di Guido Pietrosanti
La stagione della terra battuta è ormai finita in Europa e gli ultimi tornei sul rosso sono quelli che si disputano in Sud America. In Europa è tempo dei tradizionali ricchi challenger indoor, come ad esempio quello belga di Mons dove la finale ha visto di fronte due francesi, entrambi molto adatti alle superfici rapide: Kenny De Schepper, classe 87, e Michael Llodra, classe 1980. Il più giovane dei due, De Schepper (144 atp), ha vinto per 76 46 76, raddrizzando un’annata che sembrava dovesse riservargli maggiori soddisfazioni, dopo essere uscito quasi dal nulla nel corso del 2011, stagione che ha chiuso al numero 139 del ranking atp. Anche Llodra può ritenersi soddisfatto della finale raggiunta a Mons, visto che arriva dopo una lunga serie di risultati negativi che lo hanno fatto uscire dai top 100 per la prima volta dopo ben 8 anni. Con la finale in Belgio Llodra torna nei top 100, al numero 86 del ranking atp.
In California si è giocato a Sacramento un ricco challenger sul cemento all’aperto. Come succede sempre più spesso nei tornei challenger, il vincitore è stato ancora una volta un giocatore esperto. Si tratta dell’americano James Blake, classe 79 ed ex numero 4 del mondo che ha sconfitto in finale il tedesco Mischa Zverev per 61 16 64. A Sacramento si è visto anche un giovane promettente arrivare fino alle semifinali, purtroppo a spese del nostro Matteo Viola, fermato ai quarti di finale dal classe 92 americano Daniel Kosakowski. Kosakowski, che ha giocato pochissimo nel circuito junior, è passato in meno di 3 anni da non avere ranking atp, all’attuale 263esima posizione, mantenendo una costanza di rendimento piuttosto atipica per giocatori cosi giovani. Quarti di finale anche per un altro giovane yankee, Bradley Klahn (316), messosi recentemente in evidenza agli ultimi US Open, e fermato a Sacramento solo dal futuro vincitore Blake. Tra gli azzurri, oltre al bravo Matteo Viola, che sembra ormai esprimersi meglio sul cemento che non sulla terra rossa, ottimo risultato anche per Luca Vanni, bravo ad approfittare di un tabellone favorevole per spingersi fino ai quarti di finale.
Anche a Belem in Brasile, c’è stato un vincitore maturo anche se con ancora diversi anni di carriera davanti. Si tratta del brasiliano Ricardo Hocevar, classe 85, che dopo diverse vittore nel circuito future, raggiunge la prima affermazione in un challenger alle spese dell’olandese Thiemo De Bakker, ex top 50, in ripresa da una grande crisi di gioco e di risultati, sconfitto per 76 76 in finale. Moltissimi giovani brasiliani in evidenza in questo challenger a cominciare dal semifinalista Clezar (classe 92) che ha sconfitto tra gli altri la testa di serie numero 1 Thiago Alves al primo turno. Ma anche i 93 Bruno Sant’anna e Joao Pedro Sorgi sono stati bravi a superare il primo turno, mentre non sorprende più la capacità del 94 Thiago Monteiro di passare il primo turno in un torneo challenger. Se a questi giovani si riuscirà ad aggiungere e a recuperare l’ex numero uno junior Tiago Fernandes, fra qualche anno il Brasile potrà dire la sua anche nei tornei dello slam, oltre che in Coppa Davis.
Infine a Quito in Ecuador, nell’unico torneo disputato sulla terra battuta, vittoria di un altro brasiliano ancora giovane, Joao Souza, classe 88 e numero 131 atp, che ha sconfitto il francese Guillaume Rufin in finale per 62 76. Da segnalare il buon risultato dell’ex top 10 cileno Nicolas Massu, fermato solo da Souza in semifinale.
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