Australian Open 2015, sorprese Giorgi e Bolelli?

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di Michele Galoppini

Il count-down verso il primo slam stagionale di scena a Melbourne, sotto il cocente sole dell’estate australiana, ha quasi raggiunto il termine. Martedì prossimo scatterà il torneo di qualificazioni e già numerosi azzurri ed azzurre cercheranno di dare battaglia e conquistarsi un posto nel ricco tabellone principale, dove al via ci sono tutti i migliori e le migliori. Ma quali sono le possibilità e le speranze di far un buon torneo per i portacolori italiani? SpazioTennis cerca di fare un po’ di chiarezza con una breve analisi su cosa ci si può attendere.

TORNEO FEMMINILE

Da tanti anni ormai (vien quasi da dire troppi…) è quasi esclusivamente il torneo femminile quello che può far davvero sorridere gli appassionati di tennis in uno slam. Nell’ultimo decennio ormai, Pennetta, Schiavone, Errani e Vinci hanno spesso fatto partita alla pari con tutte le migliori, raggiungendo la seconda settimana di uno slam (dal quarto turno in poi) e, nemmeno troppo raramente, semifinali e finali. Basti pensare che negli ultimi 6 anni di slam, esattamente nei 2/3 dei casi almeno un’azzurra ha raggiunto la seconda settimana di uno dei 4 major. Nello specifico Australian Open, fu Adriana Serra Zanetti la prima azzurra a raggiungere i quarti di finale, nel 2002. Potete peraltro trovare qui la storia di quel torneo e di Adriana.

L’anno scorso, fu Flavia Pennetta la piacevole “sorpresa” azzurra (è d’obbligo virgolettare) del torneo, visto che raggiunse degli splendidi quarti di finale, arrendendosi solamente a colei che sarebbe diventata di lì a poco la vincitrice dell’intera competizione, Li Na. Purtroppo, fu proprio solo Flavia Pennetta a regalare qualche deciso sorriso, e quest’anno si deve provare a fare un po’ meglio, parlando a livello di contingente.

Flavia Pennetta: la numero 1 azzurra è colei che anche quest’anno è l’italiana che più può sperare di andare più avanti nel tabellone. Non sono solamente i quarti di finale dello scorso anno a dare la consapevolezza di quanto bene più fare. Il cemento è certamente la superficie che da tanti anni dà le maggiori soddisfazioni alla Pennetta, perché rispetto alla terra rossa fornisce al potente servizio dell’azzurra maggiore efficacia e perché, con l’età che avanza sempre più, permette di chiudere gli scambi più rapidamente, senza dover remare troppo da fondo campo. La Hopman Cup appena conclusa, sebbene foriera di tre sconfitte in tre match, dà buone indicazioni: si è vista a tratti, anche lunghi, un’ottima Pennetta, concentrata, efficace, all’attacco, e capace di trovare soluzioni sia di potenza che di fino. Punto a sfavore è la tenuta fisico-mentale: dopo buone cose, spesso passaggi a vuoto preoccupanti hanno consegnato alle avversarie la vittoria finale.

Sara Errani: fortuna vuole che Sara Errani non difenda punti pesanti già da questo primo slam. Saranno poi le settimane di Anversa e dei grandi tornei sulla terra rossa a dare pesanti scossoni in negativo alla sua classifica, ma questa è un’altra storia. Sara, infatti, è in forte ritardo di preparazione, a causa della pertosse patita nella parte finale della stagione 2014 ed in parte nell’off-season, che prima l’ha fortemente debilitata e poi le ha causato addirittura delle microfratture alle costole. Non ci si può aspettare un gran risultato dalla Errani, nonostante tutti la conoscano come indomabile combattente; la sconfitta con la Hantuchova nel primo turno di Auckland conferma le preoccupazioni suddette e la superficie veloce può favorire tante, se non troppe, possibili avversarie del main draw. Servono un po’ di fortuna ed un po’ di condizione, che si spera possa già arrivare dalla prossima settimana a Sydney.

Camila Giorgi: difficile dimenticare la maratona della maceratese contro Alizé Cornet nel secondo turno del torneo 2014, terminata con una sconfitta per l’azzurra. Ma dall’anno scorso tanta acqua è passata sotto i ponti e tante palline sono state scaraventate dalla racchetta di Camila, che certamente è la seconda carta azzurra più importante in questo Australian Open. La Giorgi può vincere, come può perdere, un po’ con tutte le giocatrici e l’imprevedibilità del risultato può anche far sperare qualcosa di molto importante e quantomeno in una seconda settimana. L’unico neo sta nella possibile precaria condizione: l’azzurra ha dovuto saltare il primo torneo dell’anno a Brisbane per i postumi dell’operazione ai denti del giudizio, e quindi non sappiamo quanto possa essere pronta per un torneo difficile come gli Australian Open. Già dalla prossima settimana ad Hobart ne sapremo di più.

Karin Knapp: anche Karin torna a Melbourne dopo una rocambolesca uscita nel 2014. Fu una lunghissima maratona persa solo 10-8 al terzo set contro Maria Sharapova al secondo turno ad interrompere il sogno australiano di Karin. La Knapp è certamente una giocatrice senza testa di serie che può far male a tante giocatrici meglio piazzate in classifica, ma i suoi risultati altalenanti e l’esordio non del tutto confortante di Shenzhen non permettono di considerare l’azzurra una papabile candidata alla seconda settimana (felice di essere smentito). È vero anche che la superficie, adatta al suo tipo di gioco potente, la mette in condizione favorevole anche contro numerose teste di serie, che hanno mostrato condizioni non brillanti in questi giorni. Inoltre, va considerato che la Knapp non ha potuto usufruire del vantaggio di tante altre di potersi acclimatare all’estate australiana, avendo scelto il torneo cinese nella prima settimana.

Roberta Vinci: proprio in Australia, Roberta aveva, nel 2014, cominciato a capire che la sua stagione sarebbe stata in salita. Anche a Melbourne uscì al primo turno per mano di Jie Zheng, ed anche nel 2015 ha cominciato la stagione con una sconfitta, patita ad Auckland contro Coco Vandeweghe, che peraltro partiva favorita contro la tarantina. Il cambio di racchetta (da Head a Babolat, a favore probabilmente di un po’ di potenza naturale dell’attrezzo) ed un’eventuale ritrovata condizione fanno però di Roberta un’avversaria da mai sottovalutare. Inoltre, il suo gioco unico nel circuito fa impazzire tante compagne di viaggio, e sperare di vedere la Vinci alla seconda settimana non è un miraggio. Tra tutti i “se” elencati, sono la condizione e la fiducia nel proprio gioco quelli più grandi, che decideranno se il pronostico azzardato non sarà stato poi così azzardato per una delle non-teste di serie più pericolose.

Francesca Schiavone: per la veteranissima tra le azzurre, Melbourne è il 60esimo slam consecutivo, che fa della Schiavone la seconda giocatrice in questa speciale classifica, dietro solamente ad Ai Sugiyama (con 62 slam). Sono però già 6 gli slam consecutivi in cui Francesca non riesce a vincere il suo match di esordio e, dopo un 2014 molto difficile, sembra che anche il 2015 non sia iniziato per il meglio (sconfitta da Urszula Radwanska nel primo turno di Auckland). Sapendo che l’azzurra può, col suo gioco spumeggiante ed imprevedibile, vincere con chiunque, non è impossibile sperare in un paio di turni vinti, ma è difficilissimo sperare in un grande risultato, visto il recente passato. Mal che vada, basta ricordarsi a Melbourne il 6-4 1-6 16-14 vinto contro la Kuznetsova.

Torneo di Qualificazione: considerato il bassissimo numero di cancellazioni dalle liste di iscrizione, sarà probabilmente solo Alberta Brianti a difendere i colori azzurri in questo pre-torneo. Gioia Barbieri è infatti tuttora fuori di 5 posti dal tabellone, ed anche le probabili WC al main draw per Rodionova e Rogowska non fanno ben sperare a riguardo. Brianti e Barbieri arrivano a Melbourne dal torneo ITF di Hong Kong, dove entrambe si sono dovute ritirare durante il loro primo match, probabilmente per problemi legati a del cibo avariato (basta notare l’esaltazione di una pasta in bianco, su Facebook, da parte di entrambe…). In ogni caso, difficile per entrambe il cammino di qualificazione. Non sono teste di serie, non sono tra le favorite, non arrivano a Melbourne con risultati confortanti. Visti i punti in palio, già vincere anche un solo turno sarebbe importante.

Previsioni:

Pennetta: 4° turno/Quarti di finale
Errani: 1° turno/2° turno
Giorgi: 3° turno/4° turno
Knapp: 2° turno/3° turno
Vinci: 2° turno/3° turno

Schiavone: 1° turno/2° turno

TORNEO MASCHILE

Come detto in precedenza, i maschietti rispetto alle colleghe tenniste dovranno faticare un po’ di più per pareggiare i risultati che potenzialmente possono ottenere le azzurre. Non per nulla, le spettacolari statistiche sulle seconde settimane a livello femminile non sono altrettanto spettacolari guardando i tabelloni del circuito ATP. A paragone, negli ultimi sei anni, nemmeno in 1 torneo slam su 6 un azzurro ha raggiunto la seconda settimana, e sono solo Andreas Seppi e Fabio Fognini ad aver raggiunto tale traguardo.

Fu proprio Fognini, ispirato dalla futura compagna nella vita, Flavia Pennetta, a raggiungere il miglior risultato azzurro nel 2014, con un quarto turno; ma quest’anno, quantomeno, ben tre azzurri (il citato Fognini, quindi Seppi e Bolelli), se supportati da buone condizioni fisiche (e mentali), hanno tutte le caratteristiche di gioco e le possibilità di regalare all’Italia una piacevole sorpresa come al femminile. Strano da dire, ma potrà essere proprio la superficie diversa dalla terra rossa a permettere a Seppi e Bolelli di avanzare il più possibile nel tabellone.

Fabio Fognini: come già accennato, è colui che arriva a questi Australian Open con il miglior risultato nel torneo 2014. Un quarto turno prima di una netta sconfitta da Djokovic, che rappresenta peraltro il suo miglior risultato slam, esclusi i quarti di finale al Roland Garros del 2011. Unica testa di serie azzurra, arriva però a Melbourne con più punti di domanda che certezze. Dalla Hopman Cup porta a casa tre sconfitte, sebbene la prima contro John Isner abbia comunque un sapore dolce visto il buon tennis espresso, ma soprattutto qualche acciacco fisico, in particolare alla caviglia sinistra, che mette certamente qualche dubbio sulle sue possibilità. Di molto positivo c’è che il comportamento dell’azzurro è stato finalmente buono per vari match di fila, e questo aiuterà e non poco non solo agli Australian Open. La testa di serie lo aiuterà anche col sorteggio e non è impensabile poterlo vedere sfidarsi al terzo turno con un’altra testa di serie e riuscire anche a proseguire se le condizioni fisiche ed il tabellone lo permettono.

Andreas Seppi: a parere di chi scrive, sarà proprio Andreas Seppi a fare il miglior torneo per gli azzurri e, chissà, raggiungere finalmente quel quarto di finale slam che ancora manca nel palmarès dell’altoatesino. I presupposti sono certamente buoni: nel primo torneo del 2015 ha già raggiunto quantomeno le semifinali (cosa che non succedeva da più di un anno), mostrando buon tennis ed anche una certa solidità mentale, che non sempre fa parte del bagaglio dell’azzurro. Il servizio, soprattutto la prima, lo sta aiutando particolarmente e sul cemento australiano il servizio è quanto mai necessario. Il 30enne azzurro non è comunque testa di serie: questo elemento può essere decisivo per il suo torneo, in quanto un pessimo sorteggio fin dall’inizio potrebbe rovinare i piani e non permettere un risultato che sembra essere meritato. In ogni caso, chi ben comincia è a metà dell’opera, ed una semifinale a Doha è quanto di buono si stava aspettando; per completare l’opera, “basta” darmi ragione in un azzardato pronostico sui suoi primi quarti di finale slam.

Simone Bolelli: dopo il brusco crollo in classifica durante il 2013 e poi la mancata partecipazione agli Australian Open dello scorso anno, la stagione appena passata di Simone Bolelli è stata da applausi: dal baratro ha scalato la classifica fino a ridosso della top50, e più volte ha dimostrato di poter fare match alla pari con i più forti. Arriva a Melbourne dopo discreti segnali mostrati a Doha: un primo turno vinto agilmente e poi un secondo turno perso male da Gasquet, ma che non deve far preoccupare i tifosi; sembrava infatti la classica giornata-no, dove anche il suo colpo migliore, il dritto, faticava a mostrarsi. La superficie di Melbourne, il suo servizio, il suo dritto e le sue capacità tecniche e di tocco permettono di dire che Bolelli sarà una non-testa di serie tra le più pericolose e che potrà, a pieno titolo, essere la piacevole sorpresa non solo per l’Italia ma anche per l’intero torneo, sebbene in Australia non sia mai andato oltre il secondo turno.

Paolo Lorenzi: il toscano ha appena ottenuto, per la prima volta in carriera dopo numerosi tentativi, un secondo turno nell’ultimo slam giocato, a New York. Conscio di questo traguardo finalmente raggiunto e delle sue capacità tecniche, legate ad una grande passione e ad un innegabile spirito combattivo, Lorenzi può certamente risultare pericoloso per molti giocatori iscritti al main draw. Spesso in passato la fortuna non è stata dalla sua parte nei sorteggi (primi turni con Djokovic, Federer, Berdych ad esempio), ma se la dea bendata dà una mano, sicuramente un altro azzurro al secondo turno si potrà trovare. Difficile possa fare partita alla pari con molte delle teste di serie. Il suo stile di gioco e le capacità a rete possono però sorprendere molti giocatori. Unico match nel 2015: una sconfitta dal “pazzo” Dustin Brown, a Doha.

Torneo di Qualificazione: sono sei gli azzurri iscritti alla ricerca di uno dei 16 posti a disposizione nel main draw. Potrebbero essere perfino sette, se Thomas Fabbiano riuscisse ad entrare all’ultimo momento, cercando peraltro di ripetere l’ottima qualificazione agli UsOpen nella stagione 2013, a conferma delle ottime capacità dell’azzurro (per ora è fuori di 6 posti). Dei sei azzurri, sono Luca Vanni e Stefano Travaglia i due che possono seriamente pensare di intrufolarsi nel main draw. Vanni perché nel 2014 ha guadagnato ben 700 posizioni in classifica e perché ha mostrato che sul veloce può essere pericolosissimo, a partire dal servizio, a questo livello. Inoltre, nel primo torneo dell’anno, ha conquistato il primo ATP main draw in carriera, perdendo poi di un soffio da Berankis al primo turno. Il giovane Travaglia invece perché è in costante ascesa e nel suo momento migliore della carriera e perché sul cemento ha già dimostrato di poter giocare bene ed ottenere buoni risultati. Già nel suo primo slam, qualificazioni agli UsOpen 2014, è andato vicinissimo ad ottenere la sua prima vittoria e si spera che i suoi ottimi dritto e servizio facciano la differenza a Melbourne. Sono invece Marco Cecchinato, Matteo Viola, Andrea Arnaboldi e Roberto Marcora ad avere meno possibilità di qualificazione. Cecchinato soffre di forte disabitudine a questa superficie; per Viola gli ultimi risultati sul cemento non sono stati confortanti, compreso il Challenger di Happy Island; Andrea Arnaboldi e Roberto Marcora vengono invece da buoni risultati negli slam ed entrambi sono vicini al loro best ranking ed in discreta condizione, ma è difficile pensare possano passare i difficilissimi tre turni che li separano dal main draw, facendo match alla pari con i più forti.

Previsioni:

Fognini: 2° turno/3° turno
Seppi: 4° turno/Quarti di finale
Bolelli: 3° turno/4° turno
Lorenzi: 1° turno/2° turno

Vanni e Travaglia: qualificazione al main draw

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