(Novak Djokovic – Foto Ray Giubilo)
Gli appassionati di tennis in Italia rappresentano dagli anni settanta in poi uno zoccolo duro di irriducibili che nel tempo è andato via via rafforzandosi. Si tratta naturalmente di uno sport di nicchia, se rapportato al calcio. Tuttavia, al pari del rugby e di altri sport più d’élite, è capace di creare sempre un grande hype, almeno nei momenti in cui ci sono manifestazioni e competizioni che contano. Il Roland Garros è uno di questi appuntamenti da non perdere, e anche in questa edizione 2016 ha dato prova di grande spettacolo, intensa attività agonistica e un livello tecnico che sfiora, in certe gare, la perfezione. Lo slam parigino si è concluso da poco e ha riservato alcune belle sorprese e prove sicuramente convincenti per gli amanti del tennis. Questa edizione si era aperta laddove l’avevamo lasciata nel 2015. Vale a dire con le vittorie dello svizzero Stanislas Wawrinka, che aveva avuto la meglio sul serbo Novak Đoković, e Serena Williams, che si era imposta sulla ceca Lucie Safarova.
Il risultato che andiamo a commentare ci dice che per Novak Djokovic questo è stato l’anno buono. Il campione serbo è stato infatti incoronato come nuovo principe del Roland Garros, unico Slam che ancora mancava al suo palmares. Ci è riuscito alla quarta finale, la terza consecutiva, contro quell’Andy Murray che lo aveva sorpreso a Roma e con il quale si sta dividendo gioie e tornei in questo 2016. Per alcuni questa edizione è stata caratterizzata da tanti errori e da una finale non all’altezza del Roland Garros, anche se le quote di 888sport.it davano Djokovic favorito, detto questo, per il campione serbo questa è stata la conferma e la consacrazione assoluta del suo talento, se ce fosse stato bisogno. Vero è che si è trattato di una finale molto anomala, però quella che stiamo commentando è stata un’edizione sotto molti aspetti un po’ sottotono, colpa anche delle condizioni meteo davvero poco ottimali ai match, e dove difficilmente potevamo vedere un tennis migliore. Quasi una prova di nervi, dove come sempre il più tenace riesce a portare a casa il titolo.
Le vittorie più belle sono quelle più sofferte. Non per il punteggio, ma per il coronamento di un lungo inseguimento che a volte pare interminabile. Per Novak Djokovic è stata la vittoria contro Andy Murray. Un successo atteso da anni che spalanca al serbo le porte per la vera grandezza, dicono i cronisti più attenti. Certo, bisogna anche ricordare che tra meno di tre settimane ci sarà Wimbledon, tappa fondamentale per quello che tutti conoscono come Grande Slam.