di Sergio Pastena
Federer la sua pratica l’ha già sbrigata, e bene. D’altro canto va bene che non è più il Re Leone, ma da qui a perdere contro Benjamin Becker ce ne passa, specie quando tiri fuori i tweener dei tempi migliori: guardate qui…
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Anche Seppi è andato avanti, ed era tutt’altro che scontato: un 7-5 al terzo che basta a portare a casa un buon secondo turno.
Il torneo di Dubai, Atp 500 principale della settimana, deve ancora entrare nel vivo con quelli che, stando al ranking, sono i suoi due pezzi da novanta: Novak Djokovic e Juan Martin del Potro, opposti rispettivamente ad Istomin e alla wild card Devvarman. Un torneo, quello emiratino, che per certi versi ricorda i numeri di avanspettacolo: qualche stella a fare da sola il prezzo del biglietto ma un contorno non esaltante.
Già, perché aggiunti Berdych e Tsonga per il resto le teste di serie declinano fino ad arrivare all’ultima slot riservata a Tursunov, numero 28 del ranking la scorsa settimana. Insomma, la vittoria finale sembra appartenere a pochi e tra quei pochi sarà difficile vedere emergere sorprese. Staremo a vedere.
Acapulco cambia pelle
A guardare distrattamente il tabellone di Acapulco si potrebbe pensare a un’insolazione collettiva dettata dal caliente sole messicano: fino ad ora, da queste parti, presumibilmente Murray, Isner, Anderson e Pospisil si erano visti solo in occasione delle vacanze estive.
Il 2014, invece, va diversamente perché l’Atp 500 “on the beach” del circuito cambia pelle, o meglio superficie, per non andare ad ammazzare totalmente il contemporaneo Atp 250 di Sao Paulo. E così un tabellone fino all’anno scorso dominato da terraioli di ogni genere è diventato una specie di Memphis bis, con un tabellone però migliore. E a garantire la continuità del tutto c’è il numero uno del ranking, David Ferrer: perché lui delle superfici se ne frega.
Italiani in tabellone zero, tra i primi turni segnaliamo Dolgopolov-Pospisil ma, soprattutto, Karlovic-Isner: i bookmakers quotano il primo break nel 2024.
Quest’anno? Nada Nadal
Qui Rafael Nadal, nel 2013, era tornato alla vittoria, dopo averla soltanto sfiorata a Vina del Mar. Posto strano l’Atp 250 di Sao Paulo per vederci giocare il maiorchino (e perdere un set da Berlocq e Alund) ma c’era una logica: rientrante da un’assenza lunghissima, Rafa aveva ricominciato gradualmente.
Ovviamente, però, il 2014 è diverso, ma non per cattiva volontà del maiorchino: lui questa settimana non giocherà, ma anche volendo avrebbe avuto da difendere il titolo di Dubai. Così in Brasile dovranno accontentarsi di vedere nella veste di favorito un tedesco, cosa insolita, rispondente al nome di Tommy Haas. Almagro, Granollers e Monaco i beneficiari degli altri tre “bye” al primo turno di un evento che, con tutta la buona volontà, non vanta certo una sfilata di campioni.
E allora spazio alle sorprese, che sono sempre in agguato, con noi italiani a sperare in Lorenzi e Starace, sempre sperando che l’urna non ce li metta contro. Oppure su un Volandri che però non ha avuto fortuna a capitare dalla parte di Almagro. I padroni di casa sperano in Bellucci. Oppure in un ritorno di Kuerten, chissà.
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