di Giacomo Bertolini
Si aggiunge un nuovo nome nella lista dei “Pensionamenti eccellenti” nel circuito Atp in un 2012 che ha già dovuto apprendere gli addii di altri due “mortali” di lusso del calibro di Ivan Ljubicic e Andy Roddick. Si chuderà infatti al termine del torneo spagnolo di Valencia la carriera del “Mosquito” Juan Carlos Ferrero, re del Roland Garros Garros 2003 ed ex numero uno del mondo.
Finisce dunque la corsa da professionista di un altro grande protagonista del decennio scorso, una corsa che ha visto Ferrero, attualmente 111 del mondo, raccogliere il massimo prima della proibitiva concorrenza di Federer e Nadal, che ha inevitabilmente finito per dettare legge senza possibilità di inserimenti nelle stagioni successive il suo primato mondiale.
Cammino esaltante e soprattutto versatile quello del tennista di Ontinyent e i dati parlano chiaro: Ferrero infatti, al di là della sua predilezione per la terra rossa, è riuscito anche a spingersi fino alla finale dello Us Open 2003 (persa in tre parziali da Roddick) e in fino alla semifinale degli Australian Open 2004 senza contare le due finali sul cemento di Dubai, di cui una vinta, e il titolo di Hong Kong e Madrid rispettivamente su cemento e indoor.
Meno fruttuoso il suo rapporto con l’erba inglese, solitamente ostica agli iberici del pre-Nadal, con i quarti di finale del 2007 e 2009 a rivestire il dato di miglior risultato della carriera. Totale invece il feeling con l’amata terra rossa: dei 16 trofei portati a casa dallo spagnolo ben 12 sono stati conquistati infatti sulla sua superficie che meglio si sposava con il suo stile di gioco. Su tutti spicca ovviamente il successo di Parigi targato 2003 sulla rivelazione Verkerk, un trionfo assoluto arrivato dopo la delusione dell’anno precedente dove un pò a sorpresa dovette cedere nell’atto conclusivo al connazionale Albert Costa.
Più complesse invece le annate del binomio Federe-Nadal che, complici anche diversi infortuni, hanno visto Ferrero perdere la leadership di primo giocatore di Spagna e scivolare fuori dalle prime posizioni della classifica a causa dell’inevitabile digiuno di risultati.
Determinato e ammirevole tuttavia il grande ritorno nelle ultime stagioni dell’ex numero uno capace di ritagliarsi, forte anche della sua esperienza, ottime soddisfazioni in Atp “minori” come Casablanca, Costa Do Sauipe, Buenoa Aires o Stoccarda, senza tralasciare il trionfo croato di Umag, dove Juan Carlos rovinò il sogno del primo sigillo assoluto al nostro Potito Starace.
E a proposito di Italia merita una menzione speciale il capitolo Foro Italico dove il tenace e scattante spagnolo fu capace di ruggire nell’edizione 2001, al termine di una finale epica risolta solo al quinto set col brasiliano Gustavo Kuerten.
Carriera brillante e senza rimpianti per Ferrero nella quale il 32enne campione spagnolo non si è fatto mancare praticamente nulla: dai primi eccezionali riscontri a livello Juniores, alle gioie di Parigi, dall’aver vinto da titolare la Coppa Davis nel 2000, al guardare tutti dall’alto in basso nel ranking, sino alla soddisfazione di essersi giocato il Master di fino anno nella finale persa col rivale Hewitt a Dubai.
In pochi, tra i “mortali”, possono raccontare una carriera simile.
Appuntamento a Valencia per il tributo casalingo alla “zanzara” Ferrero… Hasta Luego Juan Carlos!.