(Gianluca Naso – Foto Nizegorodcew)
di Alessandro Nizegorodcew (inviato a Parigi)
Sono arrivato a Parigi ieri sera, sotto una forte ed insistente pioggia. Dopo aver studiato nella notte (e con la pioggia ancora incessante) i percorsi della metropolitana mi sono addormentato, carico per quella che sarebbe stata la mia prima volta al Roland Garros.
Scendo dalla Metro e penso fra me e me: adesso, come accade a Wimbledon, ci saranno un po’ di minuti da fare a piedi. Speriamo di indovinare la direzione… Come non detto, perché palline e racchette disegnate sul marciapiede indicano la strada per lo Slam parigino. Chiedo ad un inserviente dove si ritirano gli accrediti e inizio a girare intorno al “Circolo” (messo tra virgolette perché termine eufemistico per un impianto del genere). Arrivo in sala stampa, dove sono tutti gentilissimi, e mi posizione al desk numero 30 (sono a Parigi per “Il Tennis Italiano”, è bene ricordarlo). Come accade anche a Wimbledon, e credo in tutti gli Slam, per ogni desk c’è una televisione da cui si possono vedere tutti i campi. Le qualificazioni hanno appena avuto inizio e mi dirigo subito a dare un’occhiata.
Incontro subito Cristian Sonzogni, collega de Il Tennis Italiano, intento a seguire Andrei Golubev contro Ivo Minar. In tribuna vedo anche Massimo Puci, il coach di Andrei, che saluto senza però disturbare vista la delicatezza dell’incontro e, soprattutto, del punteggio. Siamo nel terzo set, Golubev ha vinto il primo al tie-break ma ha perso il secondo 6-4. Il terzo set vede Minar in vantaggio di un break, ma Andrei lo recupera grazie anche ad alcuni colpi fantascientifici dei suoi. Andrei in tutto avrà 4 match point e innumerevoli situazioni di vantaggio (come alcuni 0-30 nel terzo su servizio Minar). Ma, sprecate mille occasioni, è Minar a chiudere, breakkando Andrei sul 12-12 e annullando due palle break sul 13-12. 67 64 14-12 e Golubev a casa! Sul campo accanto intanto ha fatto il suo ingresso in campo Simone Vagnozzi, che giocherà contro l’olandese Jesse Huta Galung. Prima di loro si era mestamente conclusa una maratona tra Russell e Greul, vinta dal primo in tre set. Una partita che, come immaginerete, non passerà alla storia…
Vagno (nella foto a sinistra) parte forte e nei primi due giochi mette a segno già 4 smorzate vincenti, il marchio di fabbrica dell’italiano. Huta Galung però è potente e cerca di schiacciare il nostro sotto la forza dei suoi due fondamentali: un diritto incisivo ma soprattutto uno splendido rovescio ad una mano. L’olandese, sul 5-4 in suo favore, si procura due set point, che però Vagno annulla alla grande con una smorzata e un serve and volley… Nel secondo tanti break ma alla fine vince il nostro, visibilmente soddisfatto così come il coach Corrado Borroni in tribuna. “Ho giocato bene, un match molto solido” – mi racconta Vagno appena uscito dal campo – “Ho annullato quei due set point con dei “numeri”. Sono contento..”
Mi aggiro tra i vari campi e seguo alcuni bei match. Tra tutti quello di Stefano Galvani che batte in rimonta Gensse (“Spero di avere il giorno di riposo perché sono a pezzi” – mi confida Stefano a fine incontro, ma il giorno di riposo non avrà) 67 63 62 e ancor di più la vittoria di Jerzy Janowicz su Frederico Gil 76 46 62, con il polacco che nel terzo set lascio tutto il pubblico di stucco per la potenza e le bellezza dei suoi colpi: servizio devastante, diritto con cui comanda e rovescio bimane piuttosto piatto che sa giocare anche in controbalzo se necessario. A prescindere da come andrà a Parigi, tra poco lo vedremo certamente nei 100 (e fu così che Janowicz smise di giocare a tennis e iniziò la carriera di postino nella provincia di Cracovia…). Il tempo di un paio di serve and volley regali di Zverev e inizia il match di Matteo Viola. Hot Dog e Pepsi (7,50 euro!) e si va a tifare Teo…
(Stefano Galvani – Foto Nizegorodcew)
Teo gioca un match totalmente folle. Vedo il primo set insieme a Enrico Milani (Pianetatennis.com). Viola inizia rispondendo in maniera perfetta alle bordate al servizio di Skugor, croato letteralmente gigantesco (altissimo e larghissimo!). Teo sale 5-3 e servizio ma si incarta: due diritti bruttissimi e un doppio fallo. Skugor rientra nel set e ribreakka Matteo vincendo 6-5 il primo set. Viola va sotto nel secondo nettamente ma si riprende incredibilmente e vince addirittura il tie-break portando il match al terzo. Torno in sala stampa a sbrigare alcune faccende tecniche e torno sul campo. Salgo delle scalette che mi portano in un punto da dove riesco a vedere campo 2 e campo 3. In campo sul 2 Viola, che è sotto 0-2 nel terzo e sul 3 Naso, impegnato contro Sugita (con cui aveva perso al secondo di quali a Melbourne).
Tra i due campi incontro Alessandro Piccari e Karin Knapp, che ha appena finito di allenarsi. Parlo un po’ con “Lallo” delle ultime grandi prove di Karin e del fatto che giocando adesso sempre di più contro avversarie di livello altissimo sta ritrovando continuità anche contro di loro. La vedo carica per questo torneo, ma non voglio dire nulla…
Intanto, dimenticavo di dirvi, faccio mille domande in sala stampa, preso dalla “fobia-foro-italico”. Dicesi fobia-foro-italico quella malattia/paura che prende i giornalisti dopo le infinite restrizioni regolamentate nella press room degli Internazionali BNL d’Italia 2012! Per fortuna qui c’è qualche divieto in meno e tiro un sospiro di sollievo.
Allora, dove eravamo rimasti? Ah si.. Saluto Lallo e Karin e scendo a vedere Gianluca Naso, perché purtroppo Viola aveva recuperato il break di svantaggio (da 0-2 a 2-2), incastrandosi però nuovamente e perdendo 6-3 al terzo. Naso è avanti facilmente 6-2, ma quando scendo capisco che anche Giallo sta attraversando un momento non semplice. Mi siedo accanto a Fabio Rizzo 8coach di Naso). Sugita ha chiuso gli occhi e ha trovato 3-4 vincenti di seguito clamorosi, salendo 3-2 e servizio. Dal 4-2 in poi ci saranno poi una serie infinita di break che porteranno il parziale al tie-break. Dal 2-4 Naso mette insieme alcuni splendidi punti (tra tutti due rovesci lungolinea bellissimi, uno dei quali colpito con la palla molto bassa e di estrema difficoltà). Sul match point arriva il gradito doppio fallo nipponico e Giallo si qualifica per il secondo turno. Aspetto Naso per salutarlo e scatto la foto che vedete all’inizio del pezzo. Gianluca comunque ha capito che contro un avversario più forte quei passaggi a vuoto non si possono avere (vedasi incontro con Albert Ramos al Foro Italico e lo 0/12 nella trasformazione delle palle break). “Devi avere coraggio!” – si ripeteva.. Sono sicuro che giovedì ne avrà di più! Forza Giallo!
Domani iniziano le quali femminili. Grande curiosità per vedere all’opera Knapp, Giorgi e Burnett (ho intravisto la madre ma non lei). Credo di aver iniziato a capire dove sono tutti i campi e dovrei andare (quasi) a botta sicura.
Chiosa finale: Il Roland Garros è stupendo e immagino che con 30.000 persone immerse completamente nel tennis e il sole che speriamo arriverà, diverrà qualcosa di unico ed indescrivibile. Per adesso le nuvole non stanno dando una mano all’atmosfera, ma aspettiamo fiduciosi.. Domande? Sono qui per rispondervi… (nella foto a sinistra Jerzy Janowicz)
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