di Guido Pietrosanti
Come il circuito principale, anche il circuito challenger si avvia a chiudere la stagione 2012 già nel mese di novembre. Gli ultimi challenger si stanno giocando ancora in varie parti del mondo e su varie superfici, ma in Europa sono le superfici rapide indoor ad ospitare il maggior numero di tornei. Uno di questi si è appena concluso ad Ortisei, dove per la prima volta ha giocato anche il beniamino di casa, Andreas Seppi, testa di serie numero uno del tabellone. Purtroppo, nonostante i favori del pronostico, Andreas è stato sconfitto in finale dal tedesco Benjamin Becker per 61 64, chiudendo la sua ottima stagione con una sconfitta che di certo non cancella la miglior stagione dell’alto atesino, ma lascia un po’ di amaro in bocca per un successo in cui tutti speravano. Tra gli azzurri presenti ad Ortisei, ottimo risultato di Matteo Viola, giunto in semifinale e fermato solo dal futuro vincitore Becker per 75 75. Ormai Matteo può considerarsi a tutti gli effetti un giocatore polivalente, visto che è riuscito ad ottenere risultati sia sull’amata terra battuta che sul cemento e i tappeti indoor. Il servizio non è ancora da top 100, ma è sicuramente migliorato molto, cosi come il dritto, colpo che “perde” ormai sempre meno e con il quale riesce anche a chiudere. Manca ancora qualcosa per raggiungere i fatidici top 100, ma il 2013 potrebbe veramente essere l’anno giusto per Matteo che quest’anno ha giocato con una buona continuità, anche se gli è mancato un risultato “col botto”, che lo avrebbe portato molto vicino ai primi 100. Prima di chiudere la stagione, Viola sarà impegnato ancora in due tornei in Giappone che si disputano sul duro. Sarà difficile, ma chissà che il risultato col botto non arrivi proprio in chiusura di stagione, come successe l’anno scorso in Sud America? Ad Ortisei si è fermato ai quarti di finale Simone Bolelli, che sembrava poter concludere sui tappeti indoor una comunque già soddisfacente stagione che lo ha visto tornare nei top 100, ma che invece non è riuscito a dare un’ulteriore accelerata alla sua risalita in classifica atp. Vale la pena di segnalare anche la qualificazione al main draw di Alessandro Petrone, 21enne seguito da Laura Golarsa, capace quest’anno di passare dalla posizione 1453 alla 689, prendendo punti su varie superfici.
A Bratislava in Slovacchia, vittoria per il ceco Lukas Rosol (71 atp) che ha battuto l’esperto tedesco Bjorn Phau in finale per 67 76 76. Phau, 33 anni compiuti ad ottobre, sta vivendo quest’anno una delle sue migliori stagioni con le vittorie nei challenger di Heilbronn e di Bergamo e rappresenta un ottimo esempio di giocatore capace di mantenere a lungo un buon livello, pur senza avere le capacità di arrivare a posizioni di vertice. Infatti Phau concluderà quest’anno la sua 12esima stagione consecutiva nei primi 200 del mondo e sicuramente sarà ancora un osso duro il prossimo anno per tutti quei giovani giocatori che ambiscono ad entrare nei primi 200.
Chi non dovrà preoccuparsi di scalzare Phau dai primi 200 è il russo Evgeny Donskoy, classe 90 e vincitore del torneo di Loughborough in Gran Bretagna. Donskoy, entrato nei primi 100 grazie a questa vittoria, ha sconfitto in finale in Gran Bretagna un altro giocatore interessante nato nel 1990, il tedesco Jan-Lennard Struff, battuto per 62 46 61. Due azzurri erano presenti in Gran Bretagna, Thomas Fabbiano e Riccardo Ghedin, entrambi sconfitti al secondo turno, ma entrambi capaci di stare nei primi 200 del mondo, soprattutto sulle superfici rapide. Forse sia Thomas che Riccardo avrebbero dovuto giocare qualche future in più e oggi avrebbero sicuramente una classifica migliore, ma la voglia e la testa non mancano a nessuno dei due e già l’anno prossimo potrebbero entrambi, finalmente, regalarsi una posizione nei primi 200 atp.
Per gl’irriducibili della terra battuta, in Sud America si è giocato un buon challenger a Guayaquil in Ecuador, dove l’argentino Leonardo Mayer si è preso la rivincita della settimana scorsa sul nostro eroico Paolo Lorenzi, sconfitto per 62 64. Paolino, sconfitto anche a causa della maratona disputata il giorno precedente contro lo spagnolo Ramirez Hidalgo in semifinale, battuto dopo oltre 4 ore per 76 67 76, può comunque ritenersi soddisfatto della sua trasferta sudamericana. Grazie ai buoni risultati di queste ultime 2 settimane Lorenzi raggiunge il suo best ranking al numero 64 e a questo punto, sognare posizioni ancora migliori non è più proibito, visto che Paolino ha dimostrato di poter giocare bene anche sul cemento e con un buon risultato in Australia i primi 50 sarebbero già possibili.
A Sao Leopoldo, in Brasile, in un tabellone più semplice rispetto a Guayaquil, vittoria per l’argentino Horacio Zeballos che ha sconfitto il cileno Paul Capdeville in finale per 36 75 76. Un giovane argentino, Diego Sebastian Schwartzman, è riuscito a farsi largo fino alle semifinali raggiungendo cosi la posizione numero 170 del ranking atp e proponendosi, nonostante la bassa statura, come uno dei giovani più interessanti per la prossima stagione.
Infine a Knoxville, negli Stati Uniti, vittoria dell’americano Michael Russell, 34 anni, che ha sconfitto il suo connazionale Bobby Reynolds (30 anni) in finale per 63 62. I più giovani americani Rhyne Williams e Denis Kudla si sono dovuti accontentare dei quarti di finale mentre Jack Sock, altro promettente giovane americano, è stato eliminato al primo turno dal suo connazionale e coetaneo Kudla, in una sfida che potremo rivedere molto presto nel circuito maggiore.
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