di Daniele Sforza
Vivere una domenica mattina diverse dalle altre. Con questo presupposto, io, mio fratello, lo scout tennistico Giovanni e un altro paio di amici (Nicola e Antonio, che hanno giocato a tennis per una decina di anni) siamo partiti alla volta di Andria per seguire la seconda edizione del torneo Challenger evitando la classica dormita domenicale che serve a recuperare il cosiddetto “sonno perduto”.
Il viaggio di andata è piacevole con le solite chiacchierate che hanno come unico tema il tennis. Si passa dal parlare dei match del giorno prima a Londra, con le vittorie sofferte di Djokovic e Federer(con commenti del tipo, hanno scelto il sabato sera per fare la partita più bella del master) ad Adelchi Virgili,trascinatore di folle e unico mito per mio fratello, passando per i giovani come Kyrgios,Quinzi,Coric e Ymer,cancellatosi all’ultimo da Andria.
Riusciamo ad arrivare al Palazzetto dello Sport (dove è posto il campo centrale) per le 11.10, quando Virgili sta per iniziare a servire per cominciare il suo match contro il giovane Andrea Bolla,classe 1998 al suo terzo match da professionista dopo la sconfitta di Este contro Riccardo Merone e la vittoria di ieri contro Gabriele Nardelli per 62 61.
Nel frattempo chiamo l’addetto stampa per ottenere gli accrediti, che arriveranno solo più tardi. Ci sistemiamo sulle tribune laterali e osserviamo la netta differenza,come prevedibile, tra i due tennisti. Bolla lotta su ogni palla ma sicuramente paga la mancanza di esplosività dei colpi e i troppi errori in fase di scambio. Adelchi non gioca la sua miglior partita ma si porta subito avanti di un break e senza problemi al servizio chiude il set con un parziale di 62, ottenendo il break nell’ultimo game. Nel frattempo accanto a noi scorgiamo Umberto Rianna intento a prendere appunti su Adelchi, che tiene in partita Bolla fino al 2-2 commettendo qualche errore di troppo con i fondamentali e facendo anche durante la pausa streching per i noti problemi alla spalla. Da qui un parziale di 16 punti a 3, con alcuni punti pregevoli, e Adelchi accede all’ultimo turno di quali, match che giocherà contro la testa di serie numero 1, Mirza Basic.
Il match finisce e finalmente possiamo incontrare l’addetto stampa, Aldo Losito. Ci spiega come i campi siano disposti in 3 parti diverse della città (ai due dedicati ai match si aggiungono i campi di allenamento) e come sul secondo sia quasi impossibile assistere ai match poiché ci sono pochi posti. Saluto anche il direttore del torneo e mi rimetto a sedere per l’inizio del secondo match di giornata, quello tra il mio omonimo Daniele Capecchi e Nicolas Reissig.
La partita si preannuncia come appassionante e i nostri pronostici puntano verso i 3 set. Capiamo ben presto che questo forse difficilmente accadrà. Reissig gioca alla perfezione, mette il 70% di prime di cui la maggior parte superano i 200 e rendono quasi impossibile la risposta del giocatore italiano. I problemi per Capecchi non sono solo al servizio dell’austriaco perché anche nello scambio questo dimostra di poter sfondare con un rovescio pregevolissimo a una mano e ottenere la maggior parte dei punti. Capecchi prova una reazione sul 5-1 0*-40, quando annulla 3 set point con 2 ace e un buon vincente di dritto ma poi si deve arrendere nei successivi punti, perdendo il set 6-1. Nel secondo set c’è tantissimo equilibrio, con Capecchi che cambia gioco, cerca di variare con slice, discese a rete (nonostante non sia eccelso),cross,smorzate e soprattutto aumenta la percentuale di prime, arrivando al 70%. Reissig comincia a pagare, non riuscendo più a trovare un modo per sfondare. Tutto fila liscio fino al tie break dove Capecchi si porta avanti 3*-2, qui improvvisamente si spegne la luce mentre si accende quella dell’austriaco che porta a casa il tie break per 7-3 e il match per 61 76, portandosi all’ultimo turno di qualificazioni (ha raggiunto il main draw di un challenger un’altra volta quest’anno) dove affronterà il polacco Kapas.
Finito il match, fermiamo Nicolas per fargli qualche domanda. Qui l’intervista:
Un buon match quello di oggi, come ti senti a giocare qui ad Andria?
Si, mi sento bene. Nel primo set ho giocato molto bene, nel secondo lui è salito di livello. È difficile giocare perché la superficie è molto veloce, devi praticamente soltanto servire e cercare di giocare una buona risposta. Penso di aver giocato bene oggi ma penso anche di poter migliorare..
È diverso giocare su play-it o cemento?
Si, qui la superficie è più veloce, il rimbalzo è più basso, devi muoverti bene e non hai molto tempo per farlo.
Quest’anno, hai giocato abbastanza bene, hai vinto due titoli, uno in Italia e uno in Austria, cosa puoi dirci a riguardo?
Ho vinto un torneo a Trieste su terra e un altro in Austria, a casa. Posso dire di preferire la terra anche se il mio gioco non si adatta alla perfezione. Non amo molto giocare su campi così veloci.
Qual è il tuo più bel ricordo sul campo da tennis?
Quest’anno sono riuscito a battere Michael Russell sulla terra e posso dire che è stata una bella soddisfazione.
Uscendo dagli spogliatoi, torniamo sul campo ed incrociamo Capecchi che dialoga con Umberto Rianna e, appena finita la conversazione tra loro, fermiamo il giovane italiano per fargli qualche domanda. Continuiamo il nostro giro alla ricerca di VIrgili,senza fortuna purtroppo. Domani non potremo seguire il suo match ma martedì torneremo sui campi, sperando di trovare Adelchi e altri partecipanti alla competizione.
Sono le 14 e la fame si fa sentire, visto che i match non potranno iniziare prima delle 16 decidiamo di rientrare a casa. Durante il viaggio di ritorno, avendo preso i fogli con i tabelloni principali, mi accorgo di come il tedesco Brown abbia dato forfait all’ultimo, seguono commenti amari poiché ci si auspicava la sua presenza. La delusione è molta però sappiamo che ci saranno altri giovani talenti da vedere e quindi cerchiamo di non pensarci.
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