(Garbine Muguruza – Foto Ray Giubilo)
da Parigi, Alessandro Nizegorodcew
Penultima giornata al Roland Garros, oggi senza italiani in campo. Arrivo con calma (è dalle prequali del Foro Italico che non mi fermo, stamattina ho dormito un po’) al circolo e mi dirigo subito a pranzo. Tavolo «ricco» con Marco Mazzoni, Enrico Milani, Vincenzo Martucci, Luca Marianantoni e Davide Zirone. Agnello con riso basmati: non male, ma decisamente poco. Durante il pasto diamo un’occhiata al live score e decidiamo di andare a seguire qualche scambio, sul campo1, della mitica e giunonica (eufemismo!) Taylor Townsend contro Carla Suarez-Navarro. Purtroppo arriviamo tardi, proprio mentre l’iberica chiude il match con un netto 6-2 6-2. Ma la giovane statunitense rimarrà una delle immagini più positive del torneo.
Appena entrati in sala stampa ci accorgiamo che Federer è costretto ad affrontare un set point nel secondo set (il primo lo ha vinto Roger 7-5) contro Dimitri Tursunov. Il punteggio è 7-6 nel tie-break per il russo, che lascia partire un diritto lungo linea strepitoso che finisce sulla riga. Un set pari. Decido di andare a seguire il terzo parziale sullo Chatrier, dove trovo Mazzoni e Alberto Giorni.
Nel terzo set non c’è storia. Il Re crea traiettorie uniche grazie a smorzate fantascientifiche chiudendo 6-2 nettamente il parziale e mettendo un seria ipoteca sul match. Decidiamo di spostarci sul campo 7, dove sta per iniziare il mio personalissimo «match of the day»: Muguruza – Schmiedlova.
Davanti a noi il team di Garbine Muguruza, formato da Conchita Martinez e Alejo Mancisidor. Sulla destra l’entourage della slovacca, con il papà di Anna Karolina che viene bloccato dal responsabile di accesso ai campi per ben 10 minuti. Alla fine riesce a entrare mentre inizia il match. Davanti a noi Alix Collombon e Chloe Paquet, che hanno disputato il doppio a Parigi grazie a wild card.
In campo due diverse velocità di palla: da una parte la potenza di Garbine e dall’altra l’ottimo timing della slovacca. Nei primi giochi la Schmiedlova regge l’urto della iberico-venezuelano, ma a fare la differenza, in fin dei conti, è la battuta. La Muguruza ha una ottima prima e una buona seconda, mentre il servizio di Anna Karolina è decisamente deficitario. Nei primi games la slovacca corre e tiene il ritmo alto della Muguruza, ma basta un piccolo calo per ritrovarsi sotto 2-6. Impressionanti le accelerazioni della Muguruza, che pare molto migliorata dal punto di vista della gestione del singolo punto.
Arriva la pioggia e ci si rifugia in sala stampa. Proprio mentre Federer e Djokovic chiudono in 4 set contro Tursunov e Cilic.
Sta cominciando il match Jerzy “Potere Polacco” Janowicz e Jo-Wilfred Tsonga sul Suzanne Lenglen. Vado! Jurek comincia bene, spingendo tanto anche con il rovescio, suo proverbiale colpo debole. Ma pian piano Tsonga, soprattutto con il kick da sinistra, gli prende le misure e vince 6-4 il primo set (due doppi falli di Janowicz sul 4-5). Nel secondo il polacco prova a scappare 2-0 ma Tsonga recupera e nuovamente sul 5-4 ottiene il break decisivo. Decido di spostarmi sul centrale dove Simone e Raonic sono 3-3 nel primo set, così da posizionarmi bello comodo in tribuna stampa a scrivere i vari pezzi di giornata. Il match è piacevole e testimonia, finalmente, il ritorno di Gillou a buonissimi livelli. Lo si era già intuito a Roma nella maratona persa con Nadal, a Parigi è giunta la conferma (a prescindere da come finirà il match).
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