Erste Bank Open: 40 anni di storie dalla vicina Austria

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di Fabio Valente

Campi in cemento, rapidi e scintillanti, location indoor, al riparo dalle rigide giornate di fine ottobre austriache, pubblico infreddolito ma partecipe e tanto tennis giocato dai migliori interpreti maschili al mondo della disciplina. In poche parole, così si potrebbe facilmente riassumere il torneo viennese che proprio questa settimana irrompe nel calendario ATP della stagione 2015. Tuttavia, l’evento è molto più di quanto la semplice apparenza esprima: dalla prima edizione, avvenuta nel lontano 1974, l’Erste Bank Open (e in precedenza Stadthalle Open, Fischer-Grand Prix, CA-TennisTrophy, BA-CA-TennisTrophy e Bank Austria Tennis Trophy) ha offerto piacevoli giornate di sport e numerose storie e sorprese che altro non aspettano che essere raccontate.

Il torneo, inserito dapprima nel circuito ATP 250, ha raddoppiato la propria posta di punti in palio proprio in occasione dell’edizione di quest’anno, ergendosi ad evento ATP 500 e richiamando così ai nastri di partenza numerosi giocatori delle zone alte della classifica. Non è da pensare tuttavia che negli anni passati il torneo non fosse frequentato da giocatori di spicco e primo piano: tra i vincitori dell’evento viennese figurano i nomi di atleti del calibro di Vitas Gerulaitis, Ivan Lendl, Brad Gilbert, Petr Korda, Goran Ivanisevic, Andrè Agassi, Boris Becker, Pete Sampras, Greg Rusedski. E, avvicinandoci ai giorni nostri, Tommy Haas, Roger Federer, Novak Djokovic, Juan Martin del Potro, Jo-Wilfried Tsonga e Feliciano Lopez, sino al campione in carica Andy Murray, fresco vincitore su Ferrer nel 2014.

Forse una domanda sorge spontanea: e gli austriaci? Certo, i padroni di casa non hanno probabilmente mai vantato veri e propri campioni nella disciplina tennistica, ma senza dubbio il nome di Tomas Muster non può non essere ricordato come quello del più grande giocatore austriaco di tutti i tempi. Eppure, il torneo viennese ha rappresentato una sorta di chimera per il nativo di Leibnitz, capace di arrivare quattro volte in semifinale e addirittura altre tre volte in finale, uscendo sconfitto in ognuna di queste occasioni. A tenere alto il blasone bianco-rosso sono stati perciò i soli Horst Skoff, nel 1988 (in una battaglia tutta austriaca proprio contro Muster) e Jurgen Melzer, vincitore sia nel 2009 che nel 2010.

Sui campi viennesi si sono giocate alcune tra le finali più interessanti e combattute del circuito ATP, vinte dopo innumerevoli giocate da tennisti destinati a divenire assi di questo sport o al contempo discreti giocatori da top 100, ricordati per occasionali, illuminanti prestazioni. Si possono citare ad esempio la finale del 1997, tra Greg Rusedski e Goran Ivanisevic, al tempo quinto e quarto al mondo nel ranking ATP. Il britannico ed il croato si sfidarono a viso aperto per ore e a trionfare fu Ivanisevic, dopo aver rimontato uno svantaggio abissale di due set e aver annullato anche dei match points al malcapitato inglese. Lo score finale recitava 3–6, 6–7(4–7), 7–6(9–7), 6–2, 6–3 a favore del croato.

Più recentemente, nel vicino 2010, si è giocata la seconda delle due finali tra austriaci a Vienna (dopo la già citata Skoff-Muster dell’88): a misurarsi sono stati il talento cristallino di Jurgen Melzer e l’impeto di un giovane, impulsivo Andreas Haider-Maurer. In una partita nettamente pronosticabile a favore di Melzer, già campione a Vienna nel 2009, è però Haider-Maurer ad aggiudicarsi il primo set, facendo leva su un servizio a tratti imprendibile sul veloce indoor. Punto dopo punto, Melzer alza il suo livello di gioco e con lui il pubblico si esalta, sospingendo la finale sino al terzo set: qui il divario tra i due giocatori emerge maggiormente e sarà un unico break a dividere il vincitore dallo sconfitto 6–7(10–12), 7–6(7–4), 6–4.

Quest’anno saranno ai nastri di partenza ben due top ten (David Ferrer e Kevin Anderson) e la testa di serie più alta, quella dell’italiano Fabio Fognini, corrisponderà al numero 22 della classifica mondiale. Il tabellone, ricco di possibili sorprese, contempla vecchie glorie come Tommy Haas o Radek Stepanek, volti nuovi del tennis austriaco, quali Dominic Thiem e Dennis Novak, ma anche il fratello del bicampione Jurgen Melzer, Gerald, o l’eterno sconfitto di casa Andreas Haider-Maurer. E ancora, l’inspiegabile talento di Dolgopolov, l’estro di Janowicz e Gulbis, il vetusto ma efficace serve and volley di Stakhovsky, la magica racchetta di Gael Monfils e chi più ne ha, più ne metta. Anche quest’anno, Vienna è pronta per stupire.

 

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