di Sergio Pastena
Se c’è una prova di maturità per un giovane tennista in cerca d’autore, quella sicuramente risponde al nome di David Ferrer.
No, niente Djokovic o Nadal, quando vinci il primo torneo generalmente è un Atp 250 e il meglio che puoi trovare lì è proprio il maratoneta di Javea, uno che non molla mai per motivi religiosi e ti costringe a trovare energie che non sapevi di avere. Ebbene: a Stoccolma Grigor Dimitrov ha battuto un colpo in extremis trovando la prima vittoria della carriera dopo aver rimontato un set proprio allo spagnolo, solitamente a suo agio nel ruolo di rimontante visto che aveva fatto lo scherzetto già a Sock e Gulbis.
Pochi acuti nel resto del torneo: la bella semifinale di Benoit Paire, il ritorno di Pim Pim e segnali di incostanza sparsa dai vari Verdasco e Tomic.
Riccardo di Russia…
A Mosca, invece, si è fermata in semifinale la corsa verso la riconquista del titolo di Andreas Seppi, battuto dal risorto kazako Kukushkin, che poi si è dovuto arrendere in finale in tre set a Richard Gasquet. Ottima impressione ha destato il 17enne Khachanov, tra i pochi russi futuribili, mentre sono sembrati decisamente da rivedere Dolgopolov e, soprattutto, un Tipsarevic in annata nera.
Altri italiani: Lorenzi ha passato un turno battendo Volandri e arrendendosi a Seppi. Tutto regolare.
…e Tommaso d’Asburgo
Vienna, invece, ha celebrato l’ennesimo miracolo di Tommy Haas, uno a cui l’elisir di giovinezza fa un baffo: il tedesco, dopo una maratona in semifinale con Rosol, ha retto agevolmente per tre set contro il quasi omonimo Haase, finendo col vincere. Tutto a 35 anni, con buona pace di chi ritiene tutto finito ai trenta.
Proprio Haase aveva schiantato nei quarti di finale Fabio Fognini, che dopo aver vinto il primo set ha racimolato solo due games contro l’olandese. Bene la promessa di casa Thiem, che è arrivato fino ai quarti e ha fatto patire le pene dell’inferno a Tsonga.
Parte il rush finale
Questa settimana lancia la volata verso il finale della stagione con due Atp 500.
Si gioca a Basilea, e fa quasi impressione vedere Roger Federer nel torneo di casa con la testa di serie numero tre: è un fatto, però, che sia Del Potro che Berdych attualmente gli sono davanti in classifica. Le speranze del pubblico di casa, oltre che da King Roger, saranno incrementate dal quarto incomodo Stanislas Wawrinka.
In campo anche il nostro Andreas Seppi, settima testa di serie, mentre la sfilata dei papabili per il titolo viene completata da Gasquet, Nishikori e Dimitrov. Sarà un bel vedere.
A Valencia ci sono in palio sempre 500 punti ma i nomi son meno altisonanti: vero che ci sono Ferrer e Haas, ma poi il novero delle teste di serie va paurosamente rinculando fino a Kevin Anderson, che peraltro non potrà vincere perchè è inciampato subito contro Bautista-Agut. In gioco anche Fognini, che mentre pubblichiamo l’articolo è in campo contro Klizan e conduce 3-0 e servizio nel terzo set.
Per il resto solita passerella di spagnoli ma, visto che si gioca sul duro, anche qualche racchetta non proprio di casa in Spagna come quella di John Isner.
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