“Nel linguaggio sportivo, il campione è l’atleta vincitore di una gara o di un ciclo di competizioni o che eccelle su tutti gli altri”. Definizione incompleta per essere accettata dal sottoscritto. Questa parola, che riempie la bocca di tanti e di cui spesso se ne fa un uso smisurato, meriterebbe invece di esser trattata coi guanti di velluto.
Il campione, fra le molteplici peculiarità, ha la capacità di adattarsi agli alti e bassi che da sempre caratterizzano questo sport. Perdersi ogni tanto è normale, ritrovarsi invece è molto più difficile. Alcuni smarriscono la retta via perché si disorientano molto più facilmente di altri.
Il campione è in primis una persona riflessiva, capace di accettare i propri limiti e le proprie debolezze. Chi riconosce il valore dell’avversario, si adatta alle circostanze e non si piega dinanzi alle difficoltà.
Il campione è chi riesce a dare continuità di risultati sul lungo periodo. Voi definireste con questo sostantivo chi, pur vincendo qualcosa di prestigioso, si accontenta di veleggiare a metà classifica per tutta una carriera? Io no. Anche se stessimo parlando di un vincitore Slam.
Il campione è chi sa indagare su se stesso e spiegarsi il motivo per cui è stato in grado di arrivare al successo. Vince e regge la pressione, sennò non sarebbe tale.
Il campione per meritarsi questo status deve essere introspettivo più di quanto non si pensi. Se non sai come sei arrivato fin lassù, cadrai dalla torre molto in fretta.
Il campione è circondato da persone affidabili e buoni consiglieri su cui ripone massima fiducia. Questo è un altro elemento distintivo di chi definisco campione. Dietro a un grande atleta c’è di norma sempre un grande team che lavora con e per lui.
Ognuno di noi ha una propria accezione della parola “campione”. Non è mia intenzione plagiarvi né convincervi in alcun modo che sia questa la definizione più veritiera, neanche dopo avervi ammorbato con questa “lista della spesa”. Il mio intento era condividere con voi un pensiero su una parola tanto usata quanto dibattuta. Qual è la vostra idea a riguardo? La mia l’ho detta vaneggiando in queste insulse righe tra un caffè e l’altro. Ah, non mi sono dimenticato di rispondere alla domanda del titolo: Sì, per me Matteo Berrettini è un campione.
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