di Giovanni Cola
Un’esultanza così plateale e liberatoria da parte di Rafael Nadal non la ricordavamo neppure dopo alcuni suoi trionfi Slam. Aggiudicatosi l’ultimo quindici invece, il n.1 del mondo si è lasciato letteralmente andare, scaricando tutta la tensione accumulata nel corso di un match tutt’altro che agevole (4-6 7-6 6-4 6-4), se vogliamo utilizzare un delicato eufemismo.Per un set e mezzo infatti Lukas Rosol, l’insidiosissimo giocatore ceco che aveva inflitto all’iberico, proprio su questo campo nel 2012, una delle sconfitte più cocenti della sua carriera, si è rivelato anche oggi un cliente davvero ostico.
Nel primo set non ha sbagliato praticamente nulla, supportato da un servizio letale e da un dritto al fulmicotone, ha bruciato Rafa sullo sprint. Rosol è poi stato avanti di un break, 4-2, anche nel secondo parziale. Nadal era a quel punto a tutti gli effetti con un piede nella fossa. Incapace di fare male con la risposta, impossibilitato a mettere la sfida sul ritmo a causa degli scambi rapidissimi imposti dal ceco, troppo corto soprattutto quando colpiva di rovescio. Con uno scatto felino e un paio di vincenti di pregevole fattura, il maiorchino è tuttavia stato in grado di cavarsi dalla buca e di issarsi fino al tie break. Qui è emersa ancora una volta tutta la sua forza mentale. Il ceco è stato avanti 5-4 con due servizi a disposizione ed ha avuto un set point che non è riuscito a concretizzare in risposta sul 6-5 in suo favore. Rafa gli ha così fatto sentire tutta la pressione del momento, non solo si è salvato ma è riuscito ad aggiudicarsi il tie break per 8 punti a 6. Emblematica la resa di Rosol con un doppio fallo a mezza rete.
I due successivi set non sono mai stati realmente in discussione. Lo spagnolo ha strappato la battuta al suo avversario in avvio e poi ha saputo amministrare sapientemente, facendo sospirare i suoi tifosi solamente nell’ultimissimo game prima del successo, quando Lukas è tornato nuovamente ad essere minaccioso sia con soluzioni di potenza che di tocco. Era però troppo tardi per invertire l’inerzia delle ostilità.
Questa vittoria per Nadal assume dunque un’importanza capitale perchè gli permette di acquisire ulteriore fiducia sull’erba, di tirare un grosso sospiro di sollievo dopo i primi due turni particolarmente tosti e può ora proiettarsi con ottimismo al prossimo incontro con Kukushkin. Come prevedono in tanti, passata indenne la prima settimana, ogni pretendente al titolo dovrà fare i conti con il n.1 del mondo, la cui condizione pare essere sensibilmente in crescita.
“Ammetto di essermela vista particolarmente brutta fino a metà secondo set – ha dichiarato Rafa a caldo – sono stato bravo a rimanere concentrato, continuare a lottare e cercare il mio momento che con fatica è arrivato. Ho avuto difficoltà nel riuscire a leggere il suo servizio. Se fossi andato due set sotto, mi sarei trovato in grandissimo pericolo e probabilmente non sarei qui adesso a festeggiare”.
“Qualcuno ha parlato di vendetta nei confronti di Rosol- ha aggiunto il maiorchino – per quanto successo due anni fa qui ai Championships. Ma per me ogni match è una storia a sé, non importa chi ho di fronte. Se perdo vuol dire che il mio avversario è stato più bravo di me. Quello che conta è riuscire a portare a casa l’incontro ed essere sempre proiettati al futuro. Anche il mio fisico ha risposto bene a questo sforzo, la stanchezza si fa sentire ma sono convinto di poter recuperare al meglio per il prossimo turno”.
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