Marco Cecchinato: “Non avere i riflettori puntati mi aiuta molto”

Carlo Carnevale e Marco Cecchinato
da Napoli, Carlo Carnevale

Marco Cecchinato, testa di serie numero 8 della Capri Watch Tennis Cup, debutterà martedì 7 aprile contro Enzo Couacaud. La sua Pasquetta non è stata proprio soddisfacente: con Matteo Viola, è stato sconfitto al primo turno in doppio da Hsin-Han Lee e Alessandro Motti.
Iniziamo dai risultati di questi primi tre mesi; tanta esperienza nelle quali di tornei importanti, alcune andate non granché (Doha, Australian Open, i mille americani), altre con risultati soddisfacenti, come Irving e i tornei in Sudamerica.
Ho scelto in modo diverso dall’anno scorso, e ne sono contento; ho deciso di affrontare tornei con un parterre importante, sul cemento, e anche se ho perso sono molto soddisfatto di come ho giocato. Ho sfiorato il primo successo in un 500, perdendo con matchpoint a favore, ho assaporato competizioni importanti come Rio e Buenos Aires. La trasferta in Nord America è stata fantastica; ho lottato con Petzschner e Darcis nelle quali dei due Masters, poi però sono approdato in tabellone a Irving, perdendo al primo turno contro un signor giocatore come Chardy. Ero convinto delle trasferte già durante la preparazione, sono state faticose ma sono certo che potranno dare molto al mio bagaglio personale.
Quali aggiustamenti apporti al tuo gioco, in questi frequenti passaggi tra terra e cemento?
Sono piccoli dettagli; su tutti, il servizio deve per forza essere più incisivo sul cemento, altrimenti non potrei neanche giocarmela. L’aggressività è uno dei fattori che nell’ultimo anno credo di aver migliorato di più grazie ai due mesi giocati indoor; la terra è la mia superficie preferita quidni qui riesco a fare meno fatica ad adattarmi.
Qualcosa sul tuo staff?
In queste trasferte ho investito tanto sulla condizione fisica, in USA sono andato con il mio preparatore Umberto Ferrara, anche in virtù della seconda parte di stagione. In Australia e Sud America invece sono andato come Cristian Brandi, il mio allenatore, per lavorare di più sul piano tecnico-tattico. Il mio staff è sempre lo stesso, e li ringrazio tutti per la fiducia che ripongono in me.
Avete fissato obiettivi particolari per i prossimi mesi?
Sicuramente voglio continuare quanto di buono ho iniziato in questi primi scampoli di stagione: giocarmela con tutti, raggiungere il livello dei top70 magari e arrivare a giocare più partite possibile, al massimo delle mie potenzialità, poi quello che viene, prendo.
I giovani sotto i riflettori sono sempre i soliti noti; tu hai ventidue anni, eppure non sei affatto sotto i riflettori. Come vivi questa lontananza dalle luci della ribalta?
Di certo non ho mai avuto gli occhi puntati su di me; poche sono state le persone che hanno mai creduto io potessi arrivare anche solo top200 e perciò ringrazio chi mi ha seguito nell’esperienza delle categorie under, fino ad arrivare qui. Spero che i giovani di cui parlano raggiungano i loro obiettivi, io sono contento di essere sereno così e di guardare avanti per la mia strada.

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