da Rio de Janeiro, Fabio Possenti (Foto Possenti)
Terza giornata di gioco per quanto riguarda i tabelloni principali del Rio Open 2014.
Anche oggi mi reco al Jockey Club per assistere agli incontri serali: il programma prevede il derby sudamericano tra il giocatore di casa Thomaz Bellucci e l’argentino Juan Monaco, testa di serie numero 7 del torneo e, a seguire, il match tra David Ferrer, numero 2 del seeding, e l’altro argentino Federico Delbonis. Dopo essere passato al Media Center a ritirare gli ingressi del centrale, mi dirigo ad assistere al primo match. Al mio ingresso in tribuna il punteggio recita 6-4 2-3 in favore di Monaco. L’argentino impatta sul 3-3, prima che Bellucci infili una serie che sarà decisiva per la partita: 7 game di fila frutto di un gioco fatto di variazioni e accelerazioni improvvise, soprattutto col dritto. Il pubblico si esalta e incita il proprio beniamino mentre Monaco non incide con i suoi colpi e commette diversi errori non forzati, forse anche innervosito dagli atteggiamenti di qualche spettatore che mal si addicono ad un incontro di tennis. Sul 5-2 Bellucci serve per il match, si procura 4 match point, ma qui esce l’insicurezza di un giocatore che, dopo essere arrivato a ridosso dei primi 20, è precipitato alla 130ma posizione del ranking. Monaco recupera uno dei due break, ma non è proprio giornata per lui e consegna il match a Bellucci giocando un game pessimo. Punteggio finale: 4-6 6-3 6-3 in favore dell’atleta di casa per la gioia del pubblico presente sugli spalti.
È l’ora del secondo match in programma. Quando vedo scendere in campo per il riscaldamento Ferrer e Delbonis, mi vengono in mente le loro prime rispettive partite alle quali ho assistito. Era il 2002 e si giocava il challenger al circolo Garden di Roma. Un giovanissimo David Ferrer (19 anni), reduce dalla vittoria del challenger di Napoli e per questo entrato in tabellone con uno Special Exempt, affrontava al primo turno una WC del circolo stesso. 7 anni più tardi mi trovai ad assistere ad una semifinale di un Future, sempre a Roma ma stavolta al circolo Real. In campo Delbonis contro il nostro Fioravante. Chi l’avrebbe mai detto che questi ragazzi avrebbero fatto tutta questa strada e che un giorno avrei seguito un loro match a Rio de Janeiro!
Il primo set segue i servizi fino al 3-2 Ferrer, quando lo spagnolo strappa il servizio all’argentino per poi portarsi sul 5-2. Qui arriva un inaspettato black-out del tennista iberico che consente a Delbonis di recuperare il break e di impattare sul 5-5 dopo aver salvato con bravura 2 set point sul 5-4. Delbonis ha bisogno di salvare altri 2 set point sul 6-5 prima di rifugiarsi nel tie break. Qui “Ferru” (questo il soprannome di Ferrer) prende il largo, si porta sul 4-0 prima di chiudere agilmente per 7-2. Nel secondo set c’è lotta solo nei primi 2 giochi nei quali entrambi i giocatori salvano palle break prima di tenere il servizio. Da qui in poi è un monologo per il secondo favorito del torneo, che infila 5 giochi di fila e si qualifica per i quarti di finale.
A fine partita mi reco verso la zona mista, dove Ferrer risponderà alle domande dei pochi giornalisti presenti prima di entrare negli spogliatoi. Dopo aver spiegato il passaggio a vuoto che l’ha costretto al tie-break nel primo set, arriva il mio momento! Rivolgo una domanda al numero 4 del mondo: “come ti senti e quali sono le tue sensazioni dopo aver giocato una settimana intera a Buenos Aires?”, Ferrer replica: “mi sento bene, anche se sicuramente oggi non ho giocato il mio miglior tennis. Sono comunque contento di essermi qualificato per i quarti di finale. Domani avrò un giorno di riposo e questo mi aiuterà a recuperare energie”.
Purtroppo il programma di domani sembra fatto apposta per tenermi lontano dal torneo: Fognini in campo nel primo pomeriggio (per me impossibile esserci), programma serale che vede Nadal-Montanes alle 19 e a seguire Ramos-Sousa. Non proprio il massimo…
Alla prossima!
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