da Rio de Janeiro, Fabio Possenti
Semifinali in programma oggi al Rio Open, in successione a partire dalle 13 sono previste le semifinali femminili e quelle maschili. In campo anche molta Italia con Errani e Fognini ancora in gara.
In mattinata esco di casa per sbrigare alcune cose, e verso mezzogiorno passo davanti ad un cartellone pubblicitario col termometro, che indica 39°C. Fa veramente molto caldo e penso bene di evitare il primo match in programma, quello tra la slovacca Schmiedlova e la rumena Begu, che seguo distrattamente da casa. Tra medical time out, toilette break e tre set di partita, ci vogliono quasi 3 ore per decretare la vincitrice, che, a sorpresa, risponde al nome di Anna Schmiedlova, che qui giocava la prima semifinale in carriera nel circuito.
Decido quindi di avviarmi verso il Jockey Club Brasileiro per il secondo match, quello tra Sara Errani e Johanna Larsson. La partita vede Sara partire meglio, portarsi sul 5-3, venir recuperata sul 5-5 prima di chiudere per 7-5 il primo set. Nel secondo la nostra giocatrice subisce la reazione della svedese, che si porta sul 3-0. Ma è solo l’ultimo sussulto della tennista scandinava. Sara riprende in mano le redini dell’incontro e con 6 giochi consecutivi fa suo il match conquistando la prima finale dell’anno.
In conferenza stampa la Errani appare sorridente, soddisfatta della condizione che sta migliorando, più contenta del suo gioco rispetto a ieri “anche perché il gioco della mia avversaria, che tirava forte, mi dava più fastidio” e contenta di sentirsi bene fisicamente “pur avendo fatto tutte queste partite al caldo”.
Nel frattempo sul centrale sono entrati David Ferrer e Andreas Haider-Maurer per la prima semifinale maschile. Mi siedo sugli spalti con l’austriaco avanti per 3-2 e Ferrer al servizio. Dal 3-3 in poi assistiamo a 5 break consecutivi, che portano per la seconda volta lo spagnolo a servire per il set sul 6-5, stavolta con successo. Haider-Maurer tiene il servizio di apertura del secondo set, per poi sciogliersi sotto la regolarità del numero 2 del tabellone, che non concede più nulla e conquista la finale sfuggitagli l’anno scorso col punteggio finale di 7-5 6-1.
Al termine del match, c’è spazio per Guga Kuerten, sempre molto acclamato qui in Brasile, che rende omaggio a Antonio Carlos de Almeida Braga, detto “Braguinha”, personaggio appassionato di sport che ha contribuito al successo di diversi atleti brasiliani, come l’indimenticato Ayrton Senna e lo stesso Kuerten.
Arriva il momento del match del giorno, quello tra Rafael Nadal e Fabio Fognini. L’inizio dell’incontro lascia presagire una facile vittoria del tennista maiorchino, il quale, grazie soprattutto ai molti errori di Fabio, incamera il primo set col punteggio di 6-1. Lo spagnolo comincia con un break anche il secondo set, Fabio lo recupera ma di nuovo perde la battuta nel game successivo con un’invasione sulla palla break nel tentativo di giocare una facile volée (sarebbe stata vincente). La chiamata dell’arbitro Bernardes fa andare su tutte le furie Fabio, che protesta animatamente. Proprio quando le cose sembrano precipitare, la partita cambia: Nadal inizia a concedere qualcosa (due doppi falli consecutivi per il break del 2-2) mentre Fognini diventa sempre più solido. Risultato: 6-2 Fognini e tutto rimandato al terzo set.
Il pubblico è partecipe e si esalta per alcune giocate spettacolari del nostro giocatore, che è riuscito a far match pari con Nadal anche per quanto riguarda il tifo sugli spalti. Infatti, oltre ai soliti “Vamos Rafa”, si sentono anche urla di incitamento per Fognini.
Il terzo set è una battaglia che si combatte colpo su colpo con Fognini che tiene in apertura dopo aver annullato 3 palle break. Scampato il pericolo “Fogna” sembra giocare più sciolto, non rischiando più nulla al servizio e tenendo agevolmente i suoi turni di battuta. Dall’altro lato Nadal non molla di un centimetro e, pur non giocando il suo tennis migliore, rimane attaccato al match. Si arriva al 5-5, sul cui punteggio Fabio tiene un turno di servizio complicato ai vantaggi. Nadal è chiamato per la seconda volta a servire per salvare il match, ma Fognini è determinato a voler evitare la soluzione al tie-break. Nadal, da grande campione, annulla 2 match point, ma Fognini se ne procura un terzo: scambio prolungato fino a quando Fognini trova la profondità, Nadal colpisce male di rovescio, la palla, che sembra indirizzata in corridoio, colpisce il nastro che la riporta dentro. Lo scatto di Fognini è fulmineo e gli consente di mettere la racchetta prima che la palla rimbalzi per la seconda volta. Il tocco è di quelli permessi solo a chi è baciato da un talento eccezionale, la palla “muore” giusto al di là della rete. È il trionfo!
Mai Fognini aveva battuto Nadal e averlo fatto sulla terra assume un valore ancora maggiore.
Rientro nella sala riservata a giornalisti e fotografi dove vengo accolto dai ragazzi presenti con sorrisi e battute: “tu porti fortuna all’Italia!”. In effetti non capita tutti i giorni di trovarci con un finalista sia nel maschile, sia nel femminile in un torneo combined!
In conferenza stampa Nadal appare molto deluso e contrariato. Ammette che gli manca la continuità ma si dice pronto a ripartire già dalla settimana prossima a Buenos Aires, mentre mette un punto interrogativo sulla partecipazione al Rio Open del prossimo anno.
Al contrario Fognini è molto felice della partita giocata, molto lucido nell’analisi e ben piantato con i piedi per terra, pronto a dar battaglia anche domani contro Ferrer.
Si è fatta quasi mezzanotte, è ora per me di tornare a casa.
Non ho sonno, l’adrenalina per aver vissuto un match storico è ancora tanta. Mi metto allora a scrivere il pezzo che state leggendo, nella speranza che sia di buon auspicio per le finali di domani.