di Nicola Corrente
Ci ritroviamo intorno alle 18,40 sul treno che ci porterà a Vienna, ci presentiamo ai nostri due coinquilini austriaci che divideranno con noi la fantastica cuccetta da 4 posti, e ci sistemiamo in piccionaia (nei due lettini più in alto). Nemmeno il tempo di farlo che il treno è già partito. Nicola ed Alessandro iniziano tutti quei possibili rituali passatempo affinchè un orario decente per decidere di andare a dormire non li avrebbe raggiunti: serie tv, radio, panini, racconti, facebook, livescore per seguire la nazionale ecc.
Intorno alle 23.30 ero più o meno in dormiveglia, quando vengo svegliato totalmente da urla e risate in lingua straniera…Alessandro ed un Rugbista Americano enorme, mentre facevano la fila al bagno ormai da mezzora, stavano andando avanti con racconti multietnici che avevano come argomento principale lo sport ma soprattutto la Birra e le scazzottate nei bar americani, incuranti del vagone intero pieno di assonnati! Incuriosito, mi presento all’Americanone e dopo poco torno a dormire.
Il risveglio non è stato dei migliori, colazione scarsa che finisce tutta per ribaltarsi sul letto dopo una brusca curva del treno, essendo ormai rimasti solo io ed Ale, pulisco tutto con il lenzuolo sporco di caffè, e me ne sbarazzo nascondendolo nella cabina. Quando il controllore passa per ritirare le lenzuola ci prende un colpo, ma con un paio di gesti d’esperienza, lo aiuto a disfare i letti senza che si possa accorgere del lenzuolo mancante.
Arrivati con più di un’ora di ritardo prendiamo subito la metro, arriviamo in appartamento (che ci costa 50€ in più di quello che pensavamo) e poi subito alla Halle per fare l’accredito di Ale e trovare un biglietto per me. Sistemate le faccende “burocratiche” ci mangiamo una schnitzel ed entriamo sul centrale. Lo Stadio indoor di Vienna è stupendo, molto più grande di come mi aspettavo. Nel biglietto che mi ha fornito Konstantin (manager dell’Atp) non c’è posto numerato, quindi posso entrare sia sul centrale che sul campo B e sedermi dove mi pare. Dopo un paio di games del doppio che si stava giocando sul centrale, cambiamo subito postazione perché sul campo B sta per iniziare Fognini che dovrà vedersela con lo statunitense Donald Young.
Più ad un match di tennis assistiamo ad una vera e propria battaglia di nervi, insulti, bei punti, punti regalatissimi, interruzioni strane per trainer e toilette, discussioni con l’arbitro…insomma, come primo match poteva anche dirci meglio, soprattutto pechè Fogna oltre ad aver giocato male, alla fine ha anche perso la partita.
Mentre Ale va in sala stampa mi faccio un giro negli stand che vendono attrezzature da Tennis e mi rendo conto di trovarmi in realtà in un unico e gigantesco stand, quello di Tennispoint. Avevo intuito da un po’ di pubblicità viste in giro che questo nuovo negozio on-line stava prendendo il largo, ma addirittura occupare tutto un salone intero e vendere di qualsiasi marchio qualsiasi cosa, mi ha fatto un po’ impressione.
Dopo poco vado con Ale alla players lounge, dove c’è Paolino Lorenzi che ci aspetta per farmi avere un Pass come player guest. Chiacchieriamo un po’ con lui e lo ringrazio per avermi fatto questo regalo che mi permetterà di assistere a tutti i match dei successivi giorni, tra cui il suo in programma domani pomeriggio.
Il tempo passa e finalmente arriva il momento più atteso della giornata, il match della testa di serie N1 juan Martin Del Potro, che dovrà vedersela con il tedesco Daniel Brands…E’ si proprio così! E’ stata una vera e propria battaglia tra Ace e colpi vincenti, che di così belle ne avevo viste poche dal vivo! La partita si è conclusa in tre tie-break in favore dell’Argentino, con il tedesco che non si è fatto mancare due perfect games consecutivi, per un totale di aces a fine incontro di 32 a 30 in favore del Tedesco. Applausi finali!
Distrutti dalla giornata impegnativa e con pochissime ore di sonno alle spalle, ceniamo di corsa, abbandoniamo Gulbis sul centrale, e ci dirigiamo verso casa dove ci attendono le foto e i diari di bordo (che da domani scriveremo in forma unica).
Un saluto a tutti gli Spaziotennisti! Stiamo già carichi per domani!