(Jan Hajek – Foto Nizegorodcew)
Nell’ultima settimana di giugno si è disputato l’ormai tradizionale torneo challenger di Milano, dove lo spagnolo Tommy Robredo, ex numero 5 del ranking atp, ha vinto il torneo battendo in finale l’argentino Martin Alund (158 atp) per 67 63 76. Per Robredo, rientrato solo a giugno nel circuito dopo un lungo stop per infortunio, si tratta della seconda vittoria challenger, dopo quella ottenuta a Caltanissetta, su altrettanti tornei disputati dal rientro. Ben difficilmente lo spagnolo, ormai 30enne, riuscirà a tornare nei primi 10 del ranking, ma qualche altra stagione nei primi 100 e qualche vittoria nel circuito maggiore, Robredo può ancora ottenerla.
Torneo nel complesso deludente per i colori azzurri nonostante la presenza di Giannessi, accreditato della terza testa di serie. Ma il ragazzo di La Spezia, anche a causa di alcuni problemi fisici, non riesce quest’anno ad esprimere lo stesso livello della stagione scorsa ed è stato fermato all’esordio da Walter Trusendi, sempre pericoloso in un match secco, ma troppo spesso incapace di dare continuità al suo rendimento. Non a caso anche a Milano Trusendi, dopo aver passato le qualificazioni e due turni nel main draw, si è arreso al serbo Ciric, contro il quale era in vantaggio negli scontri diretti. Sono almeno 3-4 anni che Walter gioca ad un buon livello, sia sulla terra che sul veloce. Eppure il suo best ranking continua a rimanere fermo al numero 299, raggiunto l’estate scorsa. A Milano ha raggiunto i quarti di finale anche Gianluca Naso, che come Trusendi è capace di esprimere un ottimo tennis, ma senza aver ancora raggiunto una continuità e forse una convinzione tale da raggiungere il livello che il suo tennis meriterebbe.
A Marburg in Germania, vittoria del ceco Jan Hajek, numero 105 del ranking atp, che ha sconfitto l’austriaco Andreas Haider-Maurer (163 atp) in finale per 62 62. L’unico azzurro presente in Germania, Simone Vagnozzi, ha avuto la sfortuna di incontrare Haider-Maurer al primo turno e pur impegnandolo per 3 set, non è riuscito a superare l’austriaco. Buone semifinali per il giovane spagnolo Javier Marti, atteso al definitivo salto di qualità in questa stagione ma che sta un po’ tradendo le attese, e per il rumeno Marius Copil, classe 90 piuttosto promettente fino ad un paio di stagioni fa, ma incapace di compiere quei miglioramenti necessari a raggiungere il circuito principale.
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