di Sergio Pastena
Poche variazioni e qualche dubbio.
Il calendario 2015 pubblicato sul sito Atp, per ora solo in formato pdf, poco cambia rispetto al 2014 ma lascia qualche dubbio e un po’ di nodi da sciogliere. Andiamo a vede cosa c’è di diverso.
Oceania e dintorni
Rispetto a quest’anno la stagione partirà qualche giorno più tardi. Colpa, per così dire, della domenica che cade di 28, troppo presto per andare in campo: così si comincia il 5, perdendo una settimana netta e qui sorge il primo dubbio. Gli Australian Open sono praticamente “saldati” con i primi tornei di febbraio, cosa che porta inevitabilmente a chiedersi “E la Davis?”. La collocazione di quest’anno, in fondo, è la più logica: vero che per molti big c’è la fatica di uno Slam alle spalle, ma messa prima di eventi importanti la Davis produce solo caterve di assenze.
Terra e cemento
La Gira sudamericana partirà da Vina del Mar ma resta un dubbio per il proseguimento: Buenos Aires e Sao Paulo, infatti, occuperanno una slot a testa nella seconda e nella quarta settimana di febbraio. Logica vorrebbe Sao Paulo come “preparazione” per l’Atp 500 di Rio, ma gli argentini probabilmente non digerirebbero molto bene il fatto di essere schiacciati nell’unico weekend con due Atp 500 di cui uno (Acapulco) inevitabilmente attrarrebbe i giocatori che si trovano in zona.
Marzo parte con una slot vuota che precede gli immancabili Atp 1000 sul cemento americano. Anche in questo caso, fosse dedicata alla Davis, la scelta non sarebbe delle più lungimiranti.
La stagione del rosso
La seconda parte di stagione sul rosso appare identica a quella di quest’anno: una lunga strada di terra battuta che porta a Parigi passando per i tradizionali Atp 1000 di Monte-Carlo, Madrid e Roma. Prima di Madrid, tuttavia, potrebbe esserci una novità anche se resta tutta da definire: Monaco e Oeiras sono affiancati da un TBD laddove fino al 2012 c’è stato il Serbia Open. A chi toccherà fare da terzo incomodo quella settimana?
Più erba per tutti!
No, non siate maliziosi, non c’entra la sentenza contro la Giovanardi-Fini. Il sito Atp ha annunciato trionfante un significativo potenziamento del calendario sull’erba, cosa che ha suscitato speranze in chi, come me, si diverte dannatamente a veder giocare i big su quella superficie.
Vanno segnalate varie novità:
– Stoccarda viene anticipato e anzichè sulla terra si giocherà sull’erba
– Eastbourne verrà rimpiazzato da Nottingham, torneo con tabellone allargato a 48 giocatori
– Halle e Londra diventano Atp 500. Era ora, verrebbe da dire: un torneo con la storia del Queen’s e solo 250 punti in palio stonava.
– Newport resta da solo nella sua settimana, con Bastad dirottato a quella successiva
E in mezzo, ovviamente, Wimbledon. Personalmente non posso che dire: ben fatto.
Road to New York
Non cambia quasi nulla nella parte estiva, salvo il già citato spostamento di Bastad. La strada per chi vuole preparare gli U.S. Open senza traversare oceani è già segnata: parte da Bogotà, poi Atlanta, Washington, Montreal e Cincinnati. Quindi riposo sabbatico per i vip e spazio agli outsider per Winston-Salem, in attesa degli Us Open.
Finale in fotocopia
Poco da dire sugli ultimi mesi: due Atp 1000 e una valanga di 500, con un calendario che sembra poter funzionare bene e le semifinali di Davis piazzate come dio comanda. E Londra a fare da ciliegina sulla torta.
Giudizio? Rivedibile in alcune cose, ma decisamente apprezzabile. Un applauso all’Atp ci può stare.
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