Un nuovo anno di tennis: sarà ancora testa a testa Djokovic – Murray?


Murray vs. Djokovic, Djokovic vs. Murray. Quante volte nel 2017 assisteremo ad una finale tra i primi due giocatori del ranking ATP? Probabilmente molte. Moltissime. Il 2016 (Davis a parte) si è chiuso a Londra con la vittoria del neo n.1 scozzese sul serbo; primo torneo del 2017 a Doha, pronta rivincita di Nole su Andy. 1 a 1, palla al centro… sulla Rod Laver Arena, dove tra un paio di settimane sotto le stelle di Melbourne potrebbe andare in scena il trentasettesimo atto della rivalità che sta monopolizzando la lotta al vertice del tennis. Potrebbe, perché qualche potenziale concorrente c’è, eccome. Preferisco “vivere” i prossimi Australian Open, piuttosto che concentrarmi in analisi approfondite dei tabelloni appena sorteggiati, tra speranze e notti insonni. Speranze.
Cosa aspettarsi, o “sperare” per il 2017? Intanto di divertirci, seguendo con la solita maledetta passione il nostro amato sport, dal Challenger più sgangherato in latitudini sconosciute ai Grand Slam, dove si creano leggende. E magari di sorprenderci un po’, come in parte il 2016 è riuscito a fare. Alzi la mano chi, il giorno della finale di Roland Garros, ha detto “Murray chiuderà da n.1”. Nessuno. Tutti o quasi lanciati verso il Grande Slam di Djokovic, per essere smentiti da lì a poco dalle mazzate di Querrey sui sacri courts, e da un Novak improvvisamente off. Personalmente ricordo benissimo di aver espresso più di un dubbio su Djokovic il giorno della sconfitta a Roma. “Vincerà a Parigi, ma calerà” avevo scritto, vedendolo un po’ tirato, al limite, anche sul piano nervoso. Ma che subisse un piccolo crollo, che gli è costato il vertice, insieme all’impetuosa ascesa di Murray, era utopia. Meglio così. Le sorprese sono il sale dello sport, ci pensa già la politica, la vita, la cronaca a regalarci brutture e quant’altro… Allora quali sorprese potrà regalarci il 2017?
Senza alcuna pretesa divinatoria o da sedicente mago, ecco alcuni spunti di riflessione che voglio sottoporvi, con un pizzico di ironia e speranza; la speranza che lo status quo che da troppi anni ha un tantino anchilosato la parte nobile del ranking e le fasi finali dei grandi tornei sia, finalmente, spazzato via.
Certezze: Murray e Djokovic saranno ancora gli uomini da battere. Novak ha parecchi punti da difendere fino a Parigi, quindi difficile che possa riprendersi la vetta presto; ma ha iniziato il 2017 con buon piglio – guru iberico a parte… – e sono sicuro che a Melbourne farà di tutto per alzare l’ennesima coppa col canguro. Murray però è n.1, con rinnovata fiducia, ha perso una caterva di finali qua e chissà che forse non sia l’anno buono per portare a casa quella coppa che ha sfiorato più volte… Così a naso, penso che non sia utopia vedere Andy trionfare a Parigi (yes), mentre il torneo degli Slam che vedo più aperto potrebbe essere Wimbledon, dove alcuni dei giovani emergenti (Kyrgios? Zverev?) o di ritorno (Delpo?) potrebbero far saltare il banco.
Raonic e gli altri big. Raonic? Inizia l’anno da n.3, ossia il primo dopo il dynamic-duo di vertice, posizione splendida quanto scomoda, perché tutti si aspettano tanto da lui. Si aspettano vittoria nei 1000, finali o magari vittorie in uno Slam. Ci riuscirà? Glielo auguro, ma paradossalmente vedo altri da dietro più “attrezzati” di lui. Certo, se Milos imbrocca la giornata al servizio è dura per tutti, ma la storia del gioco mi ha insegnato tante, troppe volte, che chi di servizio veleggia mediamente nelle grandissime occasioni di puro servizio difficilmente vince. Attenzione a Wawrinka: Stan negli ultimi 3 anni ha vinto uno Slam a stagione. Ripetersi non è mai facile, ma chissà che il braccio magico dello svizzero non trovi potenza e precisione proprio nella quindicina di Wimbledon. Mi aspetto un 2017 senza grandissimi acuti all’inizio, ma che entri in forma sul rosso europeo, pronto a dare battaglia e chissà… Stan che completa un Career Grand Slam sarebbe una cover story splendida. Da Nishikori mi aspetto uno (o più) acuti nei 1000, meno negli Slam, dove il suo fisico troppo fragile difficilmente gli consente di reggere. Stesso discorso per Nadal, che proverà disperatamente ad essere al suo meglio per cercare il decimo RG, ma che ci riesca è molto complicato. Chi invece proverà a far fruttare l’esuberanza fisica è Thiem, che per diritto di classifica ho già inserito tra i big, anche se non ha vinto al momento un grande torneo. Nel 2017 è molto probabile che ci riesca. Occhio ad un 1000 sul rosso, e magari Parigi. Non mi dispiacerebbe affatto trovarlo a sfidare uno dei grandissimi (Murray?) nella finale di Roland Garros. Il suo tennis è perfetto per sfondare sulla terra, ma nel 2016 è cresciuto tanto anche sul duro, quindi occhio. Forse il ricambio generazionale farà qualche vittima illustre, come Berdych, Monfils, Tsonga, Gasquet e via dicendo, quelli che sono stati “i primi dei secondi” nell’era dei big4. Vedremo. Con una buona dose di salute invece mi aspetto qualcosa di buono da Del Potro. Dopo la favola Davis, chissà che non possa riprovarci in uno Slam. Tutto però dipende dalla sua instabile salute, quindi pronosticarlo è sempre, purtroppo, un azzardo. Federer? Che si diverta, e che ci diverta, senza porsi obiettivi. Ritrovarlo in campo a regalarci sprazzi della sua classe è già una vittoria, per il tennis.
Emergenti. Questa è, personalmente, la categoria più intrigante, anche se è quella in cui è più facile prendere la classica “cantonata” scommettendo su qualche giovane o meno giovane, ma emergente. Kyrgios lo aspetto comodo nella top10, chissà che il brutto finale di stagione non gli abbia finalmente dato una sveglia, anche se dichiarazioni recenti non fanno proprio ben sperare… Lo vorrei super protagonista a Wimbledon, dove il suo tennis pare fatto apposta per stupire e vincere sull’erba del 2000. Essendo ad un passo, mi auguro che la leggerezza e talento di Goffin siano celebrati dall’ingresso in top10. Per un normotipo come lui arrivare lassù, nel tennis muscolare di oggi, vale quanto uno Slam. Più difficile invece vedo l’annata di Pouille, confermarsi non è mai facile. Se ci riuscirà, sarò il primo ad applaudirlo. Ha iniziato benissimo l’anno Dimitrov, che aspettiamo da secoli saldamente in top10. A Brisbane più che la vittoria su 3 top10 nello stesso torneo, mi ha stupito la notevole aderenza dei piedi al momento dell’impatto, arrivando sulla palla con ottimo anticipo; ossia quello che gli era sempre mancato finora. Se ha finalmente superato questo problema e manterrà intensità, potrebbe essere anche il suo anno, e sarebbero in molti a gioirne. Chi invece ha tutto, ma proprio tutto per spaccare è Alex Zverev. Cresciuto notevolmente nel 2016, da lui mi aspetto “un botto”. Non so dove, non so quando, ma vedrei alquanto strano scrivere quest’articolo nel 2018 trovandomi il giovane russo-tedesco ancora nelle retrovie. Pure Edmund lo vedo in netta ascesa, magari una solida top30 vicino ai 20, ed un evento 250 vinto.
Attenzione a Daniil Medvedev: lo vedi giocare e non ti impressiona poi più di tanto… ma proprio per questo, in un tennis veloce e solido al vertice, potrebbe esserci posto anche per lui tra qualche tempo, e in questa stagione potrebbe farsi notare. Curioso anche di vedere che combinerà Taylor Fritz, che dopo un’ascesa rapidissima s’è un attimo fermato, ma è normale che accada così. Il 2017 sarà un anno importante per lui, come per altri talenti puri ma che hanno vissuto un 2016 di stasi (penso a Rublev, ma anche a tanti altri).
Capitolo Italiani. Cosa aspettarsi? Onestamente temo un’annata non facile. Fognini ha cambiato team, e forse è un bene, però aspetta il primogenito e la distrazione è dietro l’angolo, quando tutti sappiamo che non sia proprio di granito mentalmente. Lorenzi continua a stupire, gli auguro solo di tenere nel borsone l’elisir che, anno dopo anno, lo fa migliorare. Esempio. Seppi ha dato molto, andrà visto il suo fisico e la sua voglia, dopo tanti tantissimi km e soddisfazioni, altro esempio per i nostri ragazzi più giovani. Proprio tra i giovani, su chi scommettere? Non amo il betting (che considero un vero cancro dello sport, tennis in primis…), e quindi mi auguro solo che Donati & C. abbiano salute, visto che quasi tutti i nostri migliori prospetti hanno qua e la sofferto di problemi fisici importanti. Napolitano ha chiuso bene, come Berrettini. L’augurio è di trovare continuità di lavoro, perché quando si lavora bene alla fine i risultati arrivano.
Buon 2017 tennistico (e non solo…) a tutti

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