Finisce al secondo turno l’avventura di Lorenzo Sonego nel Master 1000 Miami 2019. L’azzurro esce di scena con onore dal torneo americano, eliminato con lo score di 7-6(2) 7-6(7) dal beniamino di casa John Isner, che nel terzo turno dovrà vedersela con il vincente dell’incontro tra Lucas Pouille e Albert Ramos-Viñolas. Il torinese ha fatto partita pari con il gigante statunitense, confermando quanto di buono fatto intravedere nelle qualificazioni e nel primo turno, mettendo nuovamente in luce un tennis molto solido e sfacciatamente improntato all’attacco.
LA CRONACA – Come da pronostico della vigilia, entrambi i giocatori nel primo parziale concedono le briciole nei rispettivi turni di servizio. Gli 11 aces messi a referto da Isner ed i tanti vincenti non hanno consentito di poter solo pensare ad un eventuale break: appena 5 i punti vinti in ricezione da Sonego, che nonostante il diverso peso di palla ha saputo ben disimpegnarsi. Il set si è inevitabilmente deciso al tie-break: 7 punti a 2 lo score per l’americano, fatali per l’azzurro i due mini-break concessi in apertura, difficilmente recuperabili contro il bombardiere statunitense.
Il secondo parziale ha seguito la falsa riga del primo, il match ha continuato la sua impronta “on serve” senza subire variazioni, eccezion fatta per una palla break annullata da Sonego nel settimo game del set. Pochi spiragli sul servizio dello statunitense, nonostante qualche doppio fallo di troppo. L’epilogo del parziale è il medesimo del primo, a cambiare sono gli equilibri che ora sembrano assumere colori azzurri: è infatti Sonego il primo a piazzare l’allungo, ottenendo il mini-break sull’ 1-1. Sul 5-3 Isner è bravo a sfruttare l’unica occasione di rientro, in un set che sembrava ormai nelle mani dell’italiano. L’esperienza a stelle e strisce in questo frangente si fa sentire, long John è abile a sfruttare qualche seconda palla di troppo e a chiudere con il punteggio finale di 9-7. Una partita che, nonostante la consapevole amarezza di averla potuta allungare, e chissà, vincere, conferma gli enormi progressi di un giovane tennista pronto a rimanere in pianta stabile nell’èlite del tennis mondiale.