“Game, set and match… Roger Federer”. Così, per 1000 volte, un numero poco familiare con lo sport, raggiunto solo nei punti realizzati da alcune leggende dell’NBA e da due vecchie conoscenze del tennis: Connors (1241 vittorie in carriera, competitivo sui campi fino ai 40 anni) e Lendl (1071). Da ieri Roger Federer è membro di questo ristrettissimo club, un’autentica sorpresa se pensiamo al contesto storico del tennis iper-fisico in cui lui ha operato.
Arrivati a questo punto l’articolo potrebbe prendere una noiosa sterzata biografica con iperboli ovvie su quello che ci ha regalato Federer in tutti questi anni (17), parlare di tecnica, classe ed eleganza donate da un Dio obiettivamente esagerato. Lascio questo compito ad altri e provo a cimentarmi nell’impresa ardua di raccontare questo genio della racchetta in 10 sue vittorie, difficilissime da selezionare ma uniche nella loro essenza, come se tutta questa carriera non sia stata creata da un tennista, ma da uno sceneggiatore d’alta scuola.
10) ATP Finals Londra 2010, finale – FEDERER (2) b. NADAL (1) 6/3 3/6 6/1
Eccetto la vittoria agli Australian Open, il 2010 è un anno di sconfitte piuttosto dure da digerire. A Wimbledon viene eliminato inaspettatamente da Berdych ai quarti di finale e perde clamorosamente la semifinale degli US Open contro Djokovic, che gli annulla anche dei match point. Si riscatta nella Master Cup dove trova uno dei migliori Nadal di fine stagione e, dopo un match molto equilibrato, lo svizzero incanta nel terzo set con un gioco rischioso ed offensivo. Memorabile la battuta di un cronista americano a fine match: “ora Federer si farà dare 50 dollari da Nadal per la lezione?”
9) Australian Open 2004, finale – FEDERER (2) b. SAFIN 7/6 6/4 6/2
Teoricamente questa posizione poteva essere occupata dal suo primo Slam vinto nel 2003 a Wimbledon contro Philippoussis. La scelta ricade sulla finale giocata a Melbourne per due motivi: un giovane campione si è confermato e dalla settimana successiva raggiungerà la prima posizione del mondo per 237 (duecentotrentasette) settimane consecuitve.
8) Olimpiadi Londra 2012, semifinale – FEDERER (1) b. DEL POTRO (8) 3/6 7/6 19/17
Lacrime per Federer alla fine del match. Insegue la sua prima medaglia in singolare ad un’olimpiade (già oro in doppio con Wawrinka) e si aggiudica questa certezza raggiungendo la finale sui campi di Wimbledon. È record di durata per un match 2 su 3: 4 ore e 26 minuti di gioco culminati in un terzo set stellare.
7) Roland Garros 2011, semifinale – FEDERER (3) b. DJOKOVIC (2) 7/6 6/3 3/6 7/6
La più bella partita giocata da Federer sulla terra rossa. Djokovic arriva in una condizione eccezionale con 43 match consecutivi vinti (imbattuto in tutto il 2011) e convinto di poter portare a casa il suo primo Roland Garros. Il tennis di Federer raggiunge vette altissime di fronte alla solidità del serbo, per alcuni fu un “re-inventare” il tennis moderno su terra rossa con schemi offensivi d’altri tempi. Una perla che raramente si potrà riproporre su queste superfici.
6) Wimbledon 2009, finale – FEDERER (2) b. RODDICK (6) 5/7 7/6 7/6 3/6 16/14
In una biografia sullo svizzero, firmata Chris Bowers, è riportata una dichiarazione di Roddick dopo l’ennesima sconfitta contro Roger: “io gli ho tirato contro il lavandino della cucina, ma lui è andato in bagno e mi ha rispedito indietro la vasca”. L’americano è l’avversario preferito di Federer, solo che in quel pomeriggio inglese il copione di tanti match passati sembra invertirsi. Roddick ha preso le misure a Federer e riesce a servire straordinariamente bene (27 aces, 82% dei punti con il primo servizio), fa anche più punti totali, ma si arrende ad un Federer chirurgico al servizio nei momenti chiave: 50 aces. Tra le righe di questa giornata c’è un altro straordinario traguardo raggiunto: è la vittoria numero 15 di un torneo dello Slam, ha superato Sampras ed è diventato il tennista più vincente di tutti i tempi.
5) Coppa Davis 2014: Francia-Svizzera, finale – FEDERER b. GASQUET 6/4 6/2 6/2
In realtà è stato uno dei match più facili da portare a casa. Qui, però, lo sceneggiatore della vita di Federer si è superato: è la prima vittoria della Coppa Davis con la sua Svizzera, arrivata al culmine di dieci giorni bollenti. Tutto parte dalla semifinale delle Finals di Londra: Federer-Wawrinka, i prossimi compagni della finale di Lione quel giorno sono rivali. Un match durissimo e gettato al vento da Wawrinka (con dei match point sprecati) vede Federer vincitore che, il giorno dopo, non scende in campo per giocare la finale causa problemi alla schiena. Panico per le condizioni del campione per il match di Davis che si sarebbe giocato tra 5 giorni, rammarico per l’occasione persa da Wawrinka e Mirka (la moglie di Federer) che rischia di far litigare i due compagni di nazionale con una pericolosa polemica che finisce su tutti i giornali. In Francia, Roger arriva senza l’onnipresente moglie e perde malamente il match di debutto con Monfils, anche se Wawrinka rimedierà battendo Tsonga nel suo singolare. Il giorno dopo Federer sembra rinato e guida il suo compagno in un grande doppio. Nella domenica conclusiva il match point non poteva che andare nelle corde del suo sontuoso tennis.
4) Wimbledon 2007, finale – FEDERER (1) b. NADAL (2) 7/6 4/6 7/6 2/6 6/2
Match che in realtà riassume le tre finali che gli eterni rivali hanno giocato a Wimbledon dal 2006 al 2008. Il bilancio è 2-1 per lo svizzero e nel 2007 il suo trono ha vacillato non poco di fronte ad un Nadal cresciuto tantissimo su questa superficie. Ancora una volta a fare la differenza è la sua freddezza nei momenti più delicati (soprattutto nei due tie-break). A margine occorre citare la finale 2008, vinta dallo spagnolo in una giornata molto tesa tra interruzioni per la pioggia e l’equilibrio precario di quello che, per molti, è stato il match più bello della storia. Vittoria di Nadal per 9/7 al quinto set.
3) Wimbledon 2001, ottavi – FEDERER (15) b. SAMPRAS (1) 7/6 5/7 6/4 6/7 7/5
La demarcazione più netta tra due supremazie tennistiche, un passaggio di testimone lampante per il momento in cui arriva (tra i due ci sono dieci anni di differenza) e il luogo, il Centre Court di Wimbledon, giardino del loro dominio. Il giovane Federer che affronta Sampras ha i capelli lunghi raccolti nella bandana, una collanina improbabile ed i segni dell’incoscienza sul volto. È la sua prima grande vittoria su un campo così importante e a farne le spese è il suo idolo di sempre, di cui condividerà stile e atteggiamenti in campo (e in futuro anche l’allenatore, Paul Annacone). Anche qui, il nostro misterioso sceneggiatore non si è risparmiato. Match spettacolare.
2) Roland Garros 2009, finale – FEDERER (2) b. SODERLING (23) 6/1 7/6 6/4
Un torneo che stava diventando un chiodo fisso, una maledizione. L’egemonia terraiola di Nadal aveva fatto si che la perfezione di Federer non andasse mai a compimento, ma in quell’edizione lo spagnolo abbandonò il torneo anzitempo proprio contro Soderling e il giorno dopo Federer affrontava Haas negli ottavi di finale. Tutti i pronostici erano per lui, la strada sembrava spianata. Ma Tommy Haas va in vantaggio per due set a zero e nel terzo parziale ha due palle break che lo porterebbero a servire per il match, un suo dritto a sventaglio esce fuori di un’unghia e da quel momento cambia tutto. Federer riacquista fiducia e rimonta il terzo set per poi passeggiare 6/0 6/2. In semifinale soffre per cinque set con Del Potro e nella finale, con tutto il mondo sportivo a fare il tifo per lui, alza le braccia e cade sulla terra rossa di Parigi in modo scomposto. Si rialza tutto sporco, un segno evidente sulla sua purezza della fatica spesa per vincere l’unico grande torneo che gli mancava.
1) Wimbledon 2012, finale – FEDERER (3) b. MURRAY (4) 4/6 7/5 6/3 6/4
Per la prima volta Federer gioca una finale a Wimbledon in un’atmosfera ostile, tutta la Gran Bretagna tifa per lo scozzese Murray, sperando di riportare a casa un trofeo che manca dai tempi dell’antenato Fred Perry. L’inizio non è dei migliori e il tennis del suo avversario sembra davvero spinto da tutto il Centre Court. Poi ci sono i successivi tre set: prendeteli, guardateli in silenzio e ringraziate nel vostro piccolo il più grande di tutti. Raggiunge Sampras con il suo settimo titolo a Wimbledon, firma il suo diciassettesimo Slam (dopo 30 mesi di digiuno) e torna in vetta al mondo all’età di 31 anni. Tutti pronosticavano un imminente ritiro e Roger ha risposto, risponde da anni ed oggi è ancora qui e noi stiamo scrivendo di lui. Al presente.
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