(Simone Bolelli – Foto Ray Giubilo)
da Parigi, Alessandro Nizegorodcew
Dopo aver raccontato nel dettaglio il match del giorno tra Camila Giorgi e Bojana Jovanovski, analizziamo per sommi capi quanto avvenuto nel corso di martedì 27 maggio.
Simone Bolelli non ha avuto grandi difficoltà nel superare un buon Andrea Arnaboldi 6-4 6-4 6-2 sul campo numero 8 del Roland Garros 2014. «Bole» ha una maggiore pesantezza di palla ed è in buona condizione psico-fisica. Forse è giunto qualche errore di troppo con il rovescio ma, così come nei giorni scorsi, ha funzionato bene la risposta. In conferenza stampa Simone ha spiegato alcune cose interessanti sulla nuova racchetta Babolat. «Ho dovuto cambiare racchetta perché la Head con cui giocava prima mi dava fastidio al polso operato. Il cambio è infatti stato deciso post-intervento. In alcune circostanze mi posso perdere un colpo ogni tanto, ma nel complesso è più maneggevole e faccio meno fatica. Ha meno corde, mi trovo bene. La racchetta è fondamentale. A quanto incordo? Sempre parecchio, in questi giorni 28 kg circa».
Andrea Arnaboldi ha racconta post-match ai tanti giornalisti che non lo conoscevano praticamente tutta la sua vita tennistica e non. I genitori lavorano nel mercato del marmo e «Arna» da un paio di anni suona la chitarra, a volte anche in giro nei tornei. Gruppo preferito del momento? Skid Row. Tornando al tennis Andrea è convinto, così come coach Fabrizio Albani, che la vittoria nelle quali contro Zeballos possa rappresentare una svolta positiva nella sua carriera.
Sara Errani ha vinto un bel match, in serata, contro una Madison Keys a tratti impressionante. Il problema della giovane «yankee» è però sempre quello: i tratti senza continuità e, soprattutto, poco confidenza e fiducia nei momenti topici dei match. Vittoria di Sara, che fisicamente pare stare decisamente bene dopo l’infortunio di Roma, 7-5 3-6 6-1.
Non ho visto il match di Andreas Seppi su Giraldo (vittoria 6-3 7-5 6-3) ma chi ha seguito l’incontro parla del miglior Seppi della stagione. Giraldo in questo momento è avversario molto ostico e quindi non stento a credere ad un Seppi-deluxe.
Spettacolo straordinario sulle tribune del campo numero 7, durante il match tra Laurent Lokoli e Steve Johnson, interrotto per oscurità sul punteggio di 6-4 7-6 6-7 3-6 1-3 in favore dello statunitense. A parte il match, che ha visto Lokoli ad un passo dalla vittoria con occasioni clamorose sprecate (tra cui alcuni match point) e ora Johnson molto vicino alla altrettanto clamorosa rimonta, lo show è stato sugli spalti. Una cinquantina di tifosi provenienti dalla Corsica (foto a destra), isola natia di Lokoli, hanno incitato il loro beniamino con cori da stadio durante tutto il match. Un paio sono stati in piedi per le quasi quattro ore di match in stile capo ultras. Le bandiera del Bastia alle loro spalle stanno a dimostrare che probabilmente erano veramente dei capi della curva della compagine corsa.
Pillole finali di giornata:
– Gianni Clerici seduto per terra al telefono fuori dalla sala stampa che discute con Repubblica
– Il tizio della Transportation che rifiuta di accompagnarmi a casa (perché distante 2 minuti, forse 1, dal punto in cui in teoria si sarebbe dovuto fermare per tornare indietro)
– Gianluca Atlante che esclama «è cotta la pecora» mentre la Errani scappa via nel terzo set contro Madison Keys
– Daniele Silvestre che urla «Sampras!» a Camila Giorgi dopo un ace esterno a 190 km/h
– Il vicino di Desk di Matteo Veneri che avrebbe bisogno di una doccia… Povero Matteo
– La gommosità del muffin ai mirtilli preso al bar della stampa, che al ventisettesimo lavaggio delle mani non fa più parte di me
Leggi anche:
- None Found