Diario di Bordo dal Foro Italico (2)


(Nastassja Burnett)

dal Foro Italico, Alessandro Nizegorodcew (Foto Adelchi Fioriti)

Roma, 14 maggio. Splende il sole, il vento è infernale e Sabine Lisicki commette un doppio fallo tirando la seconda in tribuna Monte Mario. Inizia così la mia giornata al Foro Italico in compagnia dell’ottimo Daniele Palizzotto sul campo Nicola Pietrangeli. Siamo in attesa del match di Nastassja Burnett contro Alize Cornet ma Lisicki e Burdette regalano davvero poco interesse e andiamo a vedere il match tra Ramos e Hajek. Sentenzio: “Non credevo che Hajek potesse giocarsela così alla pari con lo spagnolo…” In 20 minuti Ramos chiude 75 60. Ho distrutto un giocatore e me ne scuso…

E’ Burnett-Time. “Asia” gioca il match perfetto, sempre con i piedi dentro al campo in risposta, bravissima a rete (!) e sempre aggressiva con diritto e rovescio. La Cornet, me lo spiegava il giorno primo Asia, quando piange e sbraita vuol dire che è entrata nel match e non che sta sciogliendo. Ma la Burnett, appunto, conosce i metodi poco edificanti della galletta transalpina e rimane concentrata chiudendo il match. Alize se l’era presa con qualcuno del pubblico, come ben immortalato dal “nostro” fotografo di fiducia Adelchi Fioriti (ormai migliore amico di Adelchi Virgili una volta saputo entrambi di condividere con qualcuno il nome di battesimo nel mondo!)

Con Palizzotto, Roberto Commentucci e Claudia Faggioni seguo sino in fono il match di Asia mentre sul centrale gioca Poto contro Stepanek che riesce a vincere il secondo set 6-4 salvando una situazione molto complicata e portando il match al terzo. Parliamo un po’ di giovani e Daniele mi ricorda lo straordinario ed indimenticabile momento in cui un ragazzino che arrivava dal campo di Eremin-Virgili (match di pre quali), alla domanda “Chi ha vinto?” aveva risposto “Quello che non è Eminem”

Mi sposto sul Campo Centrale per assistere all’ottimo terzo set di Potito, che sembra star piuttosto bene dal punto di vista fisico e anche rigenerato da quello mentale (le due cose sono strettamente connesse). Complimenti a Damiano Fiorucci (preparatore atletico) e Fabrizio Fanucci (allenatore).

Mi faccio un giro nella players lounge in attesa delle conferenze stampa. Oltre all’ormai rinomato Subbuteo, al quale purtroppo non può giocare nessun al di fuori di Djokovic che non lo lascia nemmeno un momento, citiamo il biliardo, la pista di macchinine elettriche e ping pong firmato Moet & Chandon, sponsor del torneo.

I collegamenti con la Radio Manà Manà Sport aumentano e sono uno ogni ora. L’impresa del giorno è trovare un cavo per caricare ogni tanto (ogni poco!) il telefonino, che tende a scaricarsi in pochi minuti. Il buon Nizzero mi salva. Saluto in sala stampa l’approdo di Stefano Semeraro e Roberta Lamagni, mentre invidio Max Grassi che si fa fotografare con il Re.

Sono piuttosto cotto, la sveglia alle 5.30 più le tre ore di diretta in radio debiliterebbero chiunque, ma non mi lamento e tento una sorta di after hour dalle 5.30 alle 24 (ora in cui presumibilmente finirà Paolino Lorenzi).

Vorrei vedere qualche scambio di Gulbis ma non faccio in tempo, mentre riesco a godermi 5 minuti (pochi ma buoni!) di “Potere Polacco” Jerzy, che asfalta Giraldo (in realtà 75 62, non un vero e proprio dominio soprattutto nel primo set, ma trovo piacere nell’esaltare Janowicz). Un paio di chiacchiere con gli arbitri del torneo e un paio di conferenze tra cui quella di Nastassja Burnett che mi ha reso molto felice. Asia meritava una soddisfazione di questo tipo e il lavoro con Tax Garbin sta già dando i suoi frutti (senza dimenticare gli importantissimi mesi, vale la pensa ricordarlo) passati alla corte di Vincenzo Santopadre.

La Schiavone intanto spreca un vantaggio di 4-1 al tie-break regalando con una serie di errori il match alla giunonica Kiki Bertens che poi nel secondo set prende fiducia e tira vincenti su vincenti, comprese un paio di volée davvero eccellenti. Arriva il fido Nicola Corrente con due amici ed insieme a Marco Caldara ci avviciniamo al Centrale per seguire Paolino Lorenzi contro Kei Nishikori. Un match senza storia purtroppo. Nota: Paolo ha rotto la racchetta nei primi giochi e gli è stata riconsegnata solamente a 2 giochi dalla fine. Con un solo match in campo gli incordatori potevano forse sbrigarsi maggiormente. Il diritto di Nishikori dal vivo fa paura. Paolo non ha giocato molto bene, ma contro un tennista con le caratteristiche del giapponese ci sarebbe stato poco da fare comunque.

Ps Alcuni di voi saranno sorpresi di non trovare commenti su Fognini-Seppi. Sinceramente visto lo stato di forma dei due (soprattutto quello molto negativo di Andreas) sapevo già che sarebbe finita così. Mi spiace per Seppi che ha bisogno di ritrovarsi in fretta, raramente l’ho visto così male. Fabio invece molto bene, peccato per il sorteggio che peggiore non si può (con il Federer e con il Djokovic attuale, per non parlare di Murray, qualche chance gliela avrei anche data). L’unica partita che ritenevo ancor più sicura era Robson-Venus Williams ma credo di sfondare una porta aperta con tutti gli esperti di tennis del mondo…

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