di Fabio Valente
Fino a pochi giorni fa, chiunque si fosse più o meno casualmente imbattuto nel profilo sul sito dell’ATP dello slovacco Norbert Gombos, nativo di Galanta, avrebbe potuto notarne la striscia di quattro finali Challenger disputate e perse, assieme ad altalenanti partecipazioni a livello Future, condite da tre sole affermazioni, due in terra ceca ed una in Austria, datate rispettivamente 2013 e 2011. Troppo poche per un tennista che da ormai quattro anni ha compiuto il suo esordio in un ATP 250 e che già da sei suda tra i Challenger del circuito in giro per il mondo.
Tuttavia, la musica è destinata a mutare proprio lo scorso fine settimana, quando Norbert torna, come settima testa di serie, nel comune di Cherbourg, Bassa Normandia, ove l’anno prima era stato finalista perdente contro il più blasonato padrone di casa Kenny De Schepper. Il 2015 porta nuova linfa nelle vene del ventiquattrenne slovacco, che sin dal primo turno si dimostra determinato a continuare un’ascesa che, lenta ma inesorabile, lo sta da anni portando a ridosso di una sognata e rinomata posizione all’interno della top 100 tennstica.
Alexander Sidorenko, Daniel Brands, Maxime Teixeira, Maxime Authom, sono i nomi degli sfidanti che Gombos vince magistralmente nel suo cammino verso la finale, match in cui di fronte allo slovacco si para Benoit Paire, altro purissimo talento della fucina d’oltralpe alla ricerca di una vittoria per rilanciarsi in classifica. Non sono i gratuiti del francese nel tie-break decisivo a regalare la vittoria a Gombos, bensì il servizio, potente e preciso, e la concentrazione nei punti decisivi del giovane slovacco: il trionfo, con tanto di luccicante sorriso per i fotografi, è il primo in carriera per il nativo di Galanta. Curiosamente, il cognome Gombos in lingua ungherese (paese da cui egli discende), significa “pulsante”, “bottone”, quasi ad indicare che davvero basti poco per accendere il talento dello slovacco, e lasciare che si esprima.
Con questa perentoria affermazione in terra francese, è presto raggiunto per Norbert Gombos il best ranking alla posizione numero 117, risultato destinato ad essere ulteriormente migliorato a giudicare dall’ottimo stato di forma dello slovacco, non più meteora in procinto di esplodere, ma realtà in attesa di cristallizzare del tutto nelle posizioni più congeniali. L’agognata top 100 è davvero ad un passo.
La carriera di Norbert Gombos tuttavia è fino ad ora trascorsa celata sotto un anonimato piuttosto marcato, che solo ultimamente lascia il posto a parole di elogio per lo slovacco. Eppure, i presupposti per coglierne sin da giovane il talento si trovavano già nei numeri: da quando ha ottenuto il suo primo punto ATP, nel maggio 2009, Gombos ha sempre chiuso la stagione, nelle successive 5 annate, migliorando il proprio ranking di almeno cento posizioni l’anno, sino al record attuale.
Norbert era riuscito ad attirare l’attenzione mediatica anche grazie al sorprendente esordio in Coppa Davis, contro l’Austria nel 2014, uscendo vincitore dal match contro il giovane talento Dominic Thiem, ma perdendo contro il più esperto Andreas Haider-Maurer. Gombos si è rivelato protagonista anche nella proibitiva sfida contro la nazionale a stelle e strisce, venendo sconfitto con onore nell’ordine da John Isner, dal doppio dei gemelli Bryan (in coppia con Lukas Lacko) e da Sam Querrey.
Diventa difficile non appassionarsi alla storia di Norbert Gombos: umile ma determinato, fiero di rappresentare la propria nazione in Coppa Davis quanto di rendere orgogliosi i propri fans partita dopo partita, disponibile dalla prima intervista con i giornalisti professionisti del settore sino all’ultima foto-ricordo con i giovani tifosi. Un ragazzo d’oro, dal cuore grande, sempre più vicino al proprio sogno.
Augurargli la più sentita buona fortuna non costa nulla. Good luck, Norbert!
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