Piccola Svolta?


(Simone Bolelli)
di Alessandro Nizegorodcew
Fabio Colangelo ce lo ha ripetuto milioni di volte: “Quando sei in crisi e non riesci più a vincere una partita, a volte è un pizzico di fortuna che può farti fare la svolta.” La vittoria d’autorità con il canadese Dancevic, dopo essere stato ripescato come lucky looser, potrebbe essere la piccola svolta di Simone Bolelli.
Devo dire la verità, da inizio 2011 non ho ancora visto in campo, per una serie di sfortunate circostanze, il tennista italiano. Ma ho ascoltato con molta attenzione il parere di tutti gli addetti ai lavori che hanno parlato, nel corso della stagione, di Bolelli.
“Col rovescio è migliorato tantissimo” – mi hanno detto Flavio e Quirino Cipolla. “Adesso fa i punti anche col rovescio lungolinea” – raccontavano gli appassionati presenti al Garden, torneo che Simone ha vinto prima del Foro Italico. Ma soprattutto “Fisicamente è tiratissimo ed è migliorato anche in difesa”.. Non è mancato un “Sta tornando quello di prima, l’ho visto annullare una palla break col diritto a sventaglio come ai bei tempi” – di Claudio Pistolesi, incrociato qualche minuto agli Internazionali d’Italia e, come dire, non esattamente l’ultimo arrivato quando si parla di Simone Bolelli.
Veniamo adesso alle giornate parigine del “Bole”. Simone ha giocato discretamente in qualificazione, senza però impressionare, finendo per perdere in tre set lottati, al turno finale, dal croato Antonio Veic (che ha poi dimostrato di essere in ottima forma). Un film già visto, un “Bolelli a metà” lo avremmo potuto definire. Ma a Parigi, quest’anno, sono stati molti i ritiri a tabellone di quali compilato, e tanti di conseguenza i lucky looser. Non solo Simone è stato ripescato, ma ha avuto un sorteggio che dire benevolo è poco: il canadese Dancevic, grandissimo talento ma non esattamente un terraiolo. Bolelli ha vinto in 4 set, dominando i 3 parziali vinti e cedendo il terzo solamente al tie-break.
I passi della piccola svolta? Più di uno. Certamente Renzo Furlan sta riuscendo pian piano ad entrare nella testa di Simone, grazie anche a Livio Sgarbi, nuovo mental coach dell’azzurro. Proprio questo nuovo elemento, l’allenamento mentale, sembra dare i suoi frutti, come ci ha raccontato Fabio Colangelo, presente a Parigi al seguito di Marco Crugnola, e a bordo campo durante il match Vagnozzi-Bolelli: “Simone non mi ha entusiasmato dal punto di vista del gioco, ma l’ho visto molto più determinato, grintoso, anche durante un primo set perso e giocato malissimo.” Inoltre, come detto, Bolelli sta cominciando ad arricchire ancor di più il repertorio tecnico. Un percorso che si era interrotto qualche tempo fa… Il rovescio lungolinea, arma che per lui può essere fondamentale, inizia ad essere giocato in maniera continuativa.. Al secondo turno avrà Andy Murray e con tutta probabilità il suo torneo finirà presto, ma superare un turno in uno Slam, dopo un periodo nero che più nero non si può, può essere una grande iniezione di fiducia. Se Bolelli tornerò convinto dei propri mezzi, riuscirà certamente a diventare (nuovamente) un protagonista del tennis italiano dei prossimi 3-4 anni. Non sarà mai un top-ten, ma un posto tra i primi 50 deve tornare ad essere suo!

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