di Sergio Pastena
Settimana di fuoco quella appena trascorsa per il circuito Atp. Erano in programma due Atp 500 e un 250, ma l’attenzione di tutti era concentrata soprattutto su Dubai, dove era possibile uno scontro tra Federer e Djokovic in finale, una rivincita delle semifinali degli Australian Open. Così è stato e alla fine a prevalere è stato il serbo, contrariamente ai pronostici della vigilia. Già, perché Djokovic per raggiungere la finale aveva dovuto soffrire, lasciando per strada un set contro Lopez e un altro contro Berdych e rischiando di perderne uno anche contro Florian Mayer. Cammino più agevole, invece, per lo svizzero, costretto a un long set solo da Gasquet in semifinale. L’ultimo match, però, è stato differente: Federer non è apparso mai in partita e l’incontro è sembrato sempre appannaggio di Novak Djokovic, anche quando nel sec ondo set si è trovato sotto di un break dopo aver vinto 6-3 il primo. Un fuoco di paglia: King Roger, avanti 3-1, si è sciolto lasciando cinque games di fila all’avversario per il 6-3 6-3 finale. Fuori subito il nostro Andreas Seppi, eliminato da Petzschner nonostante un vantaggio di un set.
Ad Acapulco era atteso alla conferma David Ferrer, che non ha smentito i pronostici che lo vedevano favorito, aggiudicandosi il torneo dopo aver rimontato un set di svantaggio per ben due volte (contro Monaco e Dolgopolov). La finale con Almagro (che ora ha i Top Ten nel mirino) è stata equilibrata, ma dopo due tie-break Ferrer ha preso il largo nel terzo parziale confermando una cambiale abbastanza pesante. Bene Bellucci, arrivato fino alla semifinale, deludente Wawrinka, che dopo aver penato non poco per battere Andujar e il nostro Fognini ha finito col cedere a Dolgopolov. Secondo turno per Volandri, che ha superato Gil prima di fermarsi contro Almagro.
Capitolo Delray Beach: il ritorno di Juan Martin Del Potro è ormai una realtà. L’argentino si è aggiudicato il torneo eliminando, tra gli altri, Kevin Anderson e Mardy Fish prima di spuntarla in finale su Tipsarevic con il punteggio di 6-4 6-4. Per inciso, non è ancora il miglior Del Potro, ma i progressi sono sensibili e il lungagnone di Tandil potrebbe giocare qualche scherzetto agli avversari già in uno dei Masters Series americani. La finale è stata molto equilibrata, anzi per certi versi si potrebbe dire che Del Potro abbia avuto più difficoltà di Tipsarevic a tenere i servizi. Il problema, per il serbo, è come al solito la concretezza nei punti importanti: se sfrutti una palla break su undici e l’avversario ne converte tre su cinque… allora hai davvero poco da lamentarti. Confermano il momento no Sam Querrey, fuori al secondo turno per mano di Sweeting e John Isner, eliminato subito da Gabashvili.
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