di Alessandro Nizegorodcew
Il tennis russo non sembra essere nel momento migliore della sua storia. Youzhny, Davydenko e Andreev sembrano, nonostante qualche sporadico acuto, in parabola discendente, mentre i vari Gabashvili, Tursunov e Kunitsyn non sono mai davvero esplosi, chi per troppi infortuni chi per evidenti problemi tecnici o mentali. In Coppa Davis il commissario tecnico Tarpischev ha subito numerose critiche per le scelte durante il match perso in Austria 3-2 poche settimane fa. Una situazione che si potrebbe definire in qualsiasi maniera ad eccezione che rosea. Ma qualche giovane in rampa di lancio non manca. Stiamo parlando di due ragazzi di sicuro valore: Andrey Kuznetsov, classe 1991 e numero 180 Atp e soprattutto Evgeny Donskoy, 22 anni da compiere a maggio e ormai a ridosso dei top-100. Talento eccezionale, Donskoy si è concesso in esclusiva ai “microfoni” di Spazio Tennis, raccontandoci la sua storia e i suoi obiettivi.
“Ho iniziato a giocare a tennis a Elektrostal, una piccola cittadina a 60 km da Mosca” – racconta Evgeny – “Ho preso in mano la prima racchetta a 6 anni e mezzo, grazie ad una maestra privata. Mi ha insegnato assolutamente tutto. Successivamente è nato un nuovissimo circolo tennistico nella mia città e mi sono spostato lì grazie a mio padre, che mi ha sempre sostenuto nella mia carriera. Senza di lui probabilmente avrei già smesso…”
Dopo un inizio di stagione un po’ complicato, Donskoy ha ingranato la marcia giusta, dimostrando tra l’altro di poter competere sulle diverse superfici. Semifinale sul veloce di Quimper, superando giocatori del calibro di Clement, Gicquel e Mathieu, e vincendo successivamente il challenger di Meknes, sulla terra battuta, perdendo solamente un set e annichilendo due ottimi giocatori come Hajek e Ungur. Evegny oggi si allena in Spagna: “Si mi alleno in Spagna, precisamente alla MTA (Masia Tennis Academy) di Valencia. I miei coaches sono David Sanchez e Gonzalo Lopez.”
Donskoy ha chiuso il 2011 al numero 144 (oggi è n.138). “La passata stagione è stata positiva. Ho vinto il mio primo challenger a Casablanca e ho raggiunto un’altra finale in Germania. Ho giocato tanti ottimi incontri. La mia superficie preferita è sicuramente la terra battuta, ma mi trovo molto bene anche su cemento, sia indoor che outodoor. Diciamo che mi piace giocare ovunque! I miei colpi migliori? Non posso rivelare tutti i miei segreti… A parte gli scherzi credo di dover migliorare ogni aspetto del mio tennis.”
Evgeny Donskoy ha appena conquistato, come detto, il challenger di Meknes. Non guadagnerà alcuna posizione nel ranking poiché lo scorso anno, nello stesso periodo, arrivò il successo di Casablanca. Ma è una grande spinta per crescere e salire nelle prossime settimane. “L’obiettivo è quello di entrare nei top-100, senza eccessiva fretta, passo dopo passo.”
L’impressione è che manchi davvero poco… e che una volta raggiunto il traguardo possa rimanere nel gotha del tennis a lungo, molto a lungo. Il talento è davvero cristallino.
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