Un periodo complicato e tanta voglia di rifarsi sul campo. Matteo Berrettini solleva al cielo il trofeo di Budapest, centrando in un sol colpo secondo titolo Atp in carriera e best ranking di numero 37. Il gioco aggressivo da fondo campo ha logorato lentamente la difesa del serbo, mandandolo al tappeto dopo un’ora e quarantuno minuti di gioco.
“È stata una partita davvero dura, con avverse condizioni atmosferiche – ha dichiarato Berrettini – inoltre a causa del vento le palle assumevano traiettorie insidiose. Sono riuscito a restare concentrato sul mio gioco e dopo il primo set ho iniziato a ripetermi di lottare game dopo game, punto dopo punto. Sono estremamente felice perchè sapevo sarebbe stato difficile”.
Cuore e lucidità, in una rimonta caratterizzata da percentuali da capogiro al servizio (84% di punti vinti con la prima) e ben tre break ottenuti nel terzo e decisivo set. “Non stavo attraversando un buon momento. Ho lavorato molto sul rovescio, migliorandolo, che insieme al servizio sono state la chiave” – ha aggiunto soddisfatto l’azzurro. “Il dritto, in particolar modo sulla terra battuta, è un’ottima arma. In finale ha funzionato bene, ma durante il torneo servizio e rovescio mi hanno aiutato molto”.
Sette giorni positivi, tuttavia, anche per Filip Krajinovic. “Ha meritato di vincere, sono contento per lui” – le parole del serbo a fine match. “Ho vissuto una grande settimana, dalle qualificazioni sino alla finale. Torno a casa soddisfatto”.
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