di Salvatore Greco
La fine più attesa è giunta, il trofeo che mancava alla strepitosa carriera di Roger Federer è ora in bacheca, la più bella ciliegina su una torta già incredibile. Un match comandato dall’inizio alla fine, come dimostra il 64 62 62 finale: perfetto al servizio, aggressivo e talvolta letale in risposta. La sconfitta contro Monfils di due giorni fa sembra un ricordo confuso di fronte al sogno dolcissimo di oggi.
Il terzo giorno inizia sotto il segno della sorpresa, a mezz’ora scarsa dall’inizio del match arriva la notizia ufficiale che a giocare il quarto match non sarà Jo-Wilfred Tsonga, ma Richard Gasquet. La versione della federazione francese è quella di un infortunio al gomito per il giocatore di Le Mans, ma non è peregrino sospettare che abbiano influito la scarsa vena di Tsonga e le polemiche sul pubblico mosse venerdì. Nemmeno Gasquet sembra particolarmente rassicurante dopo un doppio giocato tanto passivamente, ma le scelte di Clément a questo punto sono obbligate.
Il clima in casa svizzera, naturalmente, è decisamente più sereno e le scelte obbligate non consentono dubbi di questo genere. Anzi, il Federer sciolto e grintoso visto ieri assieme al super Wawrinka di questi giorni rassicurano Luthi e tutta la nazione elvetica.
Si comincia, Gasquet serve per primo, cerca molto il rovescio di Federer e tiene il turno di battuta a 15. Lo stadio accoglie con il calore degno di un match-point questo game del suo beniamino, segnale che del povero Richard nessuno si fida troppo, ma l’inizio sembra incoraggiante. Sembra. Federer poi tiene il suo agevolmente e nel terzo game conquista una prima palla break, approfittando delle prime incertezze di Gasquet al servizio, e la trasforma con un passante calibrato al millimetro. Da lì in poi il match segue uno schema preciso: Federer serve in maniera impeccabile e chiude i suoi game alla battuta in gran velocità, su quelli del francese spesso si lotta. Sul 5-3 Federer conquista altre tre palle break che sono anche set point, ma Gasquet in un modo o nell’altro le annulla e allunga di un game il set. Federer serve ancora magnificamente, va 40-0 e conquista il set al primo match point. Le statistiche confermano eloquentemente quello che si è visto in campo: i punti conquistati dallo svizzero con la prima di servizio sono il 97%, con questi numeri Gasquet non sembra minimamente in grado di modificare l’inerzia del match.
Il secondo set inizia con Gasquet al servizio, Federer è feroce in risposta e alla seconda palla break strappa subito il servizio. A quel punto il set va praticamente in fotocopia con il primo, con Federer che in battuta lascia per strada una manciata di punti e Gasquet costretto a servire in apnea, spinto lontano dai colpi dello svizzero, prova a resistere, ma sul 4-2 arrivano altre tre palle del doppio break: annullata la prima, entra la seconda. Federer va 5-2 e servizio, Gasquet sembra lì solo per dare i tempi a un monologo di marca svizzera. Come nel primo set Federer serve per il set portandosi 40-0 e chiude con un rovescio che sembra dipinto. Svizzera avanti di due set, Gasquet sempre più inerme di fronte a un Federer che inventa tennis in maniera incredibile, gemello buono di quello indolente e fermo visto venerdì contro Monfils.
Anche nel terzo set Gasquet inizia al servizio e viene ancora aggredito da un Federer che entra coi piedi in campo appena può. Il pubblico francese è piuttosto spento, si infiamma solo quando Gasquet tira fuori qualche colpo di classe nel salvare le quattro palle break concesse. Federer non cede di un millimetro mentre Gasquet sembra un pugile suonato, ma alla fine riesce a tenere un durissimo turno di servizio e, per ora, scaccia i fantasmi di una sconfitta che si profila cocente. Di certo la tattica vista finora sembra utile solo a limitare i danni, non certo a strappare il match allo svizzero e giocarsi la coppa al quinto match.
Sul 2-1 Gasquet arriva la prima “notizia” di un match ormai abbondantemente indirizzato, il primo turno di servizio di Federer che arriva ai vantaggi. Sembra che lo svizzero ora stia concedendo qualcosa in più, ma più a sé stesso nel senso che sbaglia qualcosa per troppa fiducia, di certo Gasquet non ne approfitta. È molto più grintoso Clément che su una palla non chiamata fuori dello svizzero addirittura si arrampica sulla sedia dell’arbitro, con il pubblico che non nasconde di apprezzare finalmente una reazione un po’ più “sanguigna”. In ogni caso al secondo vantaggio Federer tiene il servizio spegnendo di nuovo gli entusiasmi transalpini.
Sul due pari arriva il break di Federer che potrebbe essere fatale, lo svizzero gioca con la sicurezza dei giorni migliori e annichila letteralmente un Richard Gasquet che non sembra avere uno straccio di idea per opporsi. Sul 4-2 il francese serve e lotta, ma ancora una volta senza una tattica se non quella di tirare a campare (per fare cosa, poi, non si sa) ma concede il secondo break del set.
Al cambio campo Roger Federer serve per la coppa Davis.
Lo svizzero gioca un turno di servizio perfetto, chiude con il colpo più degno del suo impeccabile polso, una smorzata millimetrica che cade poco oltre la rete, Gasquet può solo osservare immobile la fine del match arrivare inesorabile. Alla Francia solo rimpianti, dubbi e rimorso. Alla Svizzera gioco, partita, incontro e coppa Davis.
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