Il tennis è una ruota che gira, che a volte dà e altre toglie, come nel caso di Matteo Donati. A metà giugno, a Caltanissetta, il ventunenne di Alessandria ha mancato il primo titolo a livello Challenger fallendo sei match-point nella finale contro il top-50 Paolo Lorenzi, mentre venerdì si presenterà nei quarti di finale degli Internazionali di tennis di Cortina d’Ampezzo dopo aver riservato lo stesso trattamento al russo Aslan Karatsev, in un match thriller (3-6 7-6 6-4 lo score) destinato a rimanere negli annali del torneo del Country Club. Due ore e ventuno minuti che hanno tenuto gli spettatori incollati alle tribune del Campo Centrale, prima per sognare una reazione dell’azzurro che sembrava improbabile, poi per guidarlo verso un successo di spessore. Perché al di là del valore del rivale, che ha una classifica in linea con la sua e un futuro probabilmente meno roseo, c’è il modo in cui Donati se l’è preso, ribaltando un match che sembrava perso. Fino al 6-3 5-4 per Karatsev c’è stato poco da raccontare, se non la superiorità del russo, bravo ad arrivare fin lì lasciando le briciole in battuta. Poi è cambiato tutto. Al momento di servire per il match il 22enne moscovita si è bloccato, ha ceduto il game a zero e rimesso in partita Donati, dandogli la possibilità (colta al volo) di compiere un piccolo miracolo. L’azzurro l’ha costruito in un tie-break al cardiopalma, da 32 punti, che l’ha visto prima sotto per 6-4, poi altre quattro volte a un punto dalla sconfitta, ma mai domo. Ha salvato la gran parte dei match-point grazie al servizio, sfruttando l’altezza per far male all’avversario col kick esterno da sinistra, e quando finalmente ha potuto servire per chiudere (al sesto set-point) l’ha fatto come i grandi, sparando un ace che ha posto una croce sulle speranze del rivale. Non a caso, nel terzo “Donats” ha allungato subito, mettendo in cassaforte il break conquistato sull’1 a 1.
Ora, per l’allievo di Massimo Puci (con lui sulle Dolomiti) è già tempo di pensare al prossimo impegno, venerdì contro il brasiliano Joao Souza, che dopo aver fatto fuori all’esordio il secondo favorito Inigo Cervantes si è ripetuto contro il qualificato francese Calvin Hemery. Il piemontese Lorenzo Sonego invece si è dovuto arrendere in due set all’astro nascente del tennis russo Andrey Rublev. Un’ora e sedici minuti la durata dell’incontro, un match in cui l’azzurro allenato da “Gipo” Arbino è andato subito sotto di un break, prima di recuperarlo e di ritrovarsi poi di nuovo a rincorrere, fino al 6-3 del primo parziale. Nel secondo l’azzurro ha tenuto botta fino alla fine, e sul 5-4 è andato anche a due punti da break e set. Ma non è bastato. Rublev ora se la vedrà con il serbo Laslo Djere, giustiziere di Volandri, per un posto in semifinale. Proprio il veterano livornese aveva attirato tanta attenzione sbattendo fuori al primo turno il grande favorito Carlos Berlocq, ma nel test successivo non ha saputo confermarsi sugli stessi livelli, arrendendosi per 7-5 6-4. Promossi anche il numero 3 del seeding Facundo Bagnis, emerso da una durissima battaglia con l’egiziano Mohamed Safwat, e lo spagnolo Roberto Carballes-Baena. Venerdì, a partire dalle 12, i quarti di finale del singolare e le semifinali del doppio (informazioni e biglietti su www.atpcortina.com).
I RISULTATI DELLA GIORNATA
Singolare, secondo turno – R. Carballes Baena (SPA) [5] b. A. Collarini (ARG) [Q] 6-3 7-6(5), F. Bagnis (ARG) [3] b. M. Safwat (EGY) 6-7(6) 6-4 7-6(0), L. Djere (SRB) b. F. Volandri (ITA) 7-5 6-4, J. Souza (BRA) b. C. Hemery (FRA) [Q] 6-2 7-6(4), M. Donati (ITA) b. A. Karatsev (RUS) 3-6 7-6(15) 6-4, A. Rublev (RUS) b. L. Sonego (ITA) [WC] 6-3 7-5.
Doppio, quarti di finale -Jarry/Lama (CHI) b. Miedler/Quinzi (AUT/ITA) 4-6 7-6(4) 10/8, Carballes Baena/Garin (ESP/CHI) b. Bahamonde/Pellegrino (ITA) [WC] 6-4 6-4, Satschko/Stadler (GER) b. Cervantes/Vervoort (ESP/NED) [3] 6-0 4-6 10/5, Cerretani/Oswald (USA/AUT) [2] b. Brkic/Djere (BIH/SRB) 6-3 6-3.
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