(Kei Nishikori)
di Guido Pietrosanti
Anche nella settimana appena conclusa, come in quella precedente, si sono disputati piú tornei challenger sul duro rispetto a quelli disputati su terra battuta. In particolare, si sono disputati 3 tornei su cemento e 2 sulla terra.
Su terra battuta si é giocato a Trani e a Samarkand, in Uzbekistan. A Trani erano presenti bel 12 azzurri nel tabellone principale, ma il vincitore é stato ancora una volta, come a San Marino, un giocatore olandese, questa volta Jesse Huta Galung (193 Atp), che ha sconfitto in finale Filippo Volandri per 76 64. Sconfitta inaspettata quella di Filippo, contro un giocatore sconfitto giá 2 volte quest’anno, al challenger di Monza e a quello di Roma-Rai. Volandri ha dichiarato alla fine dell’incontro di aver risentito di un problema fisico, accusato nel corso della semifinale, che ne ha limitato il rendimento in finale. É molto probabile che sia andata proprio cosí, anche se forse avrebbe potuto evitare di giocare la finale di doppio, disputata poco prima di quella del singolare, per non peggiorare le sue condizioni fisiche.
A Trani il team “Fanucci” ha anche piazzato Matteo Trevisan in semifinale, a conferma della crescita ottenuta da Matteo da quando si allena con il coach toscano. Infine Daniele Giorgini, altro allievo di Fanucci, si é spinto fino ai quarti di finale dopo due ottime vittorie ai danni di Darcis (112 Atp) e di Crivoi (190 Atp) cosi come ai quarti sono arrivati Cipolla e Francesco Aldi, in ripresa dopo un periodo di appannamento.
Insomma, da quanto visto a Trani, sembrerebbe proprio che sia possibile trovare buoni coach e buone strutture per allenarsi in Italia e che a volte non serva proprio andare a cercare chissá quale guru in giro per il mondo per migliorare il proprio tennis. Matteo Trevisan, sicuramente il giovane che piú di ogni altro sembra poter dare il cambio ai vari Starace e Seppi ai vertici della classifica nazionale, dopo alcuni anni di purgatorio, sembra aver trovato, proprio vicino casa, le condizioni ideali per esprimere il suo tennis migliore. Matteo ha compiuto 21 anni proprio a Trani e ha quindi ancora tutto il tempo per togliersi quelle soddisfazioni che il suo tennis prometteva giá da juniores.
A Samarkand, nell’altro torneo disputato su terra battuta, si é messo in mostra un altro giocatore dell’89, lo slovacco Andrej Martin, che partito dalle qualificazioni ha finito per vincere il torneo, battendo in finale il connazionale Semjan, classe 87 e numero 296 del ranking Atp. Martin, neo numero 210 del ranking Atp, che 3 anni fa era di gran lunga dietro ai coetanei Fabbiano e Trevisan, si trova oggi, nelle classifiche appena uscite, circa 90 posizioni davanti a Trevisan e quasi 120 davanti a Fabbiano, pur senza essere un fuoriclasse. L’ennesima dimostrazione che qualche errore, nella gestione dei due giovani e promettenti 89 azzurri, é stato sicuramente fatto.
Chi invece, pur non avendo fatto errori eclatanti, ha avuto, per ora, una carriera abbastanza sfortunata é il giapponesino Kei Nishikori (148 Atp), anche lui classe 89, ma da sempre piú avanti dei nostri fin dai primissimi anni di attivitá professionistica. Nishikori ha vinto questa settimana il challenger di Binghamton negli Stati Uniti, sconfiggendo lo statunitense Kendrick in finale, dopo aver giá trionfato nei challenger di Savannah e di Sarasota nel mese di maggio. Rientrato quest’anno nel circuito dopo un grave infortunio, Kei Nishikori ha stentato a trovare punti e vittorie nei tornei del circuito maggiore, ma a livello challenger ha dimostrato invece di avere ben pochi avversari.
A Istanbul, vittoria del francese Adrian Mannarino (che raggiunge la posizione 146 con questa vittoria), giá finalista a Segovia e a Recanati nelle ultime settimane. Il francese ha sconfitto in finale per 64 36 63 il Kazako Kukushkin, classe 87 e autore di un’ottima stagione che lo ha portato per la prima volta nei top 100, grazie alle vittorie di Penza e di Braunschweig nel mese di luglio. Con la finale di Istanbul Kukushkin migliora il suo best ranking, portandolo al numero 84.
Infine a Brasilia, dove era presente anche il nostro Ghedin, fermato al primo turno dal brasiliano Mello, vittoria per il giapponese Tatsuma Ito, classe 88, che forse incoraggiato dai buoni risultati di Nishikori, raggiunge il suo best ranking grazie alla vittoria in Brasile, raggiungendo la posizione numero 189. Ito ha sconfitto in finale il sudafricano Van der Merwe, giá vincitore la scorsa settimana del torneo di Campos do Jordao, il quale aveva nuovamente battuto nei quarti di finale il colombiano Robert Farah, che nel 2010 ha concluso e perso un match solamente da Van der Merwe.
Notizie incoraggianti arrivano dai tornei future per i colori azzurri visto che nel future Italy F21 disputato ad Appiano, il vincitore é stato Marco Crugnola, autore fin qui di una stagione piuttosto deludente, ma capace di esprimere un tennis di ottimo livello. Crugnola, numero 344 del mondo, ha sconfitto nel corso del torneo, Bortolotti (1088 Atp), Gonzalez (295 Atp), Aranguren (257 Atp), Brizzi (291 Atp) e in finale il tedesco Bachinger (325 Atp), tutti avversari meglio classificati, ad eccezione di Bortolotti.
Infine é da segnalare la vittoria del bulgaro Dimitrov, classe 91, nel future Spain F29. Dimitrov, ex campione del mondo juniores, é alla terza vittoria future dell’anno e sembra aver trovato la giusta fiducia, dopo un inizio di stagione piuttosto sottotono.
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