di Sergio Pastena
Dopo la sbornia del Roland Garros, come da tradizione, parte la “stagione” sull’erba. Stagione tra virgolette, perché da tempo è ridotta ad un mese e spiccioli, spesso snobbati dai tennisti che contano. Questa settimana, però, in calendario c’erano Halle e il Queen’s, un ATP 250 che presentava però un main draw degno di tornei ben più prestigiosi: in vista di Wimbledon si erano iscritti al torneo londinese Nadal, Djokovic, Murray, Roddick e Cilic. Escluso l’americano e l’infortunato Del Potro, c’era la “mejo gioventù” del tennis di oggi. Gli unici tra i top ten a preferire il torneo tedesco sono stati Federer e Davydenko.
Ebbene, è venuta fuori (e di gran lunga) la settimana più pazza di questo 2010. Al Queen’s è stato un massacro oltre ogni previsione: tutti i big fuori agli ottavi escluso Nadal, arrivato ai quarti. A batterlo Feliciano Lopez, spagnolo talentuoso e atipico, ma il nuovo numero uno aveva già sofferto a dismisura con Istomin. Stessa sorte per Djokovic (eliminato dal redivivo Malisse), Murray (fatto fuori da Fish dopo aver stentato contro Navarro), Roddick (caduto contro Sela) e Cilic (battuto da Llodra dopo aver ceduto un set a Mahut). Lopez, Malisse, Navarro, Sela, Llodra, Mahut: tutti nomi scomparsi negli ultimi mesi, gente che sull’erba gioca bene, in alcuni casi alfieri di un serve & volley puro da tempo in via d’estinzione. Eppure… in finale sono arrivati Fish e Sam Querrey, con quest’ultimo che ha prevalso 7-6 7-5. Eccezion fatta per Fish, insomma, i “giustizieri” dei grandi non sono andati lontano: è normale avere qualche difficoltà ad adattarsi all’erba dopo mesi di terra battuta, ma dai big era lecito attendersi di più. Vero è che al Queen’s ogni tanto spunta qualche underdog (si pensi a Mahut, finalista nel 2007), ma un andamento di questo tipo mancava dal 1998, quando in finale arrivarono Draper e il nostro Tieleman.
Capitolo Halle: la finale vedeva in campo Federer contro Hewitt, e non era certo una notizia. Quello che pochi avrebbero previsto (specie dopo il 6-3 per Roger nel primo set) era una vittoria dell’australiano, che aveva perso le ultime 15 con “King Roger”. Questa settimana, però, non era proprio nata per rispettare i pronostici e Lleyton Hewitt ha clamorosamente rimontato chiudendo 3-6 7-6 6-4. Considerando che lo svizzero arrivava a questa finale con un parziale di 76-1 sull’erba dal 2003, ci si può rendere conto di quanto la cosa fosse inattesa. Prevedibile, invece, l’uscita prematura di Davydenko (per mano di Becker). Da segnalare i buoni tornei del volleatore Zverev (che ha eliminato Melzer) e di Petzschner, altra mano pregevole, arrivato in semifinale.
Il quadro che viene fuori da questa prima settimana sull’erba è a dir poco confuso: Federer è arrivato più lontano degli altri e, fino alle semifinali, non aveva mai perso il servizio. Anche lui ha mostrato segni di cedimento ma a Wimbledon dovrebbe comunque essere il favorito d’obbligo. Difficile che il Nadal visto a Londra possa insidiarlo, ma bisognerà verificare in che condizioni sarà la prossima settimana (contro Istomin ha lamentato un dolore alla coscia destra). E se spuntasse un terzo incomodo?
Per ciò che riguarda gli italiani, gli unici impegnati a livello Atp erano Seppi e Lorenzi. Gli altri han preferito i Challenger sulla terra, scelta in alcuni casi comprensibile (Starace e Volandri a Lugano) in altri meno (Fognini, eliminato a Kosice dal figlio di Mecir). Andreas ha sprecato molto contro il giovane Tomic: il game perso alla risposta da 0-40 nel terzo set grida vendetta. Alla fine ha ceduto, confermando una lunga crisi di cui ormai la sua classifica comincia a risentire: da qui a fine agosto gli scadono 325 dei 720 punti che ha attualmente (90 a Wimbledon), dovrà invertire la tendenza per non rischiare un crollo verticale. Bene invece Lorenzi: passa un turno contro Pere Riba e cede a Djokovic con un dignitoso 6-3 6-3, al termine di una partita divertente durante la quale il toscano aveva dichiarato di voler giocare serve & volley. L’ha detto, l’ha fatto: ha perso, ma è stato un bel vedere.
La prossima settimana ha in cartellone Eastbourne (Seppi, già eliminato, e Fognini nel main draw) e Hertogenbosch: i top player non ci saranno, spazio per le seconde linee e per gli erbaioli. Tornei che non entreranno nella storia del tennis, ma che di solito sono molto divertenti. Staremo a vedere.
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