(Filippo Volandri – Foto Nizegorodcew)
di Guido Pietrosanti
I tornei challenger disputati nella settimana appena conclusa sono stati 6, di cui 2 sulla terra e 4 sul cemento. Sulla terra si é giocato a Kitzbuhel e a San Marino, due ricchi challenger, dove i giocatori azzurri hanno riportati buoni risultati. In particolare, a Kitzbuhel, Andreas Seppi ha vinto il suo primo torneo stagionale, confermando cosí la vittoria ottenuta lo scorso anno nel torneo di San Marino, e chiudendo una serie di quattro settimane di tornei ad un ottimo livello, che ne rilanciano le aspettative e fanno aumentare le possibilitá di chiudere la stagione ancora una volta nei primi 50 giocatori del mondo. Se riuscirá a mantenere questo livello di gioco, Andreas potrá raccogliere punti importanti sia nei prossimi US Open che nella stagione indoor, dove in passato ha dimostrato di poter giocare bene, e tornare ad essere il primo giocatore italiano nel ranking Atp. In Austria Andreas ha faticato solamente nei quarti di finale contro l’austriaco Daniel Koellerer, che si é ritirato quando era sotto per 52 al terzo set, per un presunto dolore alla spalla. Seppi non ha avuto problemi nemmeno in finale, dove ha sconfitto con un netto 62 61 il rumeno Crivoi, numero 75 del ranking solo un anno fa, ma scivolato adesso fino al numero 229.
A San Marino, torneo vinto da un giocatore italiano nelle ultime tre edizioni, nonostante 3 semifinalisti su 4 fossero azzurri, il vincitore é stato l’olandese Robin Haase, arrivato proprio con questo risultato al numero 100 del ranking e recente avversario degli azzurri in coppa Davis. Questa volta peró, contrariamente a quanto successe in Davis, ne Potito Starace in semifinale, ne Filippo Volandri in finale, sono riusciti a fermare il giovane olandese. Volandri, in ripresa rispetto agli ultimi tornei, é riuscito ad arrivare fino al set point nel secondo set della finale, prima di capitolare, perdendo per 62 76. L’impressione é che Filippo abbia meno fiducia rispetto al passato nel suo dritto, e che per questo chieda anche troppo al suo rovescio, finendo per aumentare il numero totale degli errori gratuiti per la fretta di chiudere il punto. Questo torneo ha comunque riportato Volandri nei primi 100 del mondo dopo 2 anni di assenza, nonostante alcuni problemi fisici del livornese, al braccio e alla spalla. E se gl’infortuni non lo limiteranno troppo nelle prossime settimane, l’obiettivo di chiudere l’anno nei primi 100 sembra ormai essere a portata di mano, cosí da poter disputare la prossima stagione giocando i tornei dello slam e soprattutto i principali tornei del circuito maggiore sulla terra battuta.
Anche Flavio Cipolla é stato protagonista di un ottimo torneo a San Marino, raggiungendo la semifinale, ed arrendendosi solamente a Volandri per 76 36 62.
In Europa si é giocato anche in Spagna, a Segovia, dove il giocatore di casa Daniel Gimeno-Traver, numero 65 del ranking atp, dopo due ottime semifinali nei tornei del circuito maggiore a Stoccarda e a Gstaad, si é aggiudicato il primo torneo challenger della stagione, sconfiggendo in finale in francese Adrian Mannarino, recente finalista al challenger di Recanati, per 64 76.
A Vancouver in Canada, vittoria per l’israeliano Dudi Sela (107 Atp), che un anno fa faceva registrare il suo best ranking al numero 29, in finale sul lituano Berankis (133 Atp) per 75 62. Per Berankis, classe 90, dopo la vittoria nel challenger di Nottingham nel mese di giugno, questa finale é la conferma di essere ormai un giocatore pronto a giocare nel circuito maggiore, almeno sulle superfici veloci.
Sul veloce si é giocato anche a Campos do Jordao, in Brasile, dove ha vinto un po’ a sorpresa il 26enne sudafricano Van der Merwe, numero 263 del ranking, battendo in finale il giocatore di casa Ricardo Mello (88 atp) per 76 63. Van der Merwe ha avuto inoltre il merito di sconfiggere in semifinale il colombiano Robert Farah, classe 87 e numero 273 del ranking Atp, che dopo alcuni anni passati a giocare nei college degli Stati Uniti, si sta ora dedicando al tennis professionistico con buoni risultati. Infatti Farah, prima di perdere da Van der Merwe in Brasile, aveva perso (per ritiro) una sola partita in un future in Venezuela, vincendo gli altri 2 tornei future e un torneo challenger al quale ha partecipato. Farah ha sconfitto in Brasile anche il nostro Riccardo Ghedin, bravo comunque a raggiungere i quarti, prima di arrendersi al colombiano per 76 61.
Infine, a Pechino, dove il livello era piuttosto basso per un torneo del circuito challenger, buona vittoria del croato Franco Skugor, vincitore di Volandri al primo turno del torneo di Umago la settimana scorsa, che conferma la sua ottima stagione, sconfiggendo in finale il francese Recouderc (218 Atp) per 36 64 63 ed entrando per la prima volta in carriera nei primi 200 giocatori del mondo. A Pechino era presente anche il giovane brasiliano Tiago Fernandes, classe 93 e vincitore degli Australian Open Juniors a gennaio, che dopo aver passato le qualificazioni ha vinto la sua prima partita a livello challenger, prima di essere sconfitto al secondo turno.
Pochi italiani questa settimana hanno girato il mondo alla ricerca di punti nel circuito future. In compenso, ad Avezzano nel future Italy F20, ben 28 azzurri su 32 erano presenti nel main draw. Tra tutti, l’ha spuntata l’esperto Francesco Piccari (487 Atp) che ha battuto Marco Simoni (602 Atp) in finale per 63 60. Da segnalare l’ottimo torneo dello junior Alessandro Colella (1598 Atp), che pur vittima di alcuni problemi fisici, ha raggiunto i quarti di finale eliminando Massimo Capone (734 Atp) e poi Claudio Grassi (461 Atp) prima di essere fermato dal futuro finalista Simoni.
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