di Sergio Pastena
Se una delle domande più importanti della stagione era “Si sveglieranno i vari Dimitrov e Tomic?” è bastato poco per avere la risposta, ovvero “Sì”.
A Sidney, infatti, Bernard Tomic ha portato a casa il primo titolo della carriera battendo in finale il sudafricano Kevin Anderson con il punteggio di 6-3 6-7(2) 6-3. Torneo entusiasmante, quello del giovane aussie, che non ha spazzato via gli avversari ma è stato bravo a lottare ogni volta: come in semifinale, quando ha interrotto la corsa del nostro Andreas Seppi superandolo 7-6(10) 6-4 dopo un primo set combattutissimo. O come quando ha rimontato un set al campione uscente Jarkko Nieminen nei quarti di finale.
Per ciò che riguarda i favoriti della vigilia, non si sono visti: John Isner è uscito subito contro Ryan Harrison, Fernando Verdasco si è infranto contro Istomin, Gille Simon si è addirittura ritirato prima del via. Fabio Fognini, invece, dopo aver superato brillantemente Dimitrov nel primo turno si è fermato nel secondo contro Granollers: ci ha pensato Seppi a vendicarlo prima di incappare in Tomic.
Ad Auckland, invece, tutto secondo le previsioni: il torneo se lo aggiudica quel piccolo capolavoro della robotica moderna che risponde al nome di David Ferrer. Lo spagnolo, pur reduce da una stagione estenuante, ha solo ceduto un set nel primo turno contro Lu e poi è andato liscio come l’olio fino alla finale, che vedeva dall’altra parte la testa di serie numero 2 Kohlschreiber: il tedesco ha provato ad opporgli resistenza ma poi si è dovuto arrendere con il punteggio di 7-6(5) 6-1.
Bene anche Querrey, arrivato fino alle semifinali, e Gael Monfils, che torna a dare segni di vita. Janowicz esce subito contro Brian Baker ma poi incappa in Jesse Levine, al primo torneo con la nuova nazionalità canadese. Fuori subito Paolino Lorenzi, sconfitto 6-3 6-3 da Lacko.
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