(Pablo Andujar)
di Guido Pietrosanti
Sono stati ben cinque i tornei challenger disputati nella settimana appena conclusa, due sulla terra e 3 su superfici dure. In Italia si sono giocati due tornei, ad Orbetello sulla terra e a Recanati sul cemento. Ma purtroppo il fatto di giocare “in casa” non sembra aiutare molto i nostri giocatori visto che a Orbetello, dei dieci azzurri in tabellone, solamente due hanno raggiunto i quarti di finale, Lorenzi e Naso. A Recanati, nonostante sette presenze in main draw, solo Riccardo Ghedin é riuscito ad arrivare ai quarti. Il magro bilancio azzurro per questa settimana é dunque di 3 quarti di finale raggiunti, su 17 giocatori ai nastri di partenza nei due tornei challenger giocati in Italia.
Chi invece sembra trovarsi bene nel nostro paese é lo spagnolo Pablo Andujar, numero 100 Atp proprio oggi, che dopo le finali di Monza e di Reggio Emilia, riesce ad Orbetello a vincere il titolo, sconfiggendo in finale il francese Roger-Vasselin, 129 Atp, per 64 63.
Vittoria di un giocatore europeo anche a Recanati dove lo svizzero Stephane Bohli (132 Atp) ha sconfitto il francese Mannarino, 248 Atp, per 60 36 76. Bohli conferma cosí la vittoria a Recanati giá ottenuta lo scorso anno, dimostrando di trovarsi particolarmente a proprio agio in questo torneo.
A Poznan terza vittoria stagionale per il tedesco Denis Gremelmayr, 175 Atp, che dopo aver trionfato giá a Cremona e a Sheveningen si conferma anche in Polonia, battendo in finale il giovane Kuznetsov, classe 1991 e numero 231 del ranking Atp. Kuznetzov continua la sua crescita costante nel ranking Atp, con la finale di Poznan che gli permette di issarsi fino alla posizione numero 181 del ranking Atp, dopo aver chiuso il 2009 da numero 302. Circa un anno fa, al Roland Garros junior, il nostro Federico Gaio batté Kuznetzov al secondo turno. Speriamo quindi che anche Federico riesca quanto prima a raggiungere una finale challenger, come ha fatto Kuznetzov a Poznan.
É interessante notare anche come Kuznetzov abbia preferito giocare in Polonia piuttosto che in un torneo nella sua Russia, a Penza, dove tra l’altro l’entry list era sicuramente piú semplice. E cosí a Penza ha finito per vincere il Kazako (nato in Russia) Mikhail Kukushkin, numero 95 del ranking, giá vincitore a Braunschweig 3 settimane fa. Kukushkin ha sconfitto in finale per 63 67 63 il russo Kravchuk, numero 185 del ranking, che a 25 anni sta vivendo la sua migliore stagione dopo aver giá ragiunto la semifinale a Cordoba, poche settimane fa. É curioso notare come anche a Penza, Kukushkin, classe 87, abbia vinto il torneo ripetendo il successo dello scorso anno, proprio come Bohli a Recanati.
Infine a Lexington negli Stati Uniti, vittoria per l’australiano Carsten Ball in finale sullo statunitense Jesse Levine per 64 76. Ball, classe 87, sta avendo una crescita simile a quella del suo coetaneo Kukushkin. A 18 anni non erano ancora nei primi 1300 del ranking mentre, per esempio, il nostro Gianluca Naso era giá numero 445 del mondo. A 20 anni Kukushkin era arrivato ad essere numero 200, Ball numero 376 e Naso 379. Alla fine del 2009, a 22 anni, il kazako era numero 132, l’australiano numero 134 e (ahimé) Gianluca numero 477. Sono tutti giocatori ancora giovani e speriamo che Naso possa tornare avanti ai suoi coetanei nei prossimi anni.
Se le cose non sono andate molto bene nei challenger, per fortuna a livello future ci pensa un altro 87, Matteo Viola, a tenerci su di morale e a darci qualche motivo di soddisfazione. Infatti, nel future Italy F18 disputato a Modena, Matteo ha vinto il torneo battendo in finale lo sloveno Rola per 61 46 61. Con questo risultato Matteo entrerá per la prima volta nei top 300 del ranking, ma soprattutto dimostra una volta di piú di aver fatto un salto di qualitá nel gioco tanto da aver vinto ben 3 tornei future da inizio anno. Dopo il challenger di Tampere dove Matteo é in tabellone, ci sono due future molto ricchi da 15.000+H, ad Appiano e ad Este. Ma dopo questi due future, Matteo dovrebbe probabilmente abbandonare questo livello, per misurarsi con i tornei challenger per i quali sembra ormai maturo.
Ottimo risultato anche per Andrea Falgheri che sul veloce del future Ireland F1 ha raggiunto la finale vincendo 4 partite al terzo set, prima di perdere contro il giocatore della Gran Bretagna Daniel Cox per 63 al terzo, pagando forse anche un po’ di stanchezza per gli incontri precedenti. Complimenti a Falgheri per la voglia di lottare, di girare il mondo e di impegnarsi sempre per cercare di migliorare il suo gioco. Se anche non riuscirá a raggiungere risultati importanti come giocatore, fra qualche anno potrebbe mettere la sua (tanta) esperienza a disposizione di un giovane e chissá che non sia questa la chiave per risollevare il tennis italiano. Forse l’umiltá, la passione e la dedizione potrebbero portarci dove classe, talento e aspettative sempre maggiori non stanno (ancora) portando le nostre giovani speranze.
Nel frattempo, sulla strada del sacrificio e dell’umiltá si sta muovendo (con successo) Stefano Travaglia, che continua a giocare i future argentini, raggiungendo per la seconda volta in poche settimane una semifinale al torneo Argentina F14. Stefano, che non ha ancora compiuto 19 anni, é stato fermato in semifinale per 57 64 63 da uno dei giovani piú promettenti del panorama internazionale, l’argentino Facundo Arguello, vincitore del trofeo Bonfiglio nel 2009.
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