di Sergio Pastena
Era dal Roland Garros 2010 che Roger Federer non riusciva a mettere la testa davanti a quella di Rafael Nadal in classifica, e molti dubitavano che sarebbe accaduto ancora una volta. Certo, all’epoca un sorpasso del genere voleva dire numero uno in classifica, mentre lo svizzero vincendo a Madrid ha conquistato solo la seconda posizione dietro Djokovic, ma il risultato è ugualmente pesante perché ora Nadal rischia la testa di serie numero 3 a Parigi e un’eventuale semifinale con Djokovic che non sarebbe graditissima.
Nella settimana delle polemiche per via di una terra blu che a tratti ricordava il taraflex non solo per il colore, sono caduti uno dietro l’altro Nadal e Djokovic. Lo spagnolo ha alzato bandiera bianca contro Verdasco, che mai aveva osato tanto contro Rafa, mentre Djokovic ha ceduto in due set a Janko Tipsarevic, uno che non aveva mai avuto timori reverenziali nei confronti di Nole ma che comunque era sotto 4-1 nei confronti diretti. A dirla tutta, a confermare l’impressione che questa superficie favorisca chi ha un tennis meno fisico e più tecnico, anche Nicolas Almagro è arrivato ad un passo dalla vittoria contro David Ferrer, contro il quale in passato raramente aveva visto palla.
Una logica conseguenza, se vogliamo della scivolosità del terreno: chi adotta una strategia di gioco “hit and run” è svantaggiato. Non è un caso neanche che in finale siano arrivati Federer, ovvero un giocatore dal grande braccio e bravissimo a leggere gli avversari, e Tomas Berdych, ovvero uno che lo scambio tende ad accorciarlo quando può. Il ceco, per inciso, ha disputato un torneo straordinario, eliminando Del Potro in semifinale e rendendo la vita molto difficile a King Roger nella partita conclusiva. Berdych ha vinto il primo set e per ben due volte ha breakkato lo svizzero mentre serviva per il secondo e il terzo set. In entrambi i casi, però, Roger ha restituito la cortesia poco dopo andando a chiudere 3-6 7-5 7-5.
Tra gli italiani fuori subito Fognini contro Simon, peccato per Seppi che ha trascinato al terzo set Dolgopolov prima di cedere. L’ucraino ha poi eliminato Tsonga e solo Del Potro nei quarti di finale lo ha fermato.
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