualificazioni sfruttando un bye e il ritiro di Sam Groth dopo aver battuto l’argentino Duran. Nel tabellone principale la Dea bendata continua ad aiutarlo visto che ha un altro bye; la corsa si interrompe però al secondo turno contro James Duckworth, con l’australiano che si impone con due tie breaks. Al Roland Garros gioca un buon match contro Rafael Nadal, senza riuscire però a vincere alcun set. Grazie ai punti accumulati e alla classifica migliorata il francese può giocare più challenger, con ottimi piazzamenti. Entro la fine della stagione arrivano altri due titoli futures, una semifinale in un challenger da $100.000 e la vittoria contro Rajeev Ram, numero 98 del mondo; questa è la prima vittoria contro un top100 per Halys. Un’annata veramente strepitosa lo porta a sfondare anche il muro dei primi 200 giocatori ATP.
Il 2016 rappresenta un anno di crescita, più che a livello di classifica a livello di gioco, con il ventenne transalpino che alza la propria asticella. L’anno inizia in modo splendido con la prima vittoria nel tabellone principale di uno Slam ai danni di Ivan Dodig, regalandosi dunque il secondo turno contro l’allora numero 1 del mondo Novak Djokovic. Una sconfitta più che giustificata quella maturata contro il serbo, dopo un terzo set particolarmente lottato e ceduto da Halys solo al tie break. Ad aprile arriva poi la prima affermazione a livello Challenger a Tallahassee ($50.000) battendo in sequenza Fratangelo, Bangoura, Ward, McGee e in finale l’Americano Tiafoe. Dopo una parte centrale di stagione senza acuti – che lo porta comunque al best ranking di numero 136 – Halys torna a disputare una finale ad ottobre: nel $100.000 americano di Fairfield infatti raggiunge l’atto finale, perso contro Santiago Giraldo. Conclude l’anno a ridosso dei primi 150.
Come già osservato, anche quest’anno Halys è partito con il piede giusto e continua a raccogliere buone vittorie, come quelle ottenute a Bergamo. Grazie a questo torneo ora Quentin è undicesimo nella race to Milan, le Next Gen ATP Finals che porteranno a Milano dal 7 all’11 novembre i migliori 8 giocatori Under 21. Quello che serve ora al francese è semplicemente dare costanza ai risultati, continuando a guadagnare punti nei Challenger ma iniziando anche a vincere match ATP con maggiore regolarità. Il livello di gioco non è lontano da quello dei primi 100 e con qualche buon acuto si potrebbe pensare di sfondare questo muro già nella prima metà di stagione. Chissà che il vero e proprio exploit non avvenga in terra francese, magari proprio nel torneo dello Slam che gli ha regalato la prima vittoria su un top150 ben 4 anni; magari sul Philippe Chatrier il pubblico di casa potrebbe tifare ed esultare per quello che nei prossimi anni, con allenamento, costanza e salute potrebbe diventare una colonna portante del proprio paese.