di Sergio Pastena
Quando si parla di Nord America ci si riferisce a due paesi, Usa e Canada. Qualche decennio fa il tennis nordamericano era dominato dai primi, con i canadesi a fare da comparsa sfornando di tanto in tanto qualche singolarista decente come Michibata o Connell.
Oggi, con la crisi del tennis americano, si è praticamente arrivati alla situazione opposta. Intendiamoci, a Washington gli alfieri del tennis “made in Usa” qualcosa l’han fatto, con Johnson arrivato ai quarti di finale e il redivivo Young in semifinale, ma entrambi hanno trovato il semaforo rosso di fronte a un Milos Raonic ai limiti della perfezione, capace di vincere i primi cinque set giocati tutti al tie-break.
Più impervia la strada che ha visto Pospisil farsi largo per la zona alta del tabellone: paradossalmente il buon Vasek ha avuto la sua vittoria più convincente proprio contro l’avversario più ostico, Tomas Berdych, mentre sia Giraldo che Gasquet l’han costretto al terzo set in rimonta. Fatto sta che alla fine è venuta fuori la prima finale tutta canadese della storia del circuito Atp, per giunta in un Atp 500. A vincerla è stata Raonic, che dopo aver dominato il primo set è stato bravo a piazzare il break al momento giusto nel secondo, quando Pospisil serviva per rimanere nel match sul 4-5.
La prima di Goffin
Ci sono pronostici che sembrano già scritti, al punto tale che ci si dimentica che i match devono comunque essere disputati. Prendiamo la finale di Kitzbuhel: da un lato il giovane eroe di casa Dominic Thiem, fino a quel momento brillantissimo al punto di mandare a casa Vesely, Granollers e Monaco senza perdere un set, dall’altro il belga David Goffin che era partito alla grande ma in semifinale aveva sofferto non poco contro Maximo Gonzalez.
La logica diceva 6-1 6-3 per l’austriaco, la realtà ha visto il belga rifilare lo stesso punteggio all’avversario dopo aver perso il set d’apertura, portando a casa il primo titolo Atp della carriera. Per Dominic ci sarà ancora da aspettare. Non male gli italiani: Seppi in realtà si trova al terzo turno per walkover e tiene botta contro un Monaco in crescendo, pur perdendo al terzo, mentre fa un’ottima impressione Paolino Lorenzi che lascia cinque games a Haase e appena due a Pablo Andujar, che pure la settimana scorsa aveva vinto un torneo. Poi Goffin, troppo in palla per lui, ma resta un grandissimo torneo.
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