di Sergio Pastena
Partire bene per finire male e viceversa: la prima giornata di Italia-Argentina finisce così, con una sfida ancora in bilico e segnali contrastanti che arrivano dai nostri alfieri.
La partita di Andreas Seppi contro Carlos Berlocq, ad esempio, era cominciata con l’altoatesino ai limiti della perfezione e l’argentino quasi paralizzato: doppio break, 90% di prime e 4-0 in un lampo, quanto basta per sperare in una bella partenza. Già il primo set, in realtà, rivela qualche scricchiolio: Berlocq ricomincia a macinare, recupera un break ma non ce la fa a rientrare nel set, chiudendo con dieci errori non forzati. Nei tre set successivi ne commetterà solo dodici.
Il secondo parziale si apre con una musica totalmente differente e ad orchestrare lo spartito è Berlocq che, dopo un paio di games combattuti, prende in mano il match giocando un set perfetto, con un solo errore non forzato e più vincenti di Seppi. Una rarità visto il suo gioco, una costante oggi visto che, dopo il 6-0 che pareggia il conto dei set, Andreas non si riprende più e si scioglie collezionando tre games negli ultimi due parziali. Persino il pubblico argentino non ha bisogno di strafare: non aveva effettivamente senso.
E così Fabio Fognini scende in campo contro Juan Monaco con il peso di dover riequilibrare la prima giornata per mantenere inalterate le chance di vittoria dell’Italia. Il “Pico” non è al meglio ma con un giocatore del genere c’è poco da fidarsi, non a caso il secondo incontro comincia male con Monaco che piazza il break e si porta sul 3-1. Fognini attacca, piazza vincenti e serve anche discretamente, però prende a volte troppi rischi: poi inizia a scaldarsi, recupera il break e si arriva sul 4-3 per Monaco e servizio per il ligure, che nuovamente gioca un brutto game e manda l’argentino a servire per il set sul 5-3.
Pensi che tutto stia girando storto e, invece, il match svolta: Monaco sbaglia, non regge gli scambi lunghi, Fabio inizia a piazzare caterve di vincenti trovando spesso soluzioni proibite a chi non ha un braccio come il suo. E il match vola via liscio, sereno, con Fognini che porta a casa il primo set con quattro punti di fila e negli altri due lascia a Monaco appena quattro games. Particolarmente significativo il conto dei vincenti del secondo: 13-1 per Fognini.
E così si arriva al doppio in parità e, come spesso accade, il punto potrebbe essere decisivo: gli argentini, orfani più che mai di un Nalbandian che in coppia ha sempre dato il suo contributo, non sono imbattibili, ma sarà una sfida da affrontare al massimo per sperare nell’impresa.
L’ultima giornata, infatti, garanzie non ne offre: un Fognini come quello di oggi parte ovviamente favorito contro Berlocq, che però oggi a un certo punto giocava sulle nuvole e sfoderava colpi Federer-style. Allo stesso modo il Seppi visto oggi non è e non può essere la versione full optional, mentre Monaco oggettivamente ha fatto quello che ha potuto ma sconta il fatto di tornare in campo dopo una pausa per infortunio.
Si può ancora fare, ma domani non bisogna sbagliare: tirate un bel respiro e trattenetelo fino alla fine del doppio di domani.
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