(Gianluca Naso – Foto Nizegorodcew)
di Alessandro Nizegorodcew (dal Foro Italico)
Analizzando le qualificazioni, possiamo notare che dei 10 azzurri partenti nel tabellone cadetto, il solo Paolo Lorenzi ha raggiunto il main draw. Le note positive, e ovviamente negative, sono comunque parecchie. Andiamo ad analizzarle insieme.
Partiamo proprio dal buon Paolo Lorenzi, che quando vede i pini del Foro Italico diventa praticamente imbattibile. Il senese, che lo scorso anno aveva superato Albert Montanes, si è ripetuto in questo 2011 su Pablo Andujar, altro spagnolo, intorno al numero 50 Atp. Paolino si è poi ripetuto contro Gianluca Naso, approfittando del ritiro di quest’ultimo per un problema alla caviglia. Al primo turno di main draw sfiderà Bellucci, non esattamente il cliente più facile da trovare in questo periodo (l’unica speranza è che sia appagato). Paolo sta giocando davvero un tennis molto concreto: ottimo servizio, diritto pesante, rovescio sempre preciso e soprattutto la tattica sembra essere impeccabile (aggiungiamo anche le smorzate incrociate di rovescio che sono ormai un marchio di fabbrica).
Sfortunato invece Gianluca Naso, che al primo turno di quali aveva superato il tedesco Tobias Kamke, in crisi di risultati ma pur sempre top-100. Giallo aveva servito benissimo, giocando primo e terzo set spingendo a tutta con diritto e rovescio. Una palla break nel terzo set annullata con un rovescio lungo linea sulla riga ha strappato gli applausi del caloroso pubblico romano. Naso però, nel turno decisivo contro Lorenzi, si è come detto infortunato alla caviglia. Speriamo non sia nulla di grave, perché il siciliano sembrava essere in una buona forma psico-fisica.
Sfortunato anche Marco Crugnola, che avanti 5-2 e servizio contro lo sloveno Kavcic, si è procurato una probabile distrazione muscolare: “Spero non sia uno stiramento” – ha raccontato Crugno – “altrimenti sarei costretto a saltare Parigi.” Marco aveva giocato benissimo sino al 5-2 e servizio, breakkando addirittura 3 volte il suo avversario e perdendo l’unico servizio in modo un po’ sfortunato. Crugno, che fino a quel momento aveva giocato in maniera impressionante sia di fondo sia a rete, è calato sino a spegnersi (da 5-2 a 5-7), a causa anche dell’infortunio.
Ha perso ma non ha affatto demeritato Matteo Viola, che è uscito sconfitto (ma solo al terzo set) contro l’ottimo francese Adrian Mannarino. Il talento del mancino transalpino ha avuto infine la meglio, anche se Teo ha avuto, nel terzo set, alcune palle break che, se sfruttare, avrebbero probabilmente cambiato l’esito del match. “E pensare che mi sentivo più in partita nel terzo set, che ho perso, piuttosto che nel secondo che ho vinto. Ho disputato comunque un buon match, iniziando forse un po’ male; ma sai, non è facile giocare su un campo così grande, perché per uno come me che non è abituato, gli out sono veramente enormi e fai fatica a trovare inizialmente le giuste traiettorie. Adesso parto per Parigi, per giocare un altro grande evento.”
Ha illuso per un set Alessio Di Mauro, che ha finito per cedere alla distanza a Pere Riba. Lo spagnolo, partito lento e forse un po’ contratto dopo la sconfitta con il siciliano di qualche settimana fa, ha ripreso il match in mano dopo un primo set abbastanza regalato.
Grandissimi complimenti invece a Enrico Burzi, che partito dai torneini di pre-qualificazione, è giunto sino alle quali perdendo dignitosamente con Pablo Cuevas. Una soddisfazione non da poco…
Tra le ragazze ha finalmente impressionato Karin Knapp. L’altoatesina ha superato in tre set la Flipkens (recente semifinalista nel torneo Wta di Fes), perdendo al turno decisivo con la Medina Garrigues in due set molto lottati. Karin sta ritrovando il suo tennis e soprattutto il suo livello, giocando alla pari con le top-100. Il difficile adesso sarà tornare a giocare i 25.000$, tappe obbligatorie per rientrare nel gotha.
Le giovanissime hanno invece sentito un po’ la tensione, ma non demeritato. La migliore è stato sicuramente Nastassja Burnett. La neo allieva di Vincenzo Santopadre ha disputato un signor primo set contro la Parra Santonja, che a Madrid aveva superato Pennetta e Petkovic, perdendolo 6-4 dopo essere stata in vantaggio 4-2. “E anche nel secondo, pur perdendolo 6-0, non credo di aver giocato male. Molti giochi sono infatti finiti ai vantaggi. Sono abbastanza soddisfatta di come ho giocato. Ho appena iniziato un lavoro importante con Santopadre, che spero porti i suoi frutti.” Gioia Barbieri è parsa molto emozionata, regalando molto all’esperta Lepchenko, che non si è lasciata pregare portando a casa il match in due set. Stesso discorso può valere per Anastasia Grymalska, che non ha comunque demeritato contro la cinese Zheng, ex top-15 Wta.
Leggi anche:
- None Found