Lo spagnolo Daniel Muñoz de la Nava è il vincitore della Capri Watch Cup, torneo Challenger da 125.000 dollari di Napoli. Batte Matteo Donati in finale e si porta a ridosso del n.140.
Possiamo dire che questa è la vittoria più importante della tua carriera?
Si, sono tantissimi 125 punti, è un risultato che mi soddisfa molto. L’obiettivo è sempre entrare nei top 100 e con questo torneo ho recuperato oltre 50 posizioni in classifica. Sono molto contento soprattutto perché fisicamente e tennisticamente mi sento bene. Dedico questa vittoria alla mia famiglia, sopratutto a mia moglie e ai miei figli, che tra poco diventeranno tre.
In generale, che match è stato?
Il risultato parla poco e non dice nulla sulla lotta che c’è stata in campo. Ho salvato 9 palle break e sono sicuro che sarebbe cambiato tutto, se lui avesse conquistato un break. Nel primo set lui era sempre lì a lottare per riprendersi il break e mi ha messo pressione. L’ho gestita bene però, con pochi errori e muovendo parecchio il gioco.
Sei riuscito a tenere lontano donati e hai annullato la sua fase difensiva, che nel torneo è stata molto valida. Hai giocato sempre molto profondo e hai caricato più frontalmente per spingere con meno spin e con traiettorie più tese. Era questa la strategia che pensavi?
Sì, perché se lui gioca la palla vicina, la colpisce molto forte, un po’ come per tutti. Io sono stato bravo e fortunato, perché, come hai detto, sono stato ben lungo e ho giocato profondo. Ho mosso gioco e ho cercato la diagonale sul mio dritto mancino.
É la mia forma di gioco, da mancino sfrutto i vantaggio del palleggio con il diritto sul rovescio dell’avversario. Lui ha un buon rovescio, non potentissimo, ma solido e spesso anticipa. Mi serviva solo amministrare sul suo rovescio per tenerlo lontano e non farlo entrare. È andata bene e sono riuscito a fare molti punti sul suo dritto o in contropiede sempre sul suo rovescio.
Del tuo avversario cosa pensi? Pensi che Matteo abbia potenzialità da professionista vero?
Tutti mi fanno la stessa domanda, ma io non posso dire se lui esploderà o meno. Gioca bene, è sereno in campo, lotta ed Io mi aspetto che entri nei primi 100, anche molto velocemente. Ma anche io ero quotatissimo da junior, ero n.20 e molti si aspettavano il mio salto di qualità. Ok, nel mio caso è stato un infortunio a negare il successo, ma può capitare di tutto, nulla è certo in questo sport, meno ancora i risultati attesi. Guarda me, primo challenger da 100.000 vinto a 33 anni, non lo avrei mai detto. Non si tratta di esperienza, perché ho giocato challenger anche l’anno scorso e non ne ho vinti come quello di oggi, si stratta di condizione.
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