La terra è finita

terra

di Sergio Pastena

Tre Top Ten, sedici giocatori tra i primi quarantadue del ranking e tante speranze in vista degli eventi che contano.

Questo è il torneo di Washington, prova generale degli Atp 1000 agostani, che vede in testa al tabellone Tomas Berdych, entrato all’ultimo secondo occupando una wild card. Un nome di spicco a rimpinguare un seeding che vedeva comunque già le presenze di Raonic, Dimitrov e Nishikori a comporre un gruppo tutt’altro che abbordabile.

Atp Washington

E gli americani? Beh, quelli già da un po’ hanno serie difficoltà a vincere anche gli eventi Atp 500, non a caso le speranze di casa sono quasi unicamente concentrate su John Isner, quinta testa di serie e habituè del cemento di casa, mentre per il resto sembra non esserci trippa per gatti. Altri nomi da tenere d’occhio: Kevin Anderson e Ivo Karlovic, sempre pericolosi sul duro, e il cagnaccio Lleyton Hewitt, testa di serie numero 14.

L’ultimo rosso

Per chi ancora non se la sente di trasferirsi sul cemento, Kitzbuhel è l’ambiente ideale: il torneo austriaco è l’ultimo scampolo di terra della stagione e con il suo mezzo milioncino di montepremi fa gola agli specialisti del settore, anche se non abbastanza da oscurare Washington.

Atp Kitzbuhel

Il primo favorito risponde al nome di Philipp Kohlschreiber, mentre stranamente è meno ampia del solito la flotta spagnola, che conta tra le teste di serie solo Marcel Granollers e Pablo Carreno Busta. Un po’ d’Italia è data dalla presenza di Andreas Seppi, quarto del draw, e di Paolo Lorenzi che ha pescato subito Robin Haase.

Interesse alto anche per gli atleti di casa: Thiem è testa di serie, Jurgen Melzer non va mai sottovalutato mentre il ruolo di terzo austriaco se lo giocheranno suo fratello Gerald e Andreas Haider-Maurer, accoppiati al primo turno da un’urna dispettosa.

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