di Sergio Pastena
Un assegno a tre mesi. Questo è ciò che Fabio Fognini ha appena conquistato a Monaco, arrivando in finale all BMW Open e cedendo a Martin Klizan: in classifica, infatti, non gli sono entrati punti in più, ma i 150 punti della finale si materializzeranno a luglio, perché il cambialone da 900 punti di Amburgo, Stoccarda e Umago diventerà di soli 750 visto che il torneo croato da domani scivolerà nei “non countable”.
A onor del vero il tabellone capitato a Fabio non è stato di quelli che non ti fan dormire una notte: Brown, Bellucci, Struff e Klizan, neanche una testa di serie di mezzo. Il ligure, tuttavia, ha fatto quello che doveva fino al primo set della finale, vinto agevolmente. Subito dopo, complice un avversario “infortunato ma non troppo”, ha perso lucidità ed è crollato. Metodo Gilbert, si direbbe.
Si è fermato ai quarti, invece, Andreas Seppi, superato solo al terzo da Tommy Haas, mentre le altre teste di serie hanno steccato di brutto: Lopez e Kohlschreiber fuori subito contro Struff e Istomin, Youzhny al secondo turno contro Klizan, ma dopo un bye.
Niente gloria per Tomas
Ad Oeiras, invece, sfuma il primo titolo sulla terra di Berdych dal 2009, anno in cui trionfò a Monaco. A sbarrare la strada al bombardiere ceco è stato Carlos Berlocq, magari poco appariscente ma ricco di sostanza sul mattone tritato: dopo un primo set vinto a zero da Berdych, che lasciava presagire una finale rapidissima, l’argentino gli si è incollato addosso sfruttando le proprie palle break e salvandone ben cinque prima di chiudere 7-5. Terzo set senza storia, con Berdych demotivato e Berlocq capace di breakkargli sempre il servizio. Classica vittoria di tigna.
Per il resto torneo senza grossi sussulti, con Raonic eliminato dal solito Berlocq e Volandri che si arrende al primo turno alla wild card locale Gastao Elias. Si rivede in semifinale l’inossidabile Victor Hanescu, mentre non esulta la Russia con Tursunov e Gabashvili fuori al primo turno.
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