di Guido Pietrosanti
Nella seconda settimana del torneo Master 1000 ad Indian Wells si è disputato negli Stati Uniti il solito ricco challenger di Dallas, con una entry list degna almeno di un Atp 250. Basti pensare che il cut off, cioè l’ultimo giocatore ammesso direttamente al tabellone principale, è stato il numero 109 del ranking atp. Non deve sorprendere più di tanto quindi che a vincere sia stato addirittura un ex top 10, l’austriaco Jurgen Melzer, numero 42 del mondo, ma capace di raggiungere l’ottava posizione mondiale nel 2011. Melzer ha sconfitto in finale per 64 26 61 una delle giovani speranze del tennis americano, quel Denis Kudla che insieme a Ryan Harrison e Jack Sock, tutti della classe 92, dovrebbe garantire il ricambio ai vertici delle classifiche mondiali ai vari Fish, Isner e Querrey. In un tabellone molto competitivo, non ha avuto fortuna il nostro Flavio Cipolla, che conferma di non attraversare un periodo di forma particolarmente buono, perdendo ancora una volta al primo turno.
Anche a Sarajevo, in Bosnia, la vittoria è andata ad un giocatore abituato a giocare (e vincere) nel circuito principale. Si tratta del francese Adrian Mannarino, numero 120 delle ultime classifiche, ma capace di raggiungere la posizione numero 49 poco meno di due anni fa. Mannarino ha sconfitto in finale per 76 76 il tedesco Dustin Brown, sempre molto pericoloso sul veloce. Da segnalare la vittoria al primo turno dell’ex numero 1 del mondo junior, il ceco Jiri Vesely, classe 93 e numero 203 del ranking atp, che dopo molte (troppe?) vittorie nel circuito future, approda in un main draw di un torneo challenger e sconfigge al primo turno lo sloveno Kavcic, numero 82 atp, prima di fermarsi al secondo turno. Probabilmente il ceco è già pronto anche per assaggiare il circuito principale e non è da escludere che possa togliersi qualche bella soddisfazione entro la fine della stagione. Chi invece non riesce a togliersi più molte soddisfazioni è il nostro Alessandro Giannessi, che ancora una volta esce al primo turno, sconfitto dal futuro finalista Brown.
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