A Bangkok l’Italia c’era…


(Davide Sanguinetti e Claudio Pistolesi a Bangkok)

di Alessandro Nizegorodcew

Così bravi e così lontani. Claudio Pistolesi e Davide Sanguinetti si sono affrontati nella giornata di ieri da avversari nel torneo Atp di Bangkok. In pochi (nessuno?) se ne saranno accorti, ma il primo turno del main draw thailandese vedeva di fronte Go Soeda (allievo di Sanguinetti) e Danai Udomchoke (attualmente aiutato dal coach romano). La prima reazione del semplice fruitore di tennis è: ma possibile che due grandi allenatori italiani debbano allenatore un giapponese e un thailandese? Per la cronaca ha vinto Soeda in due set, dimostrando di valere quei 100 posti in più che lo separano da Udomchoke.

Non vogliamo entrare nelle solite diatribe sulla Federazione, divenute ormai stucchevoli sull’argomento, ma vi sono coach sparsi per il mondo che una mano a qualche nostro giovane in rampa di lancio potrebbero darla. Oltre a Pistolesi e Sanguinetti (che personalmente vedrei bene anche come futuro capitano di Davis), vengono in mente i nomi di Roberto Brogin (che sta lavorando in maniera egregia per la crescita esponenziale del tennis canadese), Riccardo Piatti e Cristian Brandi, Alberto Castellani, ma anche lo stesso Raul Ranzinger che allena alcune giocatrici gerogiane. Questo per non parlare di alcuni preparatori atletici del calibro di Stefano Baraldo e Marco Panichi che hanno trovato più opportunità all’estero che in Italia. Scelte personali, certamente. Ma è un peccato che tanti bravi professionisti non siano sfruttati dai nostri giovani, spesso in cerca di una guida adeguata.

A Bangkok, in questi giorni, la Global Professional Tennis Coach Association ha svolto uno dei corsi che il “gruppo” di Alberto Castellani sta portando avanti in tutto il mondo. Trentasei i nuovi coach che hanno superato il corso e che sono entrati a far parte della GPTCA. A fine settembre il corso si svolgerà in Italia, precisamente a Bettona (Perugia).

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