La nuova stagione di Zeppieri e Gigante: quando si spengono i riflettori, nasce un’opportunità

Con sfaccettature differenti, ma Giulio Zeppieri e Matteo Gigante si augurano entrambi di più dal 2022. Accumunati dal talento, dalle sfortune fisiche e dalla temporanea perdita dei rispettivi fratellini tennistici Lorenzo Musetti e Flavio Cobolli, i due non si incrociano nella stessa settimana di torneo dal 26 aprile: correva il tempo del Roma Garden Open 2. L’abbondanza del tennis azzurro li ha paradossalmente resi ‘due dei tanti’, nonostante entrambi abbiano già fatto capire di essere speciali, ma questo più che un problema è un’opportunità.

Al netto degli infortuni, chi ha certamente meno di cui lamentarsi con l’anno appena terminato è Zeppieri. Per sua stessa ammissione non ha giocato quanto voluto, ma nell’arco di quarantasette incontri stagionali è riuscito a farsi strada verso il primo titolo Challenger della carriera, vinto a Barletta con il trionfo nel derby contro Flavio Cobolli. Classe 2001, ma nato nel mese di dicembre, di conseguenza dovrebbe regolarsi anche il metro di giudizio nei confronti del 20enne, già top 250 (best ranking 239 ATP) e 13° giocatore under 21 del circuito. A maggio un infortunio al ginocchio lo ha costretto alla prima sosta, è seguito un periodo di auto esilio nei tabelloni di qualificazione, superato con successi valsi il biglietto per l’Australian Open. Sul più bello però il tennista di Latina si è nuovamente fermato, un problema alla caviglia da inizio ottobre lo forza al riposo, il lavoro è ripreso tra casa e Tirrenia ma il rientro scivola gradualmente di settimana in settimana. Servizio e dritto da piani alti, il prossimo step di ‘Zeppo’ dipenderà dai margini di manovra con il rovescio, a seconda di giornata e superficie e dal tanto lavoro fatto sulla mobilità, suo tallone d’Achille. In un lustro di fenomeni di precocità, Zeppieri è un altro fenomeno da attendere con un attimo in più di pazienza.

Rivelazione del periodo post pandemico, Matteo Gigante si era presentato al pubblico mainstream del tennis azzurro con la semifinale raggiunta nel torneo di esibizione MEF Tennis Events di Perugia, tra gli avversari battuti anche il lanciato Thomas Fabbiano. Pochi mesi dopo al Foro Italico la grande chance in casa e l’harakiri sul più bello contro Ilya Ivanshka. Dopo aver servito per il match sul 5-3 del terzo set, ed aver avuto tre match point sul 5-4, Gigante firma la resa nel primo turno di qualificazione con il beffardo score di 6-3 4-6 7-6(1). Il 2021 poteva aprire le porte a Gigante, ricongiuntosi ad Alessandro Galli, maestro che lo ha plasmato in tempi di infanzia. La stagione purtroppo è stata ben diversa, di routine le difficoltà nelle prime uscite ed i cali fisiologici nei momenti di lotta contro Stakhovsky e Grenier. Nel prima citato Roma 2 contro Pedja Krstin la prima vittoria, da lì il seguente KO con Serdarusic ed il successivo infortunio al gomito sinistro, costato cinque mesi di stop. 

Il rientro è stato cauto, un finale di stagione tranquillo ha accompagnato ‘Giga’ al 2022. Nelle prime due uscite di Forlì, più che le buone vittorie su Tobias Simon ed Alexey Vatutin, è il KO per 7-6 6-3 contro Vasek Pospisil ad aver riacceso la fiammella del tennista romano. Prestazione solida al servizio in una sfida caratterizzata a lungo dal predominio nello scambio da fondo e dall’alto rendimento di un rovescio, che sorprende sempre per l’apertura anacronistica,  ma finisce spesso per pagare dividenti. Nel tie-break un set point a favore, ma con poche partite all’attivo la tensione si è fatta sentire; inevitabilmente braccio meno sciolto anche quando nel secondo si è presentata l’occasione di gestire un break di vantaggio. All’indomani del match con il canadese la notizia della positività, un’altra batosta, si spera l’ultima prima di lanciare definitivamente il nuovo anno.

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